Separazione in casa

Buongiorno, vi scrivo perché ormai sono passati quasi due mesi da quando ci siamo "separati" e nonostante viviamo ancora assieme e non siamo più in conflitto da un po', io non sono ancora riuscita ad accettare il fatto e in più è passato quasi un mese da quando ho scoperto di aspettare un bambino.Sto cercando di restare calma, però è difficile e questo va a mio svantaggio perché mi mette preoccupazioni per la mia attesa, infatti ho paura di un aborto spontaneo e questa paura mi aumenta quando ho ad esempio qualche variazione come magari leggere perdite ematiche nei giorni del ciclo. In questo periodo ho riflettuto maggiormente sulla causa della rottura e ho cercato di cambiare gli aspetti negativi, ma lui sembra essere ancora sicuro della sua decisione. Ho cercato di seguire il consiglio ricevuto, cioè rivolgermi ad uno psicologo, ma la mia situazione familiare( al di fuori della relazione) e i miei orari lavorativi principalmente non me lo consentono. Il mio desiderio sarebbe quello di ritornare a formare una coppia prima che il bambino nasca, vorrei poter crescere mio/a figlio/a in coppia e non da separati, perché essendo nata seppur con i genitori che vivevano assieme ma comunque già separati di fatto, so cosa può provare il figlio. So per certo che il bambino, nonostante io e suo papà non gli facciamo mancare nulla, prima o poi percepisca che ci siamo lasciati, come l'ho percepito io per i miei genitori. Durante la riflessione ho capito che la causa della rottura è stata principalmente il mio atteggiamento perché nel momento in cui per il lavoro lui era entrato in depressione, non gli sono stata sufficientemente vicina per paura che lui notasse la mia tristezza nel vederlo depresso.Qualche giorno fa, lui, dopo aver detto a mia suocera, che sarà nonna, mi ha parlato di come organizzarci dalla nascita del bambino in poi anche se mancano dei mesi e siamo arrivati a parlare di me e lui, io ho ammesso i miei sbagli e ho cercato di fargli capire che sono cambiata in questi quasi due mesi e lui ha capito che volevo avere un'altra possibilità e ha notato i cambiamenti, ma non ha detto nient'altro in merito. Ha ammesso di essere peggiorato da quando eravamo entrati in crisi e che poi il peggioramento sia aumentato dopo la nostra rottura, ha detto che sa che certe frasi (non discussioni) e certe azioni che fa, come ad esempio scrivere ad altre ragazze, mi fanno stare male e per questo lui sta ancora più male perché in realtà non è quello che vorrebbe, poi ha aggiunto che ci sarà non solo per il bambino ma anche per me perché ci tiene. Con i miei genitori parlavo di più quando io e il mio compagno stavamo soltanto insieme e I primi tempi della convivenza, poi quando ci siamo fidanzati ho perso i contatti con loro , l'unica che ha seguito tutto è mia cognata che mi sta dando un aiuto immenso, anche se abitando fuori dall'Italia da un anno e mezzo ci si
vede di persona due volte all'anno.
Vorrei un parere da esperti,riguardo a come comportarmi.
Grazie
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile signora,

credo anche io che l'idea più saggia sia quella di rivolgersi direttamente ad uno psicologo psicoterapeuta per poter affrontare la separazione, valutare se sia il caso di coinvolgere anche Suo marito e capire che cosa ha portato alla rottura.

Attualmente Suo marito frequenta altre donne?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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dopo
Utente
Utente
Attualmente si vede con altre, peró non so esattamente cosa faccia, non so se ci esca soltanto oppure se si sia messo con un'altra e non posso nemmeno chiederglielo perché adesso, per com'è la situazione non sono affari miei, anche se ammetto di volerlo sapere.
Io spero solo che sia una cosa passeggera, dovuta ad un suo cambiamento momentaneo.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buongiorno,
Ci ha scritto tante volte per dubbi sul suo compagno, e per problematiche relative alla sua coppia.

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/566154-a-meta-dell-anno-scorso-lui-venne-assunto-in-un-ristorante-con-orario-lavorativo-dalla-mattina.html

Ha poi seguito le nostre indicazioni?

Ma lei ha 19 anni?
È convive da due?
Ho capito male?

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, sì ho seguito le indicazioni,per lo meno ho cercato, ho anche cercato un sostegno psicologico professionale, però come le dicevo nel consulto, per motivi lavorativi e familiari mi è diventato quasi impossibile andare.
Ho 19 anni, esattamente tra due mesi saranno due anni di convivenza e tra quattro mesi ci saremmo sposati.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Dovrebbe andare nuovamente finché non avrà risolto, ancor di più che aspetta un bambino.

Due anno addietro aveva soltanto 17 anni, forse non è stata proprio una scelta consapevole..
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dopo
Utente
Utente
A 17 anni è stata diciamo l'unica scelta che avevo, mio papà era appena stato allontanato dal tetto coniugale dai servizi sociali, perché violento e mia mamma per problemi psichici, non può vivere da sola e io non ce l'avrei fatta, quindi per il primo periodo abbiamo convissuto con mia mamma, poi per questioni lavorative del mio compagno, è andata ad abitare mia zia con mia mamma e noi siamo andati a convivere da soli in un'altra città, ma lì ero già maggiorenne.
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Come vede ci sono tantissimi elementi su cui lavorare in terapia, a maggior ragione adesso che Lei diventerà madre.

Un padre violento, una madre che non sta bene, la sua fuga da casa , ed adesso, il suo diventare grande precocemente...
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la disponibilità che mi sta dando, sí in effetti ci sono parecchi elementi e mi dispiace non riuscire a trovare il modo per intraprendere un percorso di psicoterapia, anche se ormai quello che ho vissuto da più piccola,
appunto è passato, invece vorrei puntare sulle persone con le quali vivo e vivró, quindi il mio compagno e tra qualche mese mio figlio, affinché cresca con due genitori uniti e non separati anche se conviventi come adesso, in fin dei conti, questo bambino lo abbiamo cercato per un anno ed è giusto che meriti il miglior futuro possibile. Ormai mio papà è un ricordo passato, con il quale non ho praticamente più contatti e vorrei concentrarmi sulla mia famiglia adesso. C'è qualcosa che intanto io da sola, nell'attesa di riuscire ad intraprendere un percorso di psicoterapia potrei fare per ritornare assieme al mio compagno?