Pelle in eccesso sul prepuzio, ma non permanente

Buonasera e grazie per l attenzione.
Sono un ragazzo di 21 anni, e mi chiedevo, come mai, certe volte mi ritrovo con della pelle in eccesso che ricopre il mio pene quando non è eretto.
Non ho mai avuto problemi, solamente un paio di mesi fa, nelle urine mi era stato trovato del escherichia coli, con un antibiotico prescritto dal urologo, è poi passato subito.
Non mi da fastidio, e non mi reca dolore, però , una volta scoperto il glande, noto che la pelle al di sotto della corona é parecchio arrossata.
Leggevo su vari siti di persone che parlano di prepuzio esuberante, però ( nella mia totale ignoranza in materia ) , non penso sia il mio caso, dato che appunto non è una cosa abitudinaria, ma solo da qualche giorno a questa parte mi trovo questo problema.
Leggevo anche di fimosi, la quale però , da quel che ho visto nelle varie foto , sembrerebbe il contrario, ovvero la pelle stringe il glande, mentre il mio problema è L esatto contrario, c'è ne in abbondanza.
A pene eretto , nel tentativo di far scorrere la pelle in basso per far uscire il
glande, ci riesco completamente anche se con un leggerissimo dolore.
Dimenticavo, la pelle che mi trovo in eccesso , risulta rugosa.
Vorrei capire se questo basta per aver delle risposte riguardo la causa del mio "problema", su come farlo passare, e come evitare che riaccada.
Grazie a tutti per l attenzione, buona serata.
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Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 642
Gentile lettore ,

quello che ci racconta purtroppo non "basta per aver delle risposte riguardo la causa del suo "problema", su come farlo passare, e come evitare che riaccada."

Detto questo, come spesso ripeto da questo sito e vista la sua "giovane" età, approfitti di questi "disturbi-malesseri" e non sicurezze , per conoscere finalmente, se non ancora fatto, il suo andrologo di fiducia.

Impari dalle sue compagne e dalle donne che la circondano che sicuramente, alla sua età, già conoscono il loro o la loro ginecologa.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta M.D.
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