Mia mamma ha tentato di suicidarsi

Buongiorno Dottori.
Vi scrivo perché tre settimane fa, mia mamma ha tentato di suicidarsi.
Ha preso una 40ina di pastiglie antidepressive ed è andata a letto. Dopo qualche ora ho sentito che cercava di chiamarmi e ho capito che voleva aiuto, così ho chiamato l'ambulanza. Io sono stata con lei perché i medici mi avevano detto di tenerla sveglia, le parlavo anche se non capivo le sue risposte, era molto intontita.
Ora è ancora ricoverata in un ospedale di psichiatria e settimana prossima dovrebbero lasciarla tornare a casa. Lei ha soprattutto problemi in ambito lavorativo, mentre in precedenza ha/abbiamo avuto tanti problemi. Si è separata con mio padre quando io avevo solo 3 anni e lei si è presa cura di me perché mio papà mi aveva abbandonata e non dava gli alimenti. Con un lavoro part-time è sempre stata dura. In oltre 5 anni fa le ho confidato di avere subito degli abusi sessuali da parte del nostro ex vicino di casa, avvenuti quando io avevo 6-7 anni; così ho deciso di denunciare e l'anno scorso ho vinto il processo e adesso lui è in carcere. Lei mi ha detto che comunque questa vicenda l'ha segnata e che il tentato suicidio è dovuto ad una serie di motivi tra cui questo appena descritto.
Sinceramente non pensavo che volesse arrivare a tanto.
Ora che torna a casa sinceramente mi trovo in uno stato di ansia totale. Ho paura che possa rifarlo di nuovo ed io, che lavoro full time, non posso curarla 24 ore su 24. Inoltre dopo le vacanze estive io ed il mio fidanzato abbiamo intenzione di cercare casa in affitto e andare a convivere. Non gliel'ho ancora detto perché come entro nel discorso lei mi risponde "non dirmi così se no mi viene da piangere " oppure "dopo sarò ancora più sola".
Ora che finalmente posso dare una svolta positiva alla mia vita, sono molto preoccupata di fare questo passo, temo per lei...ma temo anche che mi faccia pesare questa decisione.
Mi sento davvero svuotata, non ho più voglia di combinare nulla, di condividere i miei hobby nel tempo libero, mi è passata la voglia di andare in vacanza con gli amici..
Ho capito di essermi pentita di avere parlato degli abusi con lei, sono terrorizzata per la convivenza (ma solo per i motivi sopra descritti) e mi sono sentita nuovamente abbandonata.
A tre anni mio papà se n'è andato senza farsi più vede, e quando ho compiuto i 15 anni lui è morto per un tumore senza dirmi nulla..mentre preventivavo di andarlo a trovare, e ora mia mamma tenta il suicidio. Mi sono sentita come se non contassi o non dovessi fare parte di questa famiglia.
Secondo voi come devo comportarmi con lei? Come faccio a ritirare la gioia di "fare cose" e di vivere la vita con felicità e senza ansia?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile ragazza,

rispondo molto volentieri alle sue domande, ma prima di procedere nel consulto vorrei porle delle domande per cercare di inquadrare meglio l'intera situazione (con i limiti che lei ben comprenderà di una consulenza online) e per trovare "strade" funzionali perché lei (tu) possa gestire al meglio la faccenda
- sua mamma aveva già tentato il suicidio, avuto ideazioni suicidarie, esplicitato a voce la volontà del suicidio?
- ha una diagnosi psichiatrica? Se si, di che si tratta?
- come mai assume antidepressivi? Sono stati prescritti da un medico psichiatra? Motivo?
- da quanto tempo è in cura psicofarmacologica?
- sua mamma è stata seguita o è seguita anche da uno/una psicoterapeuta o assume solo terapia farmacologica?
- assume altre terapie? Ha altri problemi di salute? Se si, che cosa?
- avete parenti e/o familiari che conoscono la situazione di sua mamma?

Grazie anticipatamente per le risposte che vorrà fornirci

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
Buonasera, intanto la ringrazio per la risposta.

- che io sappia non aveva mai provato prima d'ora a suicidarsi, ma so che in passato ha sofferto di depressione dovuta alla separazione con mio padre.
- avendo una situazione particolare a lavoro (in ditta vogliono licenziare delle persone, le fanno mobbing, dicono parolacce ecc..) si è recata da uno psichiatra che le ha prescritto una cura con antidepressivi, iniziata da qualche mese.
- anche in passato è stata seguita dalla neuro psichiatra che mi seguiva un tempo.
- non ha altri problemi di salute, non assume altri farmaci.
Al corrente della situazione abbiamo dei parenti e dei suoi amici.

Spero di essere stata esaustiva nelle risposte.
Grazie in anticipo.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Assolutamente esaustiva. Ti ringrazio molto.

Tuttavia, dato che durante il ricovero sicuramente le faranno una diagnosi, sarebbe preferibile che mi riscrivessi la prossima settimana quando tua mamma verrà dimessa.
Questo perché:
- con diagnosi nero su bianco, avremo maggiori chiarimenti;
- potremo pensare a cosa sarebbe utile che tu faccia e non faccia per tua mamma e come comportarti quindi;
- ipotizzare cosa sarebbe utile per te. Per prenderti cura non solo di tua mamma, ma soprattutto di te data la tua giovane età!
- intanto ti suggerisco:
1)se ne hai la possibilità, di recarti a parlare con i medici che si stanno prendendo cura di tua mamma. Eventualmente fatti fare un quadro completo della situazione di tua mamma. E di scriverci quello che ti dicono e/o suggeriscono;
2) chiedere loro che alla terapia farmacologica, venga associata una psicoterapia (che potrà seguire dopo la dimissione);
3) di non catastrofizzare e rimuginare ansiosamente sul futuro prossimo (es: viaggio estivo, convivenza con il tuo compagno, possibilità che tenti nuovamente il suicidio). Comprensibilissimo che tu sia in ansia, ma in questo momento non ti è utile e ti logori a furia di pensare. Ci sarà una soluzione a tutto!

Quindi: Riscrivi qui a dimissioni avvenute.
I PROBLEMI NASCONO PER POI TROVARE UNA SOLUZIONE!

intanto prenditi cura di te.

Restiamo in attesa
Cari saluti
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Cara Ragazza,
lasciamo per un attimo da parte sua mamma, e pensiamo a Lei.

Immagino che deve essere stata dura.
Suo padre è andato via quando era piccola.
Poi è andato via nuovamente con la malattia, non condivisa con lei.
E poi è andato via per sempre con la morte.

Immagino che lei si sia sentita trasparente, insesistente.
Abbandonata.

Adesso sua madre..

Anche se è difficilissimo, non pensi che questi eventi siano avvenuti per colpa sua, perché eventi così drammatici - come per sempio il tentativo di suicidio - hanno una causa multi fattoriale.

Si faccia aiutare da un mio collega a pre derisi cura di sè, cosa che suggerisco spesso ai miei pazienti, e nei miei scritti.

Se lei starà maglio saprà aiutare sua madre che, immagino, farà una terapia combinata.

Un caro augurio

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#5]
dopo
Utente
Utente
Buongiorno,
Hanno rilasciato mia mamma.
Nella diagnosi viene indicato "disturbo paranoideo" e "incongrua ingestione di psicofarmaci".
C'è scritto che è autosufficiente per i bisogni fondamentali, e che necessita di aiuto per gestire le reazioni emotive conseguenti a momenti difficili, va aiutata a non cadere nella tentazione dell'abuso nei momenti di malessere. Le hanno prescritto il delorazepan (3 confezioni da 10mg in 30 giorni.) E la sertralina e alle 21 anche l'olanzapina
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Hai avuto modo di parlare di persona con i medici? Anche riguardo la possibilità (certamente molto utile) di avvalersi di una terapia combinata: farmacologica e psicoterapica?
[#7]
dopo
Utente
Utente
No, non sono riuscita a parlare con nessuno.
Credo che comunque debba continuare la terapia anche dallo psicologo e tra due settimane deve ritornare per un colloquio con i dottori che l'hanno seguita queste settimane, mentre era ricoverata.
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Ok. Quindi un quadro diagnostico e terapeutico lo abbiamo. E questo è già un ottimo risultato!

Ora però c'è da pensare a te cara ragazza:
- "Inoltre dopo le vacanze estive io ed il mio fidanzato abbiamo intenzione di cercare casa in affitto e andare a convivere. Non gliel'ho ancora detto perché come entro nel discorso lei mi risponde "non dirmi così se no mi viene da piangere " oppure "dopo sarò ancora più sola".
Queste risposte che ricevi da tua madre, verosimilmente, altro non sono che tentativi di manipolarti emotivamente. (tentativi che, probabilmente, fanno parte dei sintomi stessi del quadro psicopatologico di tua mamma). È molto facile cadere in un tranello del genere, soprattutto se queste "strategie manipolatorie" inducono in te il senso di colpa..

- detto ciò, prendi il considerazione il suggerimento che ti ha offerto la Collega Randone: prenditi cura di te iniziando con il contattare un nostro/a collega Psicoterapeuta perché:
*hai bisogno di appropriati di una serenità che ora non hai;
*i colloqui con il collega ti offriranno la possibilità di comprendere come gestirti emotivamente in una situazione così complessa, e nel contempo cosa sia utile o meno fare con tua mamma e come rapportarti emotivamente con lei.

Ti ho suggerito questo perché, in situazioni complesse come queste, è molto utile che anche i familiari (tu in prima persona) si avvalgano di un aiuto specialistico per i motivi sopra illustrati.

Che ne pensi?
[#9]
dopo
Utente
Utente
Concordo per tutto, e per un aiuto specialistico.
L'unica cosa è che sono un po'terrorizzata dall'idea di recarmi in uno studio, così come non vorrei un impegno costante di una volta alla settimana, diventerebbe anche dispendioso.
È possibile secondo voi avere dei colloqui via chat-skype-email a pagamento?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Via Skype e/o mail non è consigliabile. Si potrebbe anche fare ma, in un caso estremamente delicato come questo,personalmente lo sconsiglio. Questo perché un rapporto dal vivo con un collega, ti consentirebbe di avere un tuo spazio dedicato solo a te e anche perché, Skype (come anche online) ti priverebbe di due componenti essenziali: la comunicazione non verbale e la possibilità che il/la collega possa "accogliere" le tue emozioni dal vivo.

Oltretutto:
- 1 ora a settimana non sarebbe dispendioso quando di mezzo c'è la salute di una ragazza giovane come te che si appresta a costruirsi una vita. Non credi?
- potresti oltretutto rivolgerti al consultorio della tua città oppure al servizio di psicologia clinica della ASL pagando un irrisorio ticket come per qualsiasi altra forma di prestazione sanitaria pubblica (previa impegnativa del tuo medico curante con la dicitura: sedute di psicoterapia).

Posso chiederti, infine, cosa ti terrorizza così tanto? Cosa temi?