Fobia sociale e ansia da palcoscenico, e se il mio problema fosse...

Gentili dottori, come da titolo mi trovo da sempre a combattere contro uno stato di forte disagio in alcune (non tutte) situazioni sociali.
La cosa si fa davvero invalidante (fino ad assumere la proporzione del panico) quando mi trovo a parlare o esibirmi in pubblico (sono musicista) al punto che, col tempo, ho preferito evitare alcune situazioni, anche se non mi è sempre possibile.
Ho sempre cercato di affrontare il problema e fatto tesoro di molti consigli riguardo training autogeno, respirazione diaframmatica, rilassamento muscolare progressivo, ma niente, quando mi trovo nelle suddette circostanze tutto collassa, mi sento investito da uno tsunami di tremende sensazioni fisiche, blocchi muscolari e respiratori, tremori. La cosa strana è che in realtà ben pochi, nel pubblico, si accorgono di questa che in me assume i contorni di una tortura.
La questione per cui vi scrivo non è questa (argomento in sè già rivisitato più volte su questo ed altri siti), il problema è che forse (FORSE) ho capito cosa mi impedisce di rilassarmi: in realtà è proprio la sensazione di rilassamento che mi getta nel panico! Mi spiego meglio, quando mi esibisco e cerco di rilassare la muscolatura, riuscendoci per qualche secondo, è come se il mio corpo si "ribellasse", suonasse un campanello d'allarme e tornasse a irrigidirsi di scatto più di prima! E così anche in altre situazioni pubbliche, anche meno esposte, come ad esempio assistere ad un concerto da spettatore, o semplicemente parlare con qualcuno, avverto questa ansia e questo sotterraneo sabotaggio del rilassamento, non ci riesco proprio, nel senso che quando ho consapevolezza, quando avverto una sensazione di distensione, di colpo mi suona una "sveglia" dentro che mi mette in forte agitazione e mi stordisce.
Una volta ad un corso mi ricordo che uno psicologo ci fece una seduta di rilassamento collettivo... Mi dovetti mentalmente "distaccare" da quella cosa perché la sensazione di "lasciarmi andare" tra i colleghi mi fece scattare qualcosa simile ad un attacco di panico.
Non so se questo è un intimo "pudore" nell'abbandonarsi in pubblico, una paura di perdere il controllo (eccessivo rilassamento=rischio di addormentarsi in pubblico? di svenire?), non saprei.., fatto sta che la cosa che molti pongono come rimedio al problema dell'ansia sociale, io l'avverto come una causa.
Ovviamente la problematica non si presenta quando sono da solo o in altre situazioni sociali dove sento di non correre il rischio di...rilassarmi!
Grazie infinite a chi avrà la gentilezza di darmi qualche parere e/o consiglio.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Non sempre l'ansia "reagisce positivamente" alle tecniche di rilassamento. Questo può avvenire per vari motivi:
- diagnosi e funzionamento cognitivo della persona (pensieri ed emozioni);
- un rilassamento totale è utopistico raggiungerlo;
- è utile mantenere sempre un certo grado di "tensione muscolare" che si basi su un equilibrio tra sistema parasimpatico (iper-rilassamento) e ortosimpatico (iper-attivazione);
- un soggetto ansioso (tendente al controllo), non riuscirà mai a rilassarsi totalmente, proprio perché la tendenza automatica al controllo, "impedisce" al corpo di rilassarsi. Perché rilassamento vuol dire: diminuzione notevole delle capacità attentive di controllo, che per un ansioso sono fattori protettivi importanti.
- tecniche di rilassamento rischiano, a volte, di esacerbare una eventuale sintomatologia ansiosa.

Detto ciò, sarebbe auspicabile, se ancora non lo ha fatto, rivolgersi ad un/una Collega Psicologo psicoterapeuta che:
- inquadri il suo funzionamento cognitivo
- faccia diagnosi specialistica, e sulla base di questa
- le fornisca -in accordo con lei- "altre" strategie e tecniche (alternative al rilassamento) di gestione dell'ansia, più funzionali e utili al suo carattere e alla sua emotività.

Magari potrebbe avvalersi di uno dei 2 orientamenti terapeutici, maggiormente indicati scientificamente, nella gestione dell'ansia: cognitivo-comportamentale oppure breve strategico.
Questa mini guida le chiarirà le idee in proposito, nel caso decidesse di affidarsi ad un collega. https://www.medicitalia.it/minforma/psicoterapia/533-mini-guida-per-la-scelta-dell-orientamento-psicoterapeutico.html

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore grazie mille, la Sua risposta è stata davvero esauriente e ha centrato pienamente il discorso. Mi riconosco molto nella parte in cui Lei parla di "tendenza automatica al controllo", perché nelle situazioni di esposizione al pubblico mi succede esattamente questo, è come una sorta di frenetica "iperattenzione" verso me stesso, che mi irrigidisce fino a farmi perdere, paradossalmente, il controllo e a rendermi quasi impossibile il tentativo di rilassarmi.
So che molti colleghi musicisti, per affrontare il problema del panico da palcoscenico (che ho scoperto essere molto diffuso) fanno uso di piccole dosi di betabloccanti prima delle esecuzioni. Io prima di arrivare a questa soluzione vorrei tentare altre strade.
Mi ero già informato sulla terapia breve strategica ma purtroppo ho visto che nella mia città non c'è un centro specializzato, mentre ci sono diversi professionisti che operano con la terapia cognitivo-comportamentale (li ho trovati cercando su internet). Purtroppo però non li conosco e non saprei quale criterio usare per sceglierne uno!!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Purtroppo però non li conosco e non saprei quale criterio usare per sceglierne uno!!"

Non ci sono criteri preventivi nella scelta di un terapeuta, nello stesso modo in cui non esistono gli stessi criteri per scegliersi un medico.

Intanto se vuole contatti un/una collega. Poi sarà lei stesso a rendersi consapevole:
- di come va la relazione terapeutica;
-se la sintomatologia ansiosa tende a scemare;
- se riesce ad applicare strategie e tecniche di gestione dell'ansia che le verranno fornite in terapia.

Altrimenti, è sempre in tempo per cambiare terapeuta.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Nel mentre,
Potrebbe leggere questo articolo. È una ricerca scientifica ,molto interessante, condotta da bravissime colleghe di specializzazione http://www.stateofmind.it/2013/12/ansia-personalita-musicisti/

Saluti cordiali
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dopo
Utente
Utente
Grazie mille Dottore farò tesoro dei Suoi consigli! Grazie anche per l'interessantissimo articolo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Lieto di esserle stato d'aiuto

Saluti
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