Paroxetina: ansia e dosaggio

Ho 39 anni, soffro da sempre di ansia (anche sociale), e assumo paroxetina da 11 mesi.
Ho fatto 2 mesi a 20 mg, poi sono passato a 10 (avevo forti effetti collaterali e sono stato costretto a farlo) e da un mese e mezzo a 5.
Riduzioni concordate col mio medico.

Il fatto è anche che ho poche energie, una stanchezza fisica mista a lieve sonnolenza anche se non faccio alcuno sforzo. Questo può collegarsi al fatto dell'intorpidimento, della tensione persistente a livello muscolare che avverto forse, non so.
Mi chiedo se possano essere effetti del farmaco oppure ansia e stress possono portare a sintomi come questi.
Ho fatto esami, ma non era stato trovato niente di rilevante.

Tre domande:

  1. quando sono passato da 10 a 5 (senza scalare gradualmente) ho come avuto un abbassamento di energie mentali e fisiche, può esser dipeso dal cambiamento di dose?
  2. 5 mg in un qualche modo incidono, o - scusi la domanda - non danno benefici? Sono meno ansioso di un anno fa e riesco a gestire meglio le mie ansie, pur con soli 5 mg.
  3. Per curare e ridurre questa stanchezza cronica/intorpidimento arti, una psicoterapia può aiutare a curare il disturbo o servono farmaci?


Sia gentile, la prego, risponda con chiarezza perché necessito di chiarire questi dubbi.

[#1]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

1. Se c'è stata coincidenza cronologica certamente sì.
2. È un dosaggio poco significativo, di solito inefficace ma la risposta ad un farmaco è strettamente individuale.
3. L'associazione tra psicoterapia e farmacoterapia è di solito più efficace.
Le consiglio però, considerato che il problema non è risolto, di consultare uno psichiatra per una rivalutazione del caso.

Cordiali saluti

Dr. Antonio Ferraloro

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Intanto, caro Dottore, la ringrazio tantissimo per la sue gentile risposta.

I miei problemi ruotano tutto a un'ansia, a una forte emotività, a un'agitazione interiore così forte, da bloccarmi l'azione...
La mia estrema soggezione, l'imbarazzo che provo davanti alle persone in certe situazioni, al giudizio che posso subire dalle stesse, a una eventuale brutta figura che potrei fare davanti agli altri, mi ha sempre fatto evitare certi ambienti, certe situazioni sociali, etc...

1) Ormai sono passato a 5mg da due mesi, crede che dopo due mesi il farmaco si sia definitivamente stabilizzato a questa dose?

Il mio medico sostiene che non sia necessario recarmi da uno psichiatra e che devo fidarmi sostanzialmente di lui.
Ormai sono 10 mesi di terapia, ho dovuto ridurla perché a 20mg avevo effetti collaterali importanti e un'energia (chiamiamola così) eccessiva,mi modificava troppo i normali comportamenti rendendomi una persona completamente diversa. Il farmaco mi "attivava" troppo, mi rendeva facilmente irascibile ed è una cosa che non sono assolutamente. Lei capisce che devo sì risolvere i miei problemi, ma non devo diventare una persona che non sono. Siccome il farmaco lo assumo io, solo io attraverso reazioni e comportamenti posso sapere sino a che punto sia opportuno prenderlo. Quella per i miei disturbi era una dose eccessiva, non soffro di ansia a 360 gradi o 24 ore su 24, diciamo che si scatena in determinate situazioni di vita. Solo questo.
Ho preso per 7 mesi 10 mg e la dose era secondo il mio modo di vedere quella corretta. L'ansia era molto ben gestibile, anche nei momenti più complicati, pensavo e rimuginavo meno, ero molto più costruttivo e aperto nelle relazioni.
Francamente Dottore, cura più adatta di questa mi riesce difficile pensare ci sia, non vedo motivi per cambiarla, l'unica cosa è che a quelle dosi non riuscivo a riposare. Avevo frequenti risvegli notturni e non dormendo la notte, non potevo affrontare bene la giornata.
Faccio anche strani sogni e più in generale sogno molto intensamente. Dipende sempre dal farmaco a suo avviso?

