Ansia e depressione?

Buongiorno, sono una ragazza di 32 anni che come tutti ha passato dei periodi difficili nella vita.. so che per un consulto dovrei raccontare tutto.. ma non ho la possibilità economica di tornare da uno psicologo.
In realtà la domanda che più mi preme fare ultimamente è una sola: come capire se la mia insicurezza deriva da me o dagli altri (e poi quindi da me).
Ho un carattere particolare e la brutta abitudine di dire spesso cio che realmente penso, questo significa che non tutti possono capire che sono una persona sincera e non cattiva o rompipalle. Il mio ragazzo però mi dice spesso che io non so "parlare", non so dire le cose senza filtrare in base a chi ho davanti. Comprendo perfettamente il discorso ma ormai piango quasi ogni sera... non mi sento apprezzata da lui, tanto che sto davvero male quando manca di attenzioni per più di un giorno. Questo malessere deriva dal fatto che sto perdendo fiducia in me stessa?
Mi piace mettermi in discussione.. mi aiuta a migliorare ed a vedere i diversi punti di vista ma non credo di essere compresa...
Come posso migliorare?
Come faccio a capire se il problema deriva da me o anche da un compagno che spesso mi critica?
Anticipo che gli ho fatto notare questo ma lui dice che lo fa per me, perché mi conosce e sa che posso essere meglio di così. Non è il modo giusto per aiutarmi ma poco cambia se il problema è unicamente mio...
Grazie se prenderete in considerazione la mia domanda... non mi è facile "chiedere aiuto" ma sono davvero giù di morale in questi giorni..
Grazie ancora
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

il tipo di interrogativi che ci rivolge richiede un approfondimento e un livello di conoscenza della sua storia e situazione che da qui non è possibile raggiungere.

Da quanto scrive è già stata seguita in passato da uno psicologo, visto che dice di non poterci "tornare": è così?
Per quale motivo è stata seguita?
Ha ricevuto una diagnosi precisa?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Gentile Flavia,
Innanzi tutto grazie per il riscontro..
Sono stata seguita per una serie di attacchi di panico derivati da (credo più aspetti). Il mio ex moroso stava per morire ed in un certo senso ha "sciolto il nodo" della morte di mio fratello, avvenuta molti anni fa.
Ho qualche conflitto con mio padre che con il tempo sto risolvendo.
La diagnosi è un problema in quanto non sono mai arrivata ad un dunque è sinceramente non avevo più possibilità economiche. Ho fatto molte sedute, la maggior parte erano sfociate in pianti e puri sfoghi, pertanto uno dei problemi era anche la mia spiccata sensibilità che non sapevo di avere.
So che tramite messaggi è difficile ma.. credo possiate capire perché scrivo qui
[#3]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Quello che posso dirle con certezza è che se lei è sensibile alle critiche e il suo compagno non gliene risparmia, anche se lei ne soffre, con questa motivazione:

"gli ho fatto notare questo ma lui dice che lo fa per me, perché mi conosce e sa che posso essere meglio di così. Non è il modo giusto per aiutarmi ma poco cambia se il problema è unicamente mio..."

è presumibilmente presente un problema all'interno della coppia.

Se lei esagera nell'essere sincera non è certo criticandola di continuo che lui otterrà un cambiamento.
Il fatto che non se ne renda conto e che non si fermi neanche in questo periodo, in cui lei è tutt'altro che serena:

"ormai piango quasi ogni sera... non mi sento apprezzata da lui, tanto che sto davvero male quando manca di attenzioni per più di un giorno"

può indicare che magari vi siete allontanati per qualche altro motivo e che lui potrebbe forse usare la scusa di mirare a "migliorarla" per accusarla di sbagliare, e sfogare così la propria aggressività.
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2020
Ex utente
Ci allontaniamo e riavviciniamo molto spesso, credo sia nel nostro essere. Il lavoro di entrambi stressa molto, in più siamo molto indipendenti, lui più di me. Se aggiungiamo il fatto che lui ha sempre avuto un modo tendenzialmente egoista di vivere, ecco come facilmente si arriva a questo.
Quindi non sono solo che sbaglio nel comportarmi? Come posso fargli capire che il modo che usa non è corretto?
Dirlo e basta non serve a molto ;)
Potrebbe valere lo stesso per lui: secondo me gli "peso" in un certo senso.
Limito involontariamente la sua libertà in quanto "esisto", in quanto compagna, in quanto convivente.. questo però non posso cambiarlo eheheh
[#5]
Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Secondo me, da quanto scrive, le questioni sono due e lei le sta confondendo.

Per quanto riguarda il rapporto con il suo fidanzato posso dirle che, solitamente, all'interno delle coppie i problemi sono provocati e/o alimentati da entrambi, nel senso che sono il frutto dell'interazione fra i due partner.
Non posso consigliarle un comportamento specifico da tenere perchè per farlo bisognerebbe sapere se lui è davvero convinto di agire per il suo bene, o se invece utilizza quelle occasioni per "darle addosso" con una buona scusa e quindi scaricare su di lei rabbia o insoddisfazione.
Magari qualche seduta psicologica in coppia sarebbe d'aiuto.

Per quanto riguarda invece la sua tendenza a essere molto (troppo) sincera ed esplicita, è comprensibile che si possano creare dissapori e malintesi con le altre persone se lei parla senza pensare a come si possano sentire, di fronte a certe affermazioni. Forse la sua empatia è un po' scarsa, ma può costruirla iniziando a riflettere su come si sentirebbe lei se si trovasse nei panni dell'altra persona in determinate situazioni.
La sincerità è un valore, ma la brutalità no: è solo un modo per scaricare aggressività sugli altri nascondendosi dietro all'importanza della sincerità.
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