Dolore dopo fallito inserimento stent ureterale

Egregi dottori salve
Mia madre il 14 aprile si è operata allo stomaco per un ulcera perforante il Pancreas, e dopo 50 giorni di degenza (di cui 15 in terapia intensiva) ritorna a casa (il giorno 1/06). Ma già il 04/06 siamo costretti a tornare in ospedale per una colica renale (vecchio problema di cui soffre), causata da calcoli renali che hanno deciso di "risvegliarsi" proprio ora. Viene di nuovo ricoverata e viene riscontrata un'infezione, causata dalla colica probabilmente. Ieri hanno tentato di inserire uno stent ureterale a sinistra, ma la procedura è fallita per la massiccia presenza di calcoli. Si precisa che avevano proposto l'anestesia totale perché gli esami del sangue, a detta dei curanti, sconsigliavano quella spinale. Mia madre rifiuta ma riesce comunque a sottoporsi all'intervento.
Ieri sera le sue condizioni erano abbastanza buone. Ma per tutta la notte il dolore nel punto in cui hanno tentato di inserire lo stent è aumentato a dismisura, ha urinato moltissimo ed ha vomitato. Ieri i globuli bianchi erano 17000 (domenica erano 20000). Adesso è ancora dolorante, sono sinceramente preoccupato. Preciso pure che lei non può assumere FANS (tipo Toradol) dato che l'emorragia al duodeno è stata aggravata proprio da loro. Il dolore può essere provocato dall'attraversamento dello stent? E cosa fare per questi calcoli che otturano l'uretere sinistro? Cordiali saluti.
Luca
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Appare chiaro che il rene vada comunque drenato, pertanto i nostri Colleghi dovranno considerae l'inserimento di una nefrostomia percutanea. Si tratta di un tubicino che, in anestesia locale, viene inserito pungendo il rebne direttamente attraverso il fianco. Questo permette di metter la situazione in sicurezza e tornare fa qualche tempo alla via endoscopica, che in mani esperte potrebbe essere risolutiva.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Egregio dottor Piana
La ringrazio per la risposta celerissima. Da quello che ho capito (devo ancora recarmi in ospedale oggi), forse tenteranno proprio una cosa del genere. Preciso anche che l'Ospedale, di cui ringrazio tutto il personale per aver salvato mia madre per la grave emorragia al duodeno, non è attrezzato per la cura alla calcolosi renale (intendo litotrissia intra ed extracorporea). Le farò sapere.
Saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Si tratta in effetti di un aspetto dell'attività urologica che necessita di competenze tecniche e dotazioni strumentali particolari, che non possono essere diffuse in tutti i centri di cura. Saranno comunque i nostri Colleghi ad indirizzarla dove il problema possa esssere affrontato e verosimilmente risolto, tutto questo dopo aver fatto fronte alle circostanze urgenti.
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Egregio dottor Piana
La ringrazio ancora. Sto in ospedale e mia madre è effettivamente ancora dolorante, anche se, di tanto in tanto, cerca un po' di riposare. Ma appena beve anche un piccolissimo sorso d'acqua gli viene da vomitare. Domani comunque gli praticheranno la nefrostomia, e successivamente, sempre in questo ospedale, tenteranno una soluzione risolutiva che non ho ancora ben capito (l'urologo è venuto proprio mentre scrivevo). Speriamo bene, anche perché, dopo il pesante intervento di due mesi fa, è comunque un organismo più debole.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Ci faccia sapere, se lo desidera.
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Egregio dottor Piana.
I dolori a mia madre non sono diminuiti, se non di pochissimo. In serata l'anestesista ci ha informato che domani mattina mia madre, per sottoporsi alla nefrostomia, dovrà avere quella generale e non locale (la scorsa notte non ha dormito e probabilmente nemmeno in questa dormirà).
Io ora chiedo: è possibile che un calcolo che ottura l'uretere crei un dolore resistente agli antispastiti? E un'altra anestesia generale a distanza di due mesi non crea nessuna problematica? Non devo temere nulla?
