Ansia dopo la chiusura di una storia

Salve a tutti, sono una ragazza di 24 anni e ho da poco chiuso, per volere mio, una relazione durata 4 anni con un ragazzo mio coetaneo.
Già da tempo il rapporto non andava molto bene, ma ci ho messo circa 9 mesi per prendere una decisione, 9 mesi vissuti sperando che questo periodo pieno di dubbi fosse, appunto, solo un periodo, un momento passeggero, finché non sono stata completamente risucchiata dai dubbi e dall'ansia, che mi hanno portato ad essere infelice ed insoddisfatta della mia relazione, mi sentivo in gabbia.
Da lì, ho cominciato a chiedermi se fosse giusto sacrificare la propria felicità a 24 anni in nome di una storia consolidata e con un bravo ragazzo, la risposta è stata no e quindi, anche se con dolore, ho deciso di chiudere.Dico che la storia aveva delle falle perché questo ragazzo aveva un carattere molto particolare, difficile, ci sono stati anche mesi e mesi in cui l'intimità è venuta a mancare, per volere suo, finché, ad un certo punto sono stata io a non cercarla più.Inoltre nel corso della storia mi è capitato di avere delle cotte, delle sbandate, per una o due persone, ma non ho mai tradito il mio partner, anzi, anche il solo chiacchierare con questi ragazzi mi faceva sentire in colpa perché ero consapevole che da parte mia ci fosse un minimo di interesse e non mi sembrava giusto nei confronti del mio ragazzo, quindi mi imponevo, alla fine, di smettere di parlare con queste persone.
Credo che sia io che il mio ragazzo abbiamo impostato male la nostra relazione, eravamo sempre io e lui, solo negli ultimi tempi avevamo cominciato ad uscire con un'altra coppia; comunque, ad un certo punto, è diventato sempre più forte il mio desiderio di libertà, di stare sola, di fare esperienze nuove ed eccomi qui.Non riesco a capire cosa voglio, se ho preso la decisione giusta o meno, se sono innamorata o meno e se veramente vale la pena di perdere un ragazzo come quello che avevo in nome di un "capriccio", allo stesso tempo però questo desiderio di non avere vincoli, di fare quello che non ho mai fatto (sono stata sempre fidanzata, ho avuto due storie, una di due anni e questa di quattro), di non rendere conto a nessuno è molto forte. Tuttavia continuo a crogiolarmi nell'ansia e nei dubbi, inoltre lui continua a cercarmi, non sempre, ma ogni tanto, e questo mi fa stare male perché so che soffre e soffro anche io. Ci sono momenti in cui mi manca, in cui vorrei abbracciarlo, dirgli che ci sono, che va tutto bene, altri, invece, dove mi piace potermi sentire libera (anche se ancora non mi sento single) e non ne sento la mancanza. Vorrei aggiungere, poi, che mia madre è completamente in disaccordo con questa mia scelta e, purtroppo, lei ha una grande influenza su di me in quanto viviamo da anni sole io e lei, dato che i miei genitori hanno divorziato e mio fratello è andato via di casa poco dopo la separazione. Non essendo d'accordo, in casa è un litigio continuo, mi sento satura, persa, non so più cosa fare, è come se vivessi in un limbo.
[#1]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
Sembra in effetti che l'influenza di tua madre non stia contribuendo ad aiutarti a fare chiarezza, ma anzi ti stia confondendo ancor di più. D'altra parte se lei ha tutto questo potere su di te, significa che tu finora glielo hai concesso.

Probabilmente vivendo da sole siete diventate confidenti, "amiche", ma questa sarebbe una cosa inopportuna. Genitori e figli dovrebbero sempre restare tali, ovvero genitori e figli. Almeno fino a quando i figli non siano diventati completamente autonomi e indipendenti. Ma a quel punto in genere succede che i genitori invecchiano e sono loro ad aver bisogno aiuto. E quindi i ruoli si invertono. Ma rimangono sempre distinti.

In ogni caso è importante arrivare a un punto in cui ci si sente liberi di decidere, in piena autonomia, con chi stare e con chi non stare. Se hai deciso di interrompere una storia importante, significa che una parte di te lo voleva fortemente e quindi sarebbe forse appropriato dare un po' più di spazio a questa parte. Senza necessariamente rompere del tutto il rapporto con il ragazzo in questione, ma senza neanche credere che le storie, pur importanti, iniziate quando si è molto giovani abbiano spesso un futuro. Perché, purtroppo, molte volte non è così.

