Crisi universitaria

Salve dottori,
mi rivolgo a voi per un problema che mi assilla da qualche anno ormai.
Mi ritrovo iscritta al terzo anno ripetente della facoltà di giurisprudenza e, nonostante siano trascorsi cinque anni dalla mia immatricolazione, mi ritrovo a dover dare ancora 16 esami per conseguire la laurea.
Premetto che sono sempre stata una studentessa modello e ho sempre mirato ad avere una preparazione minuziosa (forse fin troppo) in ciascuna materia.
Ultimamente mi ritrovo a studiare per giornate intere materie che, se inizialmente credo possano piacermi, poi finiscono con il diventare pesanti e noiose. Risultato? Passo ore e ore sui libri senza assimilare nulla. Dopo un esame andato male per via di un vuoto di memoria, mi ritrovo a leggere e a rileggere gli argomenti senza venirne a capo. Sto prendendo integratori per la memoria, ho provato più volte a cambiare il mio metodo di studio, ma nulla. Premetto che sono un tipo abbastanza ansioso e molto insicuro, tanto da non sentirmi all'altezza della situazione, molte volte. Vi scrivo alla ricerca di qualche consiglio, che possa aiutarmi a superare questo momento di profonda crisi personale. Temo di deludere i miei (nonostante loro non mi abbiano mai fatto pesare la cosa e anzi siano sempre stati molto comprensivi e amorevoli nei miei confronti), forse perché ripongono grandi aspettative in me, avendomi sempre vista come una figlia modello, che non ha dato loro mai problemi di alcun tipo.
Vi ringrazio in anticipo per l'attenzione.
[#1]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

l'unico consiglio che posso darti per evitare di peggiorare la situazione è quello di rivolgerti direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta che possa aiutarti a risolvere la problematica ansiosa di cui parli.

Il problema della memoria, infatti, è con buona probabilità da attribuirsi alla sintomatologia ansiosa e anche il fatto di aver bisogno di studiare in modo molto preciso e dettagliato. Chiaramente non sto dicendo di prendere gli studi con superficialità ma di solito è la persona ansiosa che non si sente mai pronta per sostenere l'esame e quindi procrastina la prova stessa.

Risultato: 16 esami da sostenere.

Consiglio: psicologo psicoterapeuta per trattare la problematica. Sono certa che nel giro di poche sedute, grazie a trattamenti attivi e prescrittivi quali ad esempio la terapia cognitivo-comportamentale, potrai trovare nuovamente la serenità e concludere i tuoi studi in tempi stretti.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#2]
Dr.ssa Stella Di Giorgio Psicologo 34 2
Gentile ragazza, essere per anni una studentessa modello, mirando a una preparazione minuziosa per ogni materia, puntando sempre a voti alti, a lungo andare può essere logorante.

La tensione fisica, l'ansia di dover dimostrare il proprio valore, il timore di deludere le aspettative degli altri o anche solo il desiderio di gratificarli dimostrando di essere una ragazza seria e che si impegna, lo sforzo per corrispondere sempre all'immagine di studentessa perfetta, fa accumulare stanchezza e anche demotivazione.

Ad un certo punto ci si chiede se si viene amati per ciò che si è, o per i voti che si ottengono. Dopo percorsi scolastici brillanti, viene il dubbio e si può entrare in crisi. A nulla possono valere i metodi di studio miracolosi o gli integratori per la memoria: rischiano di riportare l'attenzione sul tuo funzionamento "meccanico", come se fossi una macchina che deve girare sempre al massimo delle prestazioni e se si incrina, deve essere aggiustata, riparata e riportata allo standard. Come se non fosse accettabile una prestazione non eccellente.

Ci possono essere parti di te, al di fuori di quelle scolastiche/universitarie, che potrebbero reclamare il loro spazio,che sono rimaste inespresse, e che meritano un riconoscimento incondizionato, non legato ai voti, agli esami che sostieni e a quanto sei brava all'università.

Tu resti una ragazza modello, meritevole di affetto e di stima, anche se fallisci un esame, se vai fuori corso o se prendi voti bassi. Il tuo valore non dipende da questi "parametri". Anche se da giovani, essendo molto impegnati nei percorsi di apprendimento, la parte di sé più evidente, più coltivata e più riconoscibile all'esterno è quella impegnata a scuola e all'università, non è l'unica, ce ne sono altre, che poi iniziano a manifestarsi.

Questo fuori corso può avere tanti significati, da cui puoi ripartire, non per tornare una macchina da studio super efficiente e che deve inorgoglire tutti, ma per costruire te stessa a 360 gradi e indipendentemente dai tuoi risultati universitari.

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