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non è il calcolo di per sé a causare il dolore, ma la dilatazione del rene a monte che non riesce a far scaricare l'urina oltre l'ostacolo. Gli antispastici non sono i farmaci più adatti, ma immaginiamo che si stiano già utilizzando anche altri antidolorifici più efficaci. La situazione necessita comunque di risoluzione urgente, ancorchè palliativa, pertanto non è il caso di fare considerazioni sul tipo di anestesia. Nella nostra pratica la nefrostomia si pratica in anestesia locale, ma ogni centro si regola ovviamente in base alle proprie preferenze ed abitudini.
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Egregio dottor Piana
Alle 8.55 mia madre si è sottoposta all'intervento di nefrostomia. Tutto bene. Alle 10.20 è già rientrata in camera. Adesso ha un drenaggio e nella sacchetta ora ha urina mista a sangue. Il dolore è scomparso. Durante l'intervento, sia i medici sia mia madre hanno potuto vedere una gran quantità di materiale purulento che si era accumulato (a proposito, l'anestesia poi, all'ultimo momento, hanno optato per quella locale, riservandosi di fare quella generale nel caso di complicanze, che non sono accadute).
Rientrata in camera, qualche minuto dopo ha avuto brividi di freddo che sono cessati poco dopo ed è salita la febbre fino a 39. Dopo Tachipirina (ma non aveva il nome commerciale), la febbre è scesa a 36.9. Attualmente sta facendo anche antibiotici (intramuscolo e orale). Dal drenaggio esce ancora sangue misto a urina, È normale? Proprio ora ha fatto esami del sangue e Tac, ovviamente ancora non sappiamo i risultati.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Tutto questo rientra in quanto ci si può attendere in queste situazioni. La,qualità,dell'urina drenatabdalla nefrostomia andrà migliorando, ma tracce dimsangie potranno essere sempre possibili. Ora vi è tempo per far agire gli antibiotici e ridare fiato al rene. Tra 2-3 settimane si potrà pensare di ritentare con l'ureteroscopia operativa.
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Salve dottor Piana
Stamattina è venuto l'urologo e ci ha spiegato la situazione: dovrà continuare a raccogliere le urine fino a lunedì mattina per analizzarle. Deve bere molto per far riprendere la totale funzionalità del rene sinistro. Se non si arriva a questo, ci sarebbe l'ipotesi peggiore: espianto del rene. Spero vivamente che non si arrivi a questo, perché poi sarebbero troppi interventi chirurgici invasivi a breve distanza. La sacchetta gli è stata cambiata, prima di andare notavo urina che si raccoglieva in essa. Spero vivamente che sia un buon segno e che non perda il rene mia madre.
La saluto cordialmente e la ringrazio sempre della sua disponibilità.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non ci pare il caso di essere portati a tutto questo pessimismo ...
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Egregio dottor Piana
Ringraziandola per la sua disponibilità, le dico che ieri mia madre nel pomeriggio ha avuto 38 di febbre, per poi scendere a 36 in serata (ho visto gli esami di ieri e i globuli bianchi erano 15000). La febbre comunque è assente anche stamattina. Lei appena si muove sente dolore dove sta inserito il drenaggio, il quale tutt'ora continua a drenare urina (non più il sangue). Ma nonostante questo, un dolore "fisso", seppur non paragonabile ad una colica, lo avverte sempre. È tutto normale? Spero vivamente di si. Anche perché mia madre è talassemica (raramente va oltre 9 di emoglobina, ieri gli hanno praticato una trasfusione perché aveva 7,44) e quindi spero proprio che l'ipotesi peggiore (asportazione del rene) rimanga semplicemente un'ipotesi. Cordiali saluti e buona domenica.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La nefrostomia comporta pur sempre la presenza di un corpo estraneo, quindi un po' di fastidio è giustificato che lo dia, poi ognuno ha il suo livello di sensibilità e su questo c'è poco da fare. Ci pare di comprendere che la situazione sia in via di risoluzione e ci si stia avviando lungo il percorso previsto.
