Emdr ed emozioni

Buongiorno,
vorrei chiedere un informazione riguardo alla pratica dell'EMDR in quanto in rete non ho trovato ciò che mi interessa.
Come citato in un altro consulto ho spesso e volentieri dei flash intrusivi che mi destabilizzano, ma non riesco a percepire cosa c'è sotto.
Oltre a questi flash presento anche una forte riluttanza verso le emozioni positive: praticamente quando vivo uno stimolo positivo non provo l'emozione ma la soffoco subito; non so come e neanche perchè lo faccio, ma provo una sensazione di paura quando sento stimoli positivi.
Mi sto avvicinando all'idea di provare la terapia EMDR, elettiva per l'elaborazione dei traumi. Non so però se questo mio malessere sia questione di un trauma passato, ma so solo che l'emozione positiva mi spaventa.
Chiedo a chi pratica questa tecnica: può essere adatta anche ad un blocco emotivo? Può esserci una correlazione tra flash intrusivi e blocco emotivo?

Grazie
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
La cosa più utile da fare è rivolgersi ad un/a collega psicoterapeuta che abbia l'abilitazione a praticare la tecnica dell'EMDR. Perché questo, le consentirebbe di comprendere, in accordo con il terapeuta, se ci sia o meno un trauma originario (dato che non lo può comprendere da solo e per adesso siamo ancora in fase di ipotesi) sul quale lavorare con questa tecnica.

Per lavorare con l'EMDR su un trauma, non servono ipotesi ma certezze che il trauma ci sia.

Si avvalga di questo link per cercare il collega che pratica *ANCHE* l'emdr, più vicino a lei http://emdr.it/index.php/terapeuti/

ad entrambe le sue domande finali rispondo:
1)bisogna capire se c'è o meno un "blocco emotivo" e cosa si intende, per quella persona, con questo termine;
2) Sì

Saluti cordiali

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
la ringrazio per la risposta. Ho già parlato con degli psicoterapeuti della mia zona che praticano l'EMDR, ma più che intenti a sentire le mie problematiche erano interessati a "vendermi" questa tecnica.

" Per lavorare con l'EMDR su un trauma, non servono ipotesi ma certezze che il trauma ci sia. " La mia attuale psicoterapeuta (che ahimè non conosce l'emdr) mi ha detto che da quanto le riporto potrebbe trattarsi di un trauma.

" 1)bisogna capire se c'è o meno un "blocco emotivo" e cosa si intende, per quella persona, con questo termine; "
Intendo che quando percepisco un emozione positiva, me la soffoco e ne ho paura e sento un senso di ingiustizia nell'essere contento.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Se è presente un trauma va trattato con l'EMDR.
che è una tecnica che va conosciuta e praticata con scienza e coscienza scientifica. L'emdr non si vende. Si fa e serve pratica e molto lavoro per imparare a farlo bene!

Chieda alla sua terapeuta da cosa ipotizza che ci sia un trauma. Così avrà delle spiegazioni e comprenderà il da farsi.

"quando percepisco un emozione positiva, me la soffoco e ne ho paura e sento un senso di ingiustizia nell'essere contento.".
Lei si nega le emozioni positive. Questo è un lavoro da psicoterapia.

Se è in psicoterapia, cercare pareri paralleli online, non serve. Si affidi alla sua terapeuta. Non comporta effetti collaterali...

Saluti
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la risposta. So che la soluzione migliore è affidarmi alla mia psicoterapeuta, ma sto cercando altri pareri perchè sono dell'idea di cambiare tipo di psicoterapia in quanto mi trovo ad un punto morto, ed anche la mia terapeuta ritiene che da un pò siamo ad un punto morto.
Mi sono avvicinato all'emdr e vorrei provare, ma come detto con le persone con cui mi sono interfacciato non ho trovato le risposte che cerco, per questo volevo allargare la schiera dei pareri chiedendo un consulto on-line.
Mi chiedo se l'emdr può essere una soluzione valida alla risoluzione di un blocco emotivo. Perchè mi verrebbe da dire che se ad oggi mi nego le emozioni positive ci sarà un motivo nella mia testa perchè lo faccio, vallo a capire però. Purtroppo in questo periodo sono un pò sfiduciato, sono ad un punto morto con la terapia e sono un pò indeciso sul sceglierne una nuova.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Anche comprendere i motivi di uno "stallo" e pensare insieme a possibili soluzioni, è un lavoro che può far parte di un processo psicoterapico.