Dr. G. Santonocito, Psicologo | Specialista in Psicoterapia Breve Strategica
Consulti online e in presenza
www.giuseppesantonocito.com

[#2]
Attivo dal 2016 al 2022
Psicologo
Gentile utente,

Affrontare la fine di una relazione è sempre molto difficile, soprattutto una relazione duratura in cui per molto tempo siete stati, come lei racconta, "solo io e lui".
È assolutamente normale che lei abbia dei dubbi e provi un certo grado di ansia. Credo che lei si sia comportata in modo leale e corretto nei confronti di questo ragazzo, credo anche peró che in questo momento abbia bisogno di prendersi il suo spazio e il suo tempo, di affrontare il distacco.
Questo non significa che in futuro non possiate rincontrarvi, chi lo sa la vita ci sorprende sempre...
Al momento peró sento in lei una grossa spinta verso l'esterno della relazione, verso cose nuove, non penso sarebbe giusto ignorarla alla luce anche della sua giovane età.
Per quanto riguarda sua madre purtroppo la situazione è davvero spiacevole, potrebbe provare a proporle di rivolgervi insieme ad uno psicologo che vi aiuti a risolvere questo momento di incomprensione.

Tanti cari auguri
Dr.ssa Vanessa Cazzulani
Psicologa - Psicoterapeuta specializzanda in terapia sistemica
[#3]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Innanzitutto grazie mille per le risposte.
Sì, il rapporto con mia madre è molto particolare, io lo definirei quasi simbiotico, le ho sempre raccontato tutto, sa tutto di me, e mi sono resa conto di quanto, solo ora, di quanto tutto ciò sia sbagliato. Lei non accetta che io abbia chiuso la storia con questo bravo ragazzo, di buona famiglia che, a detta sua, avrebbe potuto darmi tutto ciò ciò che volevo. Mi ripete continuamente che me ne pentirò, che sto sbagliando, e io continuo a chiudermi in me stessa e a non parlarne con lei perché l'unica cosa che tenta di fare è farmi cambiare idea e tornare sui miei passi. La situazione in casa è pesante, non ci rivolgiamo parola e quando lo si fa è solo per litigare e si è arrivate persino alle mani. Lei mi dice che non mi capisce, che non sono più come prima, che prima le raccontavo tutto ed ora ho smesso, che l'allontano. Non è così, speravo solo di ricevere supporto da mia madre, non di essere aggredita in questo modo solo per aver chiuso la MIA relazione, ho la sensazione che si sia intromessa troppo che viva tutto ciò come qualcosa di SUO, tant'è che si dice amareggiata per quello che sta accadendo. Io vivo in un perenne stato d'ansia e di dubbi, a volte vorrei riprovare con il mio ex, ma poi a pensarci mi viene all'ansia, allo stesso tempo ho paura di pentirmi e di sbagliarmi, ma per ora preferisco rischiare, o almeno così mi dico, poi basta una parola di mia madre per far vacillare tutte le mie convinzioni, sto cercando di staccarmi da lei, di trovare me stessa, voglio decidere io della MIA vita e sembra che lei non lo accetti. Altri sensi di colpa scaturiscono dal fatto che il mio ex soffre ed io ne sono la causa e, ovviamente, mia madre non fa che ricordarmelo, se flirto con un altro ragazzo anche solo per distrarmi mi sento in colpa, mi sembra di sbagliare, dato che sono stata accusata, sempre da mia madre, di aver lasciato lui perché ho un altro, cosa di cui è convintissima. Io vorrei solo sentirmi libera, non mi sembra che sia chissà quale delitto, ma sembra inaccettabile che io abbia questo bisogno. La paura è tanta, ho paura che se non vivo ora le mie esperienze me ne pentirò ed in un futuro lontano non vorrei che mi si ripresentassero questi desideri sotto forma di rimpianti, non vorrei mai far rivivere ad un eventuale figlio il dramma della separazione, come è accaduto a me. Non so più che fare, so solo che sto male praticamente ogni giorno.
Ps: La relazione l'ho chiusa comunque da poco, sono circa due settimane.
Vi ringrazio ancora.
[#4]
Dr. Giuseppe Santonocito Psicologo, Psicoterapeuta 16.3k 372 182
>>> speravo solo di ricevere supporto da mia madre, non di essere aggredita
>>>

Eh, però ho paura che anche tu, come lei, sia rimasta vittima della stessa illusione: e cioè che gli altri siano disposti a fare ciò che piace a noi solo perché piace a noi. O peggio, solo perché sono nostri parenti.

Impara a diventare più disillusa, altrimenti continuerai ad alimentare aspettative poco realistiche dalla vita. Oggi con tua madre, domani chissà, in altre situazioni o con altre persone.

>>> in questo modo solo per aver chiuso la MIA relazione, ho la sensazione che si sia intromessa troppo che viva tutto ciò come qualcosa di SUO
>>>

Esatto, è proprio ciò che stavo per scriverti. I genitori, quando non hanno una vita propria o non sono riusciti a ottenere abbastanza soddisfazione dalla loro vita, a volte tentano di rifarsi attraverso i figli. Come quei tifosi che si scannano per la squadra del cuore o quegli anziani che se ne stanno tutto il giorno davanti ai cantieri, a dare consigli accorati a chi lavora.

Ti suggerisco di rivolgerti a uno psicologo di persona e iniziare ad affrontare questo nodo, per te stessa. Meglio sarebbe se anche tua madre fosse disposta a venirci, ma qualcosa mi dice che sarà molto difficile. Perciò fallo per te.

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

Leggi tutto