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Egregio dottor Piana
La ringrazio ancora per la sua disponibilità e gentilezza.
Domani i medici faranno una valutazione e vedranno sul da farsi. La saluto ancora.
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Egregio dottor Piana buongiorno
Le volevo solo chiedere se è normale la febbre che va e viene continuamente. Ieri fino alle 20.00 non ne aveva, poi è salita a 38 per ridiscendere a 37. Stamattina aveva 37.4, è normale tutto ciò?
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Sì, sono comunque oscillazioni modeste che non dovrebbero necessitare di variazioni nella terapia antibiotica.
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Egregio dottor Piana Buongiorno
Ancora mia madre deve continuare a far drenare urina nel rene sinistro. Stamattina all'altezza dell'addome sinistra avverte un dolore costante. Il medico (non ci sono ancora i risultati della Tac e dell'ecografia), ha spiegato trattasi di un liquido raccolto. Ha fatto l'esempio di quando si riceve un pugno e si crea gonfiore. Il "pugno" in questo caso sarebbe il tubicino del drenaggio. Tra rene sinistro e destro ha raccolto in 24 ore complessivamente 1900 ml di urina (700 a sinistra con il drenaggio e 1200 a destra). L'urina, scura e torbida nelle prime ore dopo aver fatto la nefrostomia, adesso appare normale (cioè chiara). Persiste un po' di febbre (37.2). A questo si aggiunge che il paziente è ancora impaurito per l'importante evento chirurgico di due mesi fa per il quale ha rischiato la vita.
Cordiali saluti.
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Mi scusi. Volevo dirle che ora ha 38 di febbre. Quindi ha sbalzi che vanno dai 36 ai 38.
Ancora saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Se la,febbre supera i 38 *C vi è verosimilmente da sostituire o meglio integrare la terapia antibiotica. Per il resto, ci pare che la funzione renale sia coerente con la situazione in atto.
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Egregio dottor Piana
Dalla tac e dell'ecografia non risulta nulla di compromettente, tranne che un residuo materiale purulento che per i curanti sarà drenato assieme l'urina del rene sinistro. Gli esami da laboratorio di oggi mostrano risultati confortanti per la funzionalità del rene. Ma appena si alza dal letto il dolore è forte. Piccolo dubbio sempre sulla febbre: in mattinata era 36,9, alle 15.00 era 37.2 e stasera 38,4. Eppure i globuli bianchi sono in discesa (10500, due giorni fa 14.500), e la terapia antibiotica è stata ridotta proprio per questo. E allora il saliscendi di questa febbre come si spiega? Aggiungo pure che l'urina drenata dal rene sinistro è praticamente trasparente.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il fatto che i globuli bianchi siano in discesa è comunque indice del miglioramento. Sarebbe necessario comunque disporre di altri elemnti di giudizio. Anche se non sono stati individuati calcoli, è verosimile che prossimamente si tenterà nuovamente di inserire uno stnt interno e rimuovere la nefrostomia. Il dolore legato alla presenza stessa della nefrostomia è da "corpo estraneo" e viene percepito in modo molto variabile, dipende dal livello di sensibilità.
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Egregio dottor Piana Buongiorno
Stamattina mia madre aveva 36.4. L'urologo ha finalmente svelato quella che si farà :come aveva anticipato lei, verrà praticata una sorta di endoscopia (non ricordo bene il nome), ma non hanno detto quando. Hanno detto che martedì verrà effettuata una nuova Tac e che il rene funziona ma deve ancora drenare. E deve almeno stare in posizione seduta (non più sdraiata).
Cordiali saluti.
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Egregio dottor Piana Buongiorno
Innanzitutto grazie sempre per le sue risposte.
Negli ultimi due giorni la febbre non c'è la mattina e ha qualche decimo nel pomeriggio e la sera (circa 37.2).
