Cosa voglio veramente?

Gentili Dottori, cercherò di essere concisa nel descrivere la mia situazione, per quanto ci siano diversi aspetti da considerare.
Ho 35 anni, convivo da 4 anni con un uomo di 41. Molto diversi per educazione ricevuta, abitudini, passioni, lui taciturno io bisognosa di confronti continui.....ma abbiamo saputo trovare un equilibrio e costruire la nostra storia. Circa un anno fa si decide di cercare una gravidanza. Ancora non sentivo l'istinto di diventare mamma per quanto io desideri avere dei figli nella mia vita. Genitori e compagno mi hanno persuasa che il momento fosse quello giusto, soprattutto per l'età. Senza troppa ansia inizia la ricerca, nel frattempo io mi godo i miei spazi facendo lo sport che amo. Passione non condivisa pienamente col mio compagno che al contrario non ama la fatica e lo sport, ma che per me diventa un'esigenza oltre che un piacere. Nel frattempo la gravidanza non arriva. I medici ci stanno aiutando. Parallelamente, mi coinvolge una nuova situazione, da pochi mesi. Ho trovato dei compagni con cui praticare il mio sport (il mio compagno mi segue talvolta, ma con malumore, senza dire una parola, come se fossi in giro da sola):alcuni colleghi, di cui uno che lavora in un nostro distaccamento. Questo uomo, 46 anni, lo conosco da anni per motivi di lavoro, l'ho sempre apprezzato e stimato tantissimo per i suoi modi, approcci, ecc Ci scopriamo così amanti dello stesso sport, che iniziamo a condividere. Questo ci ha permesso di parlare, confrontarci, conoscerci un pò meglio, Scopro così che ha una compagna con cui le cose non vanno più molto bene e inutile negare che si crea in poco tempo una buona sintonia fra noi. Con lui ritrovo quel dialogo, quella condivisione, quell'apprezzare le cose e notare le sfumature che avrei sempre voluto trovare nel mio compagno. Con questa nuova persona il rapporto è assolutamente corretto; nonostante è evidente la sintonia fra noi, entrambi non ci avviciniamo mai troppo per rispetto delle nostre reciproche situazioni. Eppur questa nuova amicizia mi ha fatto capire quanto certe cose mi manchino nel rapporto col mio compagno, cose importanti che negli anni ho trascurato per riuscire a trovare un equilibrio nella mia relazione. Ora mi si sta riaprendo un mondo che avevo dimenticato e che, allo stato attuale delle cose, mi confonde. Sento al momento molta confusione e mi chiedo se starò facendo le scelte giuste. Più mi confronto con questa persona, più mi sento molto simile a lui e capisco quanto mi mancano certe cose nel mio compagno. Ho già avanzato dei dubbi con lui sulla ricerca della gravidanza adducendo come scusa di aver paura che poi dovrò rinunciare a quello che amo fare. E in parte è vero. Ma forse i motivi reali sono altri. Non capisco se si tratta di enfatuazione per un uomo sicuramente più maturo di me, destinata a scemare nel tempo, o se tutto ciò nasconde ben altre verità. Ringrazio in anticipo per ogni suggerimento che vorrete darmi.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 503 41
Gentile signora,

chiaramente non possiamo sapere noi da qui che cosa sta succedendo, ma in linea generale mi pare del tutto ovvio rendersi conto - dopo un certo tempo- che il proprio compagno non può essere perfetto, non ama le stesse cose che piacciono a noi (non tutte, quali lo sport, ad esempio) e che in giro c'è certamente qualcun altro con cui possiamo avere una sintonia per alcune ragioni.

Questo però è accentuato quando si inizia a prospettare una certa distanza nella coppia... Oltre allo sport che non condividete, non c'è nient'altro che vi unisce? Credo di sì, ma probabilmente si è aperta una crisi, che a mio avviso dovrebbe essere affrontata, meglio se con l'aiuto di uno psicoterapeuta della coppia.

Talvolta capita di allontanarsi per i "non detti", per problemi di comunicazione, per fraintendimenti, ecc... e tutto ciò può aprire le porte ad infatuazioni che hanno proprio la finalità di sottolineare la distanza e le differenze col partner.

A mio avviso, è meglio partire dalla coppia e capire adesso che cosa sta succedendo. Però, fatelo rivolgendovi direttamente al terapeuta di coppia.

Il suo compagno di che parere è a riguardo?

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica