Rivotril ed effetti cognitivi

Gentili dottori, avrei un quesito molto importante da porvi. Il mio neurologo sospetta epilessia parziale, che si manifesta in maniera piuttosto leggera (depersonalizzazione, stordimento, dilatazione pupille e flash luminosi quando osservo motivi geometrici), dovuta probabilmente a delle "strie sottocorticali" di natura ancora da definire. Il problema non sono le crisi - di per loro piuttosto sopportabili - ma i postumi. Infatti, prima di iniziare la cura con Rivotril, ero sempre stanchissima e spossata, mi davano un fastidio enorme tutte le luci artificiali e i rumori, avevo un'incredibile rigidità e tremori muscolari, fascicolazioni ogni secondo, allucinazion ipnopompiche con frequenti risvegli notturni, visual snow, iperidrosi palmare e difficoltà a deglutire. Dato che l'anno scorso la Sertralina mi aveva fatto sentire quasi peggio, inducendomi la cosiddetta "sindrome di Alice nel paese delle meraviglie" con distorsioni percettive imponenti quali micropsie, macropsie, slivellamenti delle mura e del pavimento, distanze alterate, e mi aveva peggiorato la depersonalizzazione, il nuovo dottore mi ha prescritto 5 gocce di Rivotril ogni sera. E mi sento davvero rinata! La mia paura più grande, tuttavia, è quella di un deterioramento cognitivo. Sto notando problemi di memoria episodica e temo che, dovendo assumere il Rivotril per molto tempo, per l'evenienza che la presunta epilessia degeneri in crisi di grande male, i deficit di memoria si facciano sempre più intensi e divengano irreversibili...
Io studio filosofia e scrivo, e per me la salute della sfera cognitiva è fondamentale, è il senso della mia vita. Sarei disposta persino a sopportare quei sintomi se non fossero così invalidanti, pur di non avere deficit cognitivi irrecuperabili.
Cosa mi consigliate? Sono disperata.
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Dr. Francesco Saverio Ruggiero Psichiatra, Psicoterapeuta 40.9k 996 63
Primariamente va capito se effettivamente ha una epilessia, la stessa malattia potrebbe essere responsabile di deficit cognitivi.

Per cui va fatta una diagnosi specifica per poi capire quale possa essere il trattamento più adatto.


Dr. F. S. Ruggiero

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Utente
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Gentile dottore, grazie per la risposta. L'EEG in deprivazione mostra soltanto un'attività mal modulata nelle onde alfa (o beta non ricordo bene) ma nel referto c'è scritto "assenza di elementi patologici". Il mio neurologo sostiene che l'epilessia parziale - soprattutto se così leggera - difficilmente si manifesta in maniera evidente negli EEG. Per cui non mi resta che effettuare una RM con gadolinio (già prenotata per agosto) per capire cosa siano quelle strie sottocorticali. Ma se io avessi, per esempio, un piccolo angioma cavernoso che mi provoca epilessia parziale, dovrei prendere farmaci antiepilettici a vita? E anche questi ultimi peggiorano la memoria...?