Attorno al rene sinistro c'è un gonfiore (anche se diminuito). Stamane i medici hanno spiegato che può essere causato da residuo materiale infetto (ma il rene funziona e l'urina drenata è pulita). Domani farà la Tac. Secondo lei, come si può debellare il residuo materiale infetto? Può creare problemi in vista di un'ureteroscopia che, anche se non si sa di preciso quando, dovrà sostenere?
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Questa ipotesi del "materiale infetto" ci pare poco sostenibile, d'ogni modo la TAC definirà ulteriormente. In particolare sulla persistenza e la natura dell'ostruzione dell'uretere.
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Egregio dottor Piana
Probabilmente qualcosa mi è sfuggito o non ho capito bene. In mattinata non ero in ospedale e non ho parlato direttamente con i medici. È capace che mia madre non abbia compreso bene o io non ho capito bene.
Ancora saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Spesso per farsi compredere da pazienti e congiunti si utilizzano delle semplificazioni dei termini che però decontestualizzate risultano forzatamente improprie.
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Egregio dottor Piana
In attesa di notizie più precise, le dico che la TAC non ha evidenziato problemi alla funzionalità renale. Ma è presente una formazione di un liquido che venerdì dovrebbe essere aspirato (non materiale infetto come erroneamente ho scritto). Non ho ben capito di che liquido si tratti, ma il dolore all'addome è aumentato. Ci hanno detto che il drenaggio nefrostomico dovrà restare fino a settembre (!!) e poi si procede con l'ureteroscopia. Tutto questo con gran frustrazione di mia madre che praticamente si vedrà costretta a non fare quasi nulla per l'estate (con il drenaggio in un rene e il pericolo che possa rompersi non credo che potrà svolgere qualche attività).
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Il problema della nefrostomia non è che si rompa (quasi inverosimile), ma è l'eventuale fastidio che può dare, che ognuno percepisce a modo suo. Oltre all'impegno di dover gestire il sacchetto. Immaginiamo che i tempi d'attesa per la ricanalizzazione siano solo dettati dalla disponibilità della struttura pubblica e su questo c'è poco da fare.
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Egregio dottor Piana
Se oggi o domani mattina incontro i medici parlerò io direttamente per avere maggiori lumi. Il fatto è che mia madre, essendo ricoverata in questa struttura (non so se è corretto indicare quale), avevo avuto l'impressione che la soluzione endoscopica proposta dai medici venisse eseguita durante tale ricovero e in tempi non brevissimi ma nemmeno lunghissimi. In ogni caso, dopo aver aspirato il liquido, verrà dimessa per poi ritornare a settembre. Le farò sapere.
Come sempre grazie delle sue risposte e buona giornata e buon lavoro.
Cordialità.
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Buonasera signor Piana
Mia madre all'addome sinistro, dove è situata la nefrostomia, presenta gonfiore provocato da ascesso, che verrà aspirato martedì prossimo (non più domani perché non c'è il medico addetto a tale pratica). Il dolore va e viene, la febbre non c'è tranne qualche decimo ieri sera (37,5). I globuli bianchi sono nella norma (8000). Spero che gli urologi, al momento della dimissione, ci spieghino il perché la presenza fino a settembre della nefrostomia, sicuramente un motivo valido ci sarà, al di là della disponibilità della struttura. Comunque continua a prendere un solo antibiotico (intramuscolo) a scopo preventivo. Cordiali saluti.
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Egregio dottor Piana buonasera
È passato un po' di tempo. Le dico che mia madre è stata dimessa il giorno 29/06. Il 27 avrebbe dovuto fare un piccolo intervento per aspirare un ascesso all'addome sinistro ma non è stato effettuato perché... Si era già tolto spontaneamente (ignoro come. Forse drenato con l'urina? Non so). Sta di fatto che il dolore dove è situata la nefrostomia non è c'è più, tranne un piccolo fastidio di tanto in tanto. Alla dimissione non c'era traccia di infezione, niente febbre. Il prossimo controllo con lo specialista che la tiene in cura è fissato per il 14 luglio. La nefrostomia rimarrà in sede fino a settembre, poi si procederà con l'ureteroscopia per rimuovere i calcoli che ostacolano l'uretere.
