Demenza, ansia e scarsa autostima

Buonasera a tutti. Mi sono laureato da circa un anno e da pochi mesi ho cominciato a lavorare come stagista.
Negli ultimi tempi mi sto rendendo conto quanto grande sia l'ostacolo rappresentato dalla mia scarsa intelligenza e dal mio basso QI.

I fattori che mi hanno spinto ad analizzare la mia intelligenza e i miei processi mentali sono stati i seguenti:

- Scarsa concentrazione
-Lentezza di elaborazione di concetti, opinioni personali con relative argomentazioni
- scarsa proprietà di linguaggio
- Sintassi sbagliata nelle mie formulazioni orali e scritte ( ordine della parole inusuale)
- Impiego il doppio del tempo per capire un concetto nella sua interezza, spesso quando le persone mi parlano mi capita di comprendere al più solamente il 50/60% del contenuto globale del messaggio costringendomi a farmi rispiegare le cose per due o più volte.
- Dopo aver letto un testo generico (articolo,libro, film ecc.) spesso non ricordo nulla e non sono in grado di spiegare in modo anche semplice il contenuto.

Per migliorarmi sotto questi punti di vista ho cominciato da qualche mese a cimentarmi nei giochi di mi memoria e che aiutano ad avere una mente lucida e reattiva. I miglioramenti ottenuti sono stati minimi e quindi trascurabili.

Per migliorare la mia porpietà di linguaggio invece da un anno ormai annoto le parole che non conosco in un quaderno con il loro significato. Mi capita molto spesso dopo qualche giorno o settimana di scordare completamento i vocaboli imparati.

Se per qualche miracolo il vocabolo rimane nella memoria non sono in grado di richiamarlo al momento giusto e utilizzarlo nelle mie frasi. e come se il mio cervello rifiutasse determinati vocaboli a priori rendendo i miei discorsi banali e stupidi sempre formati dalle stesse parole. Anche quando parlo con altre persone e mi sforzo di utilizzare vocaboli diversi e più ricercati al contesto finisce sempre che mi ritrovo a bloccarmi ogni tot secondi con interiezioni del tipo "ehm" rendendo il mio discorso poco fluente e noioso da sentire. Per questo motivo principalmente le persone quando parlo tendono a interrompermi e a prendere la parola a loro volta.

Ho la sensazione che la mia mente tendi sempre a semplificare eccessivamente i concetti, le idee, le emozioni dando per scontato elementi importanti.

La mia scarsa intelligenza e il mio basso QI mi stanno rendendo sempre più frustrato, depresso e triste. Mi ostacolano in ogni aspetto della vita: relazioni sociali, lavoro ecc.

Cari dottori cosa mi consigliereste di fare? Sicuramente un appuntamento dallo psicolo mi aiuterebbe dal punto di vista dell'autostima ma la mia scarsa intelligenza resterebbe invariata. Vi ringrazio in anticipo per la risposta.
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Prima di proseguire nel consulto, vorrei porle due semplici domande:
1)lei dice: "l'ostacolo rappresentato dalla mia scarsa intelligenza e dal mio basso QI.". Per la misurazione dell'intelligenza/QI, si è avvalso della consulenza di un/una Collega mediante scale psicometriche attendibili? Se si, che test sono stati utilizzati?
2) quanto tempo, mediamente, ha impiegato per scrivere questo consulto?

Grazie in anticipo per le risposte che vorrà fornirci

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Utente
Utente
Salve,

non mi sono rivolto ad una figura professionale per calcolare il mio QI. Tuttavia ho svolto molti test online nei quali non ho mai superato 100/105

Ho impiegato circa 20 minuti per scrivere il consulto.

Grazie per la sua risposta.
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Quindi lei si è auto-attribuito una scarsa intellifenza/QI da solo. Il fatto di svolgere test online non è assolutamente significativo.
Oltretutto:
Ha una laurea
ma lei dice di avere scarsa capacità :
-di elaborare concetti
- sintattiche etc etc

Dal come lei ha scritto il consulto, dal tempo impiegato per farlo e dalle risposte che ha fornito alle domande, i limiti che si descrive (es: comprendo solo il 50/60% di quello che le persone dicono), non risultano.

Le vorrei chiedere:
- l'emozione che lei sperimenta prevalentemente in questo periodo della sua vita quale è? Ansia, tristezza, etc etc
- lei tende ad essere perfezionista: ovvero ricercare continuamente di raggiungere alti standard prestazionali, rispetto a quelli che le richiede la situazione?
- usa confrontare le sue capacità con quelle degli altri?
- quando ha lavorato come stagista, che feedback ha ricevuto dai suoi "datori di lavoro"? Positivi o negativi?
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