Anche essere consapevoli o pensare di cambiare terapia e/o terapeuta, è parte integrante del percorso personale di consapevolezza di sé.
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dopo
Utente
Utente
Sicuramente è un punto che stiamo discutendo, appunto capire se è uno stallo definitivo o se c'è ancora qualche margine di miglioramento.
Detto ciò nella precedente risposta mi riferiva che il blocco emotivo è un punto da elaborare con la psicoterapia; l'EMDR come tecnica può essere una buona scelta? Oppure è preferibile un'altro tipo di terapia che utilizza altre tecniche?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Se per "blocco emotivo" intende questo: "Intendo che quando percepisco un emozione positiva, me la soffoco e ne ho paura e sento un senso di ingiustizia nell'essere contento"

Questa è ANSIA di vivere un'emozione piacevole. Quindi: dato che l'ansia stessa è un'emozione, non c'è un blocco emotivo.
Le è chiaro ora?



Verosimilmente, occorrerebbe lavorare proprio sul timore stesso di potersi godere una piacevolezza emotiva.
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dopo
Utente
Utente
Si mi sono espresso male. Non intendo blocco emotivo, ma come ha intuito la sofferenza riguarda solamente le emozioni positive.

" Verosimilmente, occorrerebbe lavorare proprio sul timore stesso di potersi godere una piacevolezza emotiva "
Può essere utile una psicoterapia che utilizza l'EMDR o è più indicata un altro tipo di approccio? So che non è così matematica la cosa, però cercate di capire la mia situazione, dove sto veramente tanto male ed i professionisti che fin ora ho incontrato nella mia strada (compresa quella da cui vado) non sanno fornirmi delle risposte.

Grazie
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Il criterio D del DSM V ( ultima versione del manuale diagnostico e statistico dell'American psychiatric association sui disturbi mentali) del disturbo post traumatico da stress recita questo: D. Alterazioni negative di pensieri ed emozioni associati all’evento traumatico, iniziate o peggiorate dopo l’evento traumatico come evidenziato da due o più dei seguenti criteri:

Incapacità di ricordare qualche aspetto importante dell’evento traumatico (dovuta tipicamente ad amnesia dissociativa e non ad altri fattori come trauma cranico, alcol o droghe)
Persistenti ed esagerate convinzioni o aspettative negative relative a se stessi, ad altri, o al mondo
Persistenti, distorti pensieri relativi alla causa o alle conseguenze dell’evento traumatico che portano l’individuo a dare la colpa a se stesso oppure agli altri
Persistente stato emotivo negativo
Marcata riduzione di interesse o partecipazione ad attività significative
Sentimenti di distacco o estraneità verso gli altri
Persistente incapacità di provare emozioni positive.

Ora: è pur vero che l'ultimo sintomo coincide con quello che lei ci scrive, ma questo non vuol dire necessariamente che lei abbia un Disturbo da Trauma.

Detto ciò: potrebbe anche pensare di rivolgersi ad un collega psicoterapeuta con competenze psicotraumatologiche. Questo le consentirebbe di comprendere, una volta per tutte, se è presente o meno un trauma che le determina l'incapacità di provare emozioni positive, oppure se questa incapacità non è dovuta a trauma.

Quindi a questo punto:
- rivolgendosi ad un esperto psivotraumatologo, potrà avere risposte che cerca e risposte su base scientifica.

- Solo così si potrà sapere su come e cosa lavorare.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per l'esaustiva risposta. Diciamo che sicuramente non ho subito un trauma cosiddetto con la "T". Però ad oggi è presente in me, trauma o non trauma, la convinzione che sia sbagliato essere felice, mi sento in colpa, a tal punto che inconsciamente riesco, non so come, a reprimere l'emozione positiva e sentire solamente una sensazione\emozione negativa. Penso inoltre che una persona non nasca con la convinzione che sia sbagliato ed ingiusto essere felice, ma che possa averla appresa nel corso della vita: può essere definito un trauma? Ora come ora, a scapito dei miei precedenti consulti, pensieri ossessivi non ne ho più, penso molto poco, sono però assorbito da questa costante emozione negativa che mi viene in risposta ad un'emozione positiva, senza contare che trattenere un'emozione positiva mi costa tanta energia.
Più che ad etichettare la mia situazione come frutto di un trauma oppure no, sono più che altro indirizzato a scegliere un tipo di psicoterapia adatto alla mia situazione. Appurato che la psicanalisi non mi è più utile, mi sono avvicinato all'emdr. Guardando un pò in internet c'è chi dice che è utile solo nel DPTS, chi invece anche per altre patologie. Io so solo che ho un problema con le emozioni positive, e mi chiedo se l'emdr può fare al caso mio. Ma forse dovrei solamente cominciare per poterlo testare sulla mia pelle. Non so sono molto confuso ed indeciso a riguardo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
"Penso inoltre che una persona non nasca con la convinzione che sia sbagliato ed ingiusto essere felice, ma che possa averla appresa nel corso della vita: può essere definito un trauma?"
NO, questo non è definibile come trauma.

Un trauma che determina malessere, deve essere diagnosticato attraverso precisi canoni sintomatologici.

"Ma forse dovrei solamente cominciare per poterlo testare sulla mia pelle". Si. Questa è una buona idea. Lo faccia. Magari, spero per lei, ne potrà trarre beneficio.