Ci hanno raccomandato solo di controllare la temperatura. Volevo chiederle se la presenza della nefrostomia può comportare rischio di infezione (la terapia antibiotica è stata interrotta alla dimissione). La febbre la mattina, da quando sta a casa, non c'è mai. Negli ultimi due giorni ha qualche decimo la sera, ma mai oltre 37,3 che scompare la mattina senza alcun farmaco. Normale rialzo?
Cordialità
Luca
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Diremmo che le cose stiano andando per il meglio. Ci spiace che i tempi di attesa per risolvere il problema siano così lunghi, ma nelle strutture pubbliche non ci si può stupire più di tanto, ancor di più in questo periodo estivo. Non ravvediamo rischi particolari di infezione, la nefostomia è considerata la più "pulita" delle derivazioni, nella femmina anche più della stessa endoprotesi ureterale.
[#33]
dopo
Utente
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Egregio dottor Piana
Innanzitutto grazie sempre per la sua disponibilità.
Le analisi di venerdì sono più che soddisfacenti. Volevo chiederle un qualcosa che non è strettamente legato all'urologia. Come già detto, mia madre il 14 aprile si è operata urgentemente allo stomaco con Intervento di tipo Billroth II per emorragia duodenale perforante Il pancreas. Il chirurgo ai primi di maggio disse che doveva portare una pancerina post operatoria che ha portato fino all'inserimento della nefrostomia. Con quest'ultima hanno sconsigliato la pancerina. C'è da dire che mia madre ha ripreso attività casalinghe come cucinare, ma quelle più "pesanti" non permettiamo di farle. Grandi camminate non ne fa. Lei cosa ne pensa?
Cordiali saluti
[#34]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Con l'uso comune delle suture moderne (materiali a lento e lentissimo riassorbimento), l'uso delle "pancerine" è andato via via scemando ed ora, ameno nella nostra pratica, le indicaziini solo solo legate a rari casi particolari. Probabilmente qualche chirurgo generale vi è ancora affezionato ....
[#35]
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Egregio dottor Piana
Può darsi che mia madre è stata uno dei rari casi che lei diceva. Comunque se può farne a meno tanto meglio. Le condizioni erano effettivamente critiche e il chirurgo non credeva che mia madre sopravivesse All'intervento (fatto d'urgenza). In questo periodo è seguita contemporaneamente sia dai chirurghi che l'hanno operata allo stomaco sia dall'urologo. Ancora saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
... può darsi ...
[#37]
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Egregio dottor Piana
Le volevo chiedere una cosa pur non essendo prettamente legato alla sua competenza. Mia madre è un soggetto talassemico (il suo valore di emoglobina medio è sul 9, a volte 10, rarissimo oltre 11). Sia l'urologo sia il medico curante hanno sconsigliato l'assunzione di ferro. Il curante mi ha appena prescritto l'acido folico (una compressa al dì). Tale acido folico può andare ad un paziente operata allo stomaco per un'ulcera? Aggiungo anche che dovrà prendere protezione gastrica a vita (omeoprazolo 20).
Cordiali saluti.
[#38]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Non è materia di nostra competenza.
[#39]
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Va bene dottore. L'aggiornerò sugli sviluppi della calcolosi di mia madre. La ringrazio per la sua disponibilità con me e con altri utenti che ho visto in questo sito.
Cordiali saluti
[#40]
dopo
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Egregio dottor Piana buongiorno
È successo un fatto inaspettato: la nefrostomia si è staccata dalla sua sede, infatti stanotte non ha accumulato nemmeno un po' di urina nella sacchetta (fino ad ieri tutto bene). E puntualmente si è presentata la colica renale. Alle 7.20 ci siamo recati in clinica (dove gli è stata messa) e il primario, accortosi che si era staccato, ha tentato di metterne un'altra, ma invano. Lunedì si deve ricoverare di nuovo e mercoledì ne metteranno un'altra più resistente (con il palloncino mi hanno detto). Secondo lei non è troppo mercoledì? (6 giorni). Il rene sinistro se non drenato per 6 giorni non si rischia qualche complicanza? E i dolori forti come gestirli?
