Come posso capire quale è il mio vero orientamento/ interesse/ lavoro per il futuro?

Salve, vi scrivo per sapere se mi potete dare degli spunti su come riflettere riguardo al mio futuro, perché ad oggi, quasi 28enne e quasi laureata in psicologia, non so cosa voglio fare della mia vita e non so neanche come capire cosa mi piacerebbe fare. Da un lato sento di non avere più un interesse predominante, ma alcune cose mi danno curiosità, niente più. Dall'altro mi faccio trasportare dalle idee delle persone che ho vicino e provo a immaginarmi in quella situazione e ogni volta mi chiedo " mmh, quella professione non sarebbe male, magari ci rifletto un po' " e poi succedono due cose: all'inizio mi sembra di aver trovato la mia strada, mi ci vedo in un futuro praticare quella professione e sono contenta.. poi subentra la realtà e mi accorgo che sarebbe impossibile, che non sono fatta per quel lavoro, non ho quel tipo di carattere.. e quindi ritorno punto a capo. Vedere le mie coetanee con le idee ben chiare e già realizzate, offusca ancora di più la mia persona. Sento tanto il confronto delle persone che hanno la mia età, perché potevo esserci io nella loro vita felice e realizzata, e invece io non ho ancora realizzato niente. Ho provato a staccarmi dai social e a pensare a me stessa, concentrandomi sugli esami di questa laurea che sembra non finire, però appena guardo al futuro non vedo niente, mi sento persa. Sono circondata da persone realizzate e sento il confronto farmi sempre più male.. Ci sono anche persone che me lo sottolineano apposta ogni volta che ne hanno occasione, e io ci soffro e mi chiudo in me stessa alzando una corazza, dicendomi " vivi la tua vita come credi, non devi fare a gara con nessuno e non è detto che la loro vita sia tutta così rose e fiori come sembra o come te la descrivono". Però alla fine mi ritrovo a non sapere cosa fare della mia vita: non voglio fare la psicologa ne la psicoterapeuta perché non penso di avere ne il carattere né la propensione ad aiutare altre persone ( sono sempre stata piuttosto chiusa, timida e poco socievole, anche se sempre solare ). Penso che sarei adatta a un lavoro di ufficio, un lavoro autonomo per i fatti miei, ma economia non era nella mia indole. Il rapporto con i bambini mi ha sempre creato un po' di disagio; forse solo gli ultimi anni è migliorato, ma escludo anche i lavori da educatrice e maestra. Dall'altro c'è da dire che sono molto empatica, riflessiva e so ascoltare tanto, e in più occasioni mi hanno detto che parlare con me " li faceva stare bene", e faceva stare bene anche me, come aiutare qualcuno che viveva un momento particolare o incoraggiarlo in qualche modo.. quindi mi sono detta " forse psicologia non è così sbagliata, se l'hai scelta già dalle superiori, facendo un liceo pedagogico". Però non so, vorrei capire quali sono i miei veri interessi e farmi le giuste domande. So che alcune situazioni mi hanno totalmente distrutta negli anni precedenti e mi hanno mandata in crisi, ma ora che sto meglio non so come ritrovare la mia strada..
Grazie per l'attenzione.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

nella sua storia e nei suoi precedenti consulti aleggiano un senso di insoddisfazione, di insicurezza, di difficoltà mai affrontate che le consiglio vivamente di non sottovalutare.
Probabilmente fino a quando non avrà risolto i suoi problemi personali le risulterà difficile capire qual è la sua strada, perchè ha troppe zavorre da trascinarsi dietro.

Se così non fosse basterebbe che lei si informasse sulle varie possibilità e che si immaginasse in un ruolo piuttosto che in un altro per decidere e chiarirsi le idee, ma a mio avviso ci sono dei problemi di fondo che deve risolvere per poter scegliere liberamente quale strada prendere.
Stiamo infatti parlando di questioni che riguardano non solo la realizzazione personale, ma anche e soprattutto la costruzione di un'identità adulta e l'immagine di sè.

Non ha mai pensato di farsi seguire da uno psicologo per lavorare su quegli aspetti di sè che la stanno ostacolando? Sarebbe molto utile che lo facesse.

L'anno scorso ci ha scritto di essere interessata all'area della Psicologia del Lavoro e ha ricevuto diverse indicazioni per provare a proporsi in quell'ambito: ha fatto almeno un tentativo?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottoressa,
ha proprio centrato la questione. Non ho proprio idea di cosa sto diventando, di come diventare "grande" e dove sto andando. Sì, ci ho pensato seriamente in questi mesi e mi sono detta che appena avevo uno stipendio, volevo andare da uno/a psicologa.. assolutamente.. ne sento il bisogno, perché ora mi sento come un puzzle non assemblato. Rispetto agli altri post , ora mi sento davvero meglio e da qualche mese ho cominciato a concentrarmi sulla mia vita ponendo obbiettivi concreti: ogni giorno mi annoto cosa devo fare e quando la sera rispetto i compiti dati, sono soddisfatta di me. Questo mi ha permesso di raggiungere degli obiettivi, anche se non tutti quelli che avevo previsto: ad esempio ho passato degli esami e acquistare crediti, