Fame notturna

Salve,
desidero porvi il mio problema per avere delle indicazione su eventuali percorsi terapeutici da intraprendere.
Ho 42 anni da un po' di anni soffro di fame notturna.
Mi spiego meglio: tutto il giorno riesco, senza alcun problema, a mangiare in modo normale ed equilibrato, iniziando con la colazione, spuntino, pranzo spuntino e cena. Dopo le ore 22, ancora prima di dormire, inizio ad avere la necessità sempre più forte, avvertito da un senso di vuoto allo stomaco, di mangiare qualcosa di dolce. Inizio con poco per finire di mangiare l'impossibile, svegliandomi come un sonnambulo più volte nel cuore della notte. Spesse volte mi accorgo di mangiare cose o di fare miscugli di cibo durante la notte che sicuramente di giorno non mi sognerei di mangiare. Tutte le sere, dopo cena, mi prometto di non commettere lo stesso errore delle sera prima, ma puntualmente le promesse non vengono mantenute perché non riesco a controllare la voglia di divorare il cibo che trovo, spesse volte mi fermo solo quando mi accorgo di sentirmi male con lo stomaco. Premetto che questo problema si aggrava in modo significativo soprattutto in primavere ed estate. Riesco a controllare un pò questo impulso solo effettuando circa un ora di jogging mattutino che per scarso e/o male riposo notturno non riesco a praticare sempre. Inoltre, mio padre ha lo stesso tipo di problema.
Desidero sapere se potrebbe essere un fattore ereditario e chi rivolgermi ( neurologo, psichiatra o endocrinologo) per risolvere o attenuare questo problema, perché ho letto cose diverse tra chi sostiene che potrebbe essere una causa legata ad un fattore psicologico e chi afferma essere un problema di ormoni e di carico glicemico.
Ringrazio tutti voi per il tempo che mi dedicherete.

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Dr. Raffaella Carla Ragaglini Psicologo 2
Bentrovato, dalla lettura della sua esperienza mi permetto di segnalarle la probabile opportunità di un consulto psicologico per la gestione di disturbi del comportamento alimentare dovuti a cause di tipo psicologico ed emotivo non del tutto consapevoli. Spesso stress, ansietà eccessiva, insicurezza, affaticamento relazionale ed emotivo .... possono condurre a condotte impulsive compensative che sfuggono al controllo della volontà. Spinte impulsive che dominano i comportamenti. Esistono centri per il supporto e la cura dei disturbi del comportamento alimentare ma anche esperti psicologi preparati per questo tipo di supporto. Il tipo di approccio più consigliabile è quello cognitivo-comportamentale.

Dr.ssa Raffaella Carla Ragaglini