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Certamente sarebbe il caso di provvedere al più presto possibile, ma - come spesso accade - si fa quel che si può. D'ogni modo, comparsa di dolore a parte, in 48-72 ore non dovrebbero manifestarsi altre complicanze maggiori.
[#42]
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Utente
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Egregio dottor Piana
Questa mattina i sintomi della colica non erano rientrati e torniamo in clinica dove ci dicono che possono anche ricoverarla d'urgenza ma più di qualche antidolorifico non possono fare. Il reinserimento della nefrostomia dovrebbe attendere sempre mercoledì perché non ci sono già altri pazienti e non hanno a disposizione urologi e radiologi prima di quella data. Ma ci consigliano di andare, in urgenza, al ben più attrezzato Ospedale Cardarelli, avendo una medicina d'urgenza in quasi tutte le specialità mediche. Qui viene sottoposta ad esami di laboratorio e diagnostici. Nulla di preoccupante: l'emoglobina è stabile, i globuli bianchi sono nella norma (ma in serata febbre quasi a 38), e soprattutto il rene risulta in buonissima salute. Agli specialisti del Cardarelli raccontiamo i trascorsi, e alla fine ecco cosa mi dicono: per mettere stent o nefrostomia bisogna un po' "aspettare " che il rene si gonfi un po' per facilitare la manovra. Ma la cosa che mi sorprende è che proveranno a reinserire lo stent ureterale. Noi gli abbiamo ricordato che gli urologi che hanno in cura mia madre hanno già tentato ma invano, ma loro sono invece convinti che lo stent ureterale si possa mettere a mia madre (non escludendo comunque la nefrostomia, ma lo stent è preferito da questi specialisti). Ora è ricoverata nel grande nosocomio napoletano. Come vede lei tutto ciò? Se nella clinica non sono riusciti a inserire lo stent per ostruzione dei calcoli, come penseranno questi specialisti di farcela?
Cordialmente saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Sostanzialmente, nelle mani di un operatore con specifica ed ampia esperienza specifica nel trattamento endoscopico delle alte vie urinarie, è ben difficlel che non si riesca ad inserire almeno uno uno stent, se non addirittura rimuovere il calcolo. I tempi potrebbero essere già maturi, nelle condizioni opportune varrebbe certamente la pena di provare.
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Egregio dottor Piana buonasera
Stranamente, dopo la colica di ieri, oggi mia madre è stata benissimo, senza alcun dolore. Non gli è stato somministrato nessun antidolorifico, tranne che la Tachipirina ieri sera tardi. Oggi nessun dolore, nessuna colica anche dopo aver mangiato e bevuto. Eppure l'ecografia fatta ieri mostrava formazioni di calcoli di 5 mm. Gli esami da laboratorio non mostrano anomalie renali e ieri i medici ci hanno detto di un rene non eccessivamente in sofferenza. Ha fatto una Tac ulteriore ma ancora non ne conosciamo l'esito. Alle 17.50 circa gli hanno messo un catetere vescicale per controllare la quantità di urina prodotta. Se il rene è sempre ostruito com'è che non provoca dolore? Ovviamente sono contento che mia madre non abbia dolore ma comincio a non capire più. E con il catetere vescicale come si renderanno conto dell'urina prodotta dal rene destro e quello sinistro? In giornata saprò il risultato della Tac.