2) Quindi dopo tanto tribolare sono stato costretto (dopo averne parlato col medico) di passare a 5. Ora con 5 l'ansia è risalita, tutto sommato ancora ben gestibile, ma riesco a dormire la notte senza avere frequenti risvegli notturni.
Tutti mi parlano dell'inefficacia di un dosaggio a 5mg, quindi le chiedo: questi cambiamenti che ho tutt'ora, possono essere legati a un "mio cambiamento interiore", più che alla dose stessa?

3) Volevo quindi un suo ulteriore parere.
Soffro anche di stanchezza cronica/intorpidimento arti, il medico sostiene sia ansia, stress e somatizzazione, una psicoterapia può aiutare a curare il disturbo?
Può essere esaurimento nervoso?

4) A volte prendo lo xanax per dormire, ho notato che l'intorpidimento nelle ore in cui il farmaco è in circolo sembra attenuarsi. C'è una relazione tra queste due cose?

Mi perdoni ancora per il disturbo, ma sono informazioni fondamentali.
[#3]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

come Le dicevo precedentemente, ogni soggetto reagisce ad un determinato farmaco in maniera assolutamente individuale, infatti ci sono soggetti che assumono 60 e anche più mg al giorno di paroxetina senza avere alcun effetto collaterale degno di nota.
Viceversa Lei a 20 mg ha manifestato effetti avversi notevoli, questo farebbe capire che tale farmaco non sia particolarmente indicato al Suo caso.
Ho fatto questa premessa per chiarire il senso della visita psichiatrica consigliata.

1. Certamente sì, sono sufficienti poche settimane.

2. Anche questo è possibile.

3. Le ho già risposto che l'associazione della psicoterapia con la farmacoterapia è la scelta ottimale per i Suoi disturbi.

4. È ovvio che potrebbe esserci.

Concludo sempre invitandola a rivolgersi ad uno psichiatra che è l'opzione più indicata e razionale.

Cordialmente
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dottore, mi ha chiarito molti dubbi e di questo la ringrazio, tuttavia ho ancora qualcosa da chiederle.
Come le dicevo il mio medico riferisce che non ho bisogno dello psichiatra e che posso fidarmi di lui.
Vedrò cosa fare, per ora valuto la situazione con l'attuale dose che sto assumendo.

Volevo però chiederle:

1) Con la paroxetina si guarisce dai sintomi che le ho descritto, o se ad esempio a settembre dismettessi la cura ritornerebbero allo stesso modo del pre-terapia?
Cioè, il farmaco nasconde il disturbo oppure cura e modifica a livello definitivo il modo di ragionare, pensare, agire, etc?
Mi è stato detto che si va al minimo di un anno a un massimo due come tempi.
La mia intenzione è integrare con una psicoterapia e qua faccio la seconda.

2) Alla mia età (39 anni) la psicoterapia può ancora essere efficace? Lei capisce che comporta un grosso investimento visto che dovrò sostenerla privatamente, quindi devo legittimamente capire se assieme alla concomitanza dell'uso dei farmaci posso mettermi alle spalle in tempi non troppo lunghi questi problemi.

3) Assumo il farmaco difficilmente alla stessa ora. A volte al mattino, altre il pomeriggio, altre alla sera. Questo può creare problemi nell'efficacia dello stesso o basta prenderlo in tutto l'arco del giorno senza seguire la regola dello stesso orario ogni volta?

4) Questa domanda è molto importante.
Anche alla bassa dose di 5mg avverto un leggero senso di stordimento. Pur dormendo molto la notte, mi sveglio e non riesco a sentirmi pienamente riposato, come se avessi ancora bisogno di dormire. Questo è sempre un possibile effetto del farmaco?

In sostanza, lei capisce che non posso assumere alte dosi di paroxetina, ho la sensazione di reggere 5mg, ma con una quantità più elevata non riesco a riposare bene e questo si ripercuote su tutto.
Per cui la mia idea è al momento quella di proseguire con questa quantità e associare una psicoterapia.
Ne avevo già parlato al medico, spiegandogli i problemi descritti anche a lei.