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Per causare il tipico dolore renale, l'ostruzione dell'uretere deve essere completa. E' sufficiente che l'urina trovi una seppur minima via di sfogo, che la pressione interna diminuisce ed il dolore si riduce o scompare. D'altronde proprio per questo motivo si parla di "colica" ovvero dolore discontinuo. Ovviamente basta che le condizioni si modifichino minimamente, ad esempio una piccolissima progressione o rotazione del calcolo, perché l'ostruzione si ripristini e il dolore riprenda. Nel caso di sua madre, non stupisce che l'ormai lungo periodo di derivazione tramite nefrostomia possa aver favorito migliori condizioni a livello di uretere, questo è quanto si auspica nell'ottica di un nuovo tentativo di endoscopia retrograda. Ora, molto realisticamente, se non vi è persistenza di dolore o comparsa di febbre, questo potrebbe indurre ad anticipare i tempi di questo intervento. La TAC ovviamente può chiarire la situazione e supportare una decisione piuttosto che un'altra.

In quanto alla sua curiosità, la più banale delle considerazioni che si può fare è che se le urine vescicali sono "troppo belle" allora è probabile che il rene acciaccato non scarichi, e viceversa. Questo è un dettame della vecchia urologia che però ha ancor oggi una certa validità.
[#46]
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Egregio dottor Piana buonasera
La Tac, come l'ecografia, mostra sempre la permanenza di calcoli di 5 mm nell'uretere sinistro e il rene dilatato. Lei oggi aveva un po' di dolore, ma nulla di più. Nella Tac poi si evince anche un addensamento ed è per questo che stasera gli somministreranno un antibiotico. Ma di Febbre non ne ha nemmeno l'ombra (alle 13.30 aveva 35.6), e nella sacchetta dalle 17.50 di ieri fino alle 13.30 di oggi ha raccolto 1500 ml di urina. Il poco dolore, come dice lei, potrebbe essere per un passaggio anche minimo dell'urina. Fino a quando si può scongiurare il rischio di infezione e di altre complicazioni?
[#47]
Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Assolutamente imprevedibile.
[#48]
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Egregio dottor Piana buonasera
Un fatto positivo inaspettato: a mia madre è stato inserito uno stent ureterale nel tardo pomeriggio. Verso le 15,40 è stata messa in reparto di urologia (era ancora in regime di prericovero), e nemmeno il tempo di sistemarci, subito ci dicono che si deve intervenire. L'equipe di urologia del Cardarelli è al corrente che nella clinica dove siamo stati un mese fa non riuscirono ad inserirgli lo stent ureterale. Dopo circa quaranta minuti, il medico mi avvisa che l'intervento è riuscito perfettamente (non senza qualche difficoltà). Ora non presenta febbre (sta comunque facendo terapia antibiotica), ha dolore (in fase di remissione) per fine effetto dell'anestesia. Ha il catetere vescicale dal quale esce urina torbida (color "olio di oliva" sporco). Lo stent è stata la prima scelta di tutta l'equipe (che, a detta di mia madre, ha lavorato come un'orchestra sinfonica e il professore coordinava la sua squadra come un direttore fa con gli orchestranti). È possibile che al Cardarelli di Napoli ci sono riusciti per maggiore preparazione e strumenti all'avanguardia? Secondo lei è meglio lo stent rispetto alla nefrostomia? Fino a settembre (quando farà l'intervento risolutivo) potrà avere una vita più "comoda", senza cioè con il timore che lo stent possa spostarsi dalla Sede? Dopo tutto questo tempo, mi conceda la battuta, in stent by, mi fa piacere che ci siano riusciti. Lo stent è abbastanza pulito riguardo alle infezioni?
Cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La nefrostomia è una pratica d'urgenza, talora addirittura salva-vita. Costituisce per il rene la miglior via di scarico, ma è purtroppo gravata di consistenti problemi di gestione, ad esempio non è praticamente possibile gestirla in autonomia, anche per un giovane. Lo stent interno è senz'altro molto più "comodo", d'altro canto può essere tollerato male od addirittura malissimo in quaità di "corpo estraneo", sebbeno in modo molto variabile da soggetto a soggetto. In linea di massima le donne anziane hanno una soglia di sensibilità molto alta, pertanto non ci si dovrebbero attendere fastidi così importanti. Nel frattempo, lo stent farà un'ottim strada che permetterà tra alcune settimane di rimuovere il calcolo e completare finalmente l'opera. In conclusione, ripetiamo che l'urologia endoscopica delle alte vie urinarie, pur non costituendo una chirurgia così impegnativa, dovrebeb essere eseguita solo da specialisti che abbiano una buona esperienza specifica e che dispongano in sala operatoria di una completa ed efficiente dotazione di strumenti, apparecchiature ed accessori.
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Egregio dottor Piana buonasera
Da quando mia madre è stata dimessa (martedì scorso), tutto procede regolarmente. Gli è stata somministrata una terapia antibiotica e una medicina per la coagulazione del sangue (Clexsane 4000) per cinque giorni (quindi fino a domani). Di febbre nemmeno l'ombra (addirittura a volte meno di 36), e tranne qualche piccolo fastidio quando si alza da una sedia e alla stanchezza (dovuta per l'importante gastroresecazione di metà aprile e all'anemia), grandi fastidi non ne presenta. C'è però una novità: alla dimissione, il medico ci ha dato appuntamento per settembre per l'intervento endoscopico risolutivo, lo stesso che dovremmo fare alla clinica che per prima ci ha seguito (ma successivamente ci hanno mandato all'Ospedale Cardarelli). La clinica dove ci siamo rivolti (che è la più vicina dove abitiamo), pur avendo professionisti molto competenti (e che ringrazierò per sempre per aver salvato mia madre ad aprile), è comunque un centro "di base", di medicina generale. Al Cardarelli di Napoli è presente un'equipe specializzata esclusivamente nella chirurgia endoscopica delle alte vie urinarie. Dato che lei diceva che l'esperienza e la competenza in tale chirurgia conta moltissimo, ci consiglierebbe la seconda ipotesi? Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Senz'altro.
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Utente
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Egregio dottor Piana buonasera
Le volevo solo chiedere se un la sensazione di bruciore che mia madre avverte quando si alza è un normale fastidio da corpo estraneo. Inoltre volevo sapere se l'ureteroscopia viene fatta in anestesia generale o locale. Grazie.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
La,scelta del tipo di anestesia dipende dall'anestesista e non dall'urologo, comunque soprattutto nei soggetti anziani si prediligono in genere le,anestesie parziali spinali. I fastidi da stent sono quasi una costante, percepiti in vario modo, a livello renale oppure vescicale.
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Utente
Utente
Egregio dottor Piana buonasera
È passato quasi un mese da quando mia madre porta lo stent ureterale (che dovrà avere fino a settembre quando, come già detto, farà l'intervento risolutivo per eliminare i calcoli).
Tutto sta procedendo normalmente. Solo una piccola cosa: da qualche giorno il fastidio, quando sta all'impiedi, è aumentato e pure il dolore e passa solo quando sta molto tempo sdraiata, mentre prima passava subito. Detto in parole povere, i fastidi all'inizio erano minimi, adesso sono aumentati, e comunque, fortunatamente, dopo una nottata sul letto il mattino dopo spariscono. Volevo sapere se rientra il tutto nella norma. Febbre non ne ha e globuli bianchi nella norma. Siamo in attesa dell'urinocoltura.
Cordiali saluti.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Niente di particolare da aggiungere.
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Utente
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Egregio dottor Piana
Buonasera
Ho ritirato il risultato Dell'urinocoltura. I globuli bianchi sono completamente nella norma (7160), ma si riscontra un'infezione urinaria da Escherichia coli. Abbiamo anche l'antibiogramma allegato. Inoltre nelle urine sono presenti sangue e albumina. La creatinina è 1,25. La flora batterica è presente. Il resto degli esami è buono. Si può considerare sempre nella norma di chi porta uno stent?
Cordiali saluti e grazie ancora.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
Diremmo di sì ed in linea d massima non faremmo antibiotici per ora.
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