5) Vorrei mi desse anche un parere sull'intorpidimento, formicolio che avverto in tutto il corpo.
Se può essere un chiaro sintomo di ansia/stress, di somatizzazione.
Purtroppo scarico spesso sul corpo molte ansie, ma questo intorpidimento mi fa stancare più facilmente di prima, è come se avessi una persistente tensione muscolare.
Ultimamente sono stato molto a letto e nonostante non stessi svolgendo attività non riuscivo comunque a sentirmi ben riposato.
Questo problema in che modo regredisce?
Con farmaci, con la stessa psicoterapia o molto più banalmente eliminando il più possibile lo stress che nel corpo accumulo?

Abbia pazienza, ma non essendomi mai consultato con uno specialista sono informazioni basilari e che mi saranno utilissime.

Grazie mille del suo apporto.
[#5]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

qualche domanda che pone è ripetuta, e tende alla ricerca di continue verifiche anche se già avuto le relative risposte e questo è un chiaro sintomo di disturbo d'ansia.

In ogni caso Le do le ultime risposte perché non è questo il metodo per superare il problema ma solo per cronicizzarlo, capisco che Lei non lo accetterà ma Le posso assicurare che è così.

1. Con queste categorie di farmaci si può "guarire" ma potrebbe anche essere necessario mantenere a lungo una dose di mantenimento, è tutto estremamente variabile da un soggetto all'altro e non prevedibile a priori.

2. Vedi risposta #1 punto 3 e risposta #3 punto 3. A tutte le età.

3. Per una maggiore efficacia il farmaco va assunto sempre alla stessa ora altrimenti si creano fluttuazioni dei dosaggi nel sngue che non facilitano la risposta terapeutica, anche se a 5 mg è ugualmente difficile che si verifichi.

4. Effetto del farmaco ci potrebbe stare ma propenderei per ciò che sta dietro, cioè per i motivi per cui assume il farmaco stesso.

5. Certamente, può essere causato da ansia e stress, soprattutto se migliora con lo xanax.
Come potrebbe migliorare? Con tutte e tre le componenti che Lei ha citato.

Chiude dicendo che non ha mai consultato uno specialista, questo è un errore che molti fanno e di cui non è certamente condivisibile la scelta.
Se avesse avuto un problema cardiaco non avrebbe consultato un cardiologo?? E per un problema psichico si consulta lo psichiatra, capisco che Lei non accetterà questo consiglio ma in scienza e coscienza lo devo dare, anche per gli altri che leggeranno questo consulto.

Cordialità
[#6]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Caro Dottore, tutt'altro, io accetto il suo consiglio e infatti dovrò prenderlo in seria considerazione, ma come le dicevo in parte la colpa non è mia ma del medico che mi segue, che come le ho già riferito non ritiene necessario mandarmici.
Mi creda, le mie ripetute domande non sono dovute all'ansia, quanto ad approfondire ed avere una spiegazione sia sul farmaco, che su effetti collaterali, che su sintomi di vario genere. Necessitavo di avere una spiegazione esauriente. Questo, per avere così un quadro realistico della situazione.
Purtroppo tutte queste risposte avrei volute averle dal mio medico, ma è stato difficile poterle avere per questioni che non è opportuno spiegarle qui.
Spero quindi capisca la situazione e il perché del mio "voler sapere".
Comunque attraverso il consulto ho ora le idee molto più chiare e di questo la ringrazio infinitamente.

Quando parla di dose di mantenimento intende quella che sto assumendo o una dose più elevata?

L'ultima cosa che le chiedo: nel momento in cui interromperò la cura (che valuterò con chi di dovere) dovrò scalarla in gocce e molto lentamente per ridurre al minimo gli effetti da sospensione, giusto?
So che non è un farmaco semplicissimo da mollare per via degli effetti post-sospensione.

Grazie ancora della sua disponibilità!

Saluti
[#7]
Dr. Antonio Ferraloro Neurologo 75k 2.3k 20
Gentile Utente,

come dose di mantenimento mi riferisco ad una dose più elevata di 5 mg.
Sì, il farmaco va sospeso gradualmente, a tempo giusto, senza inutili anticipazioni ma un dosaggio come il Suo non dovrebbe causare marcati sintomi da sospensione.

Cordiali saluti

Cos'è l'ansia? Tipologie dei disturbi d'ansia, sintomi fisici, cognitivi e comportamentali, prevenzione, diagnosi e cure possibili con psicoterapia o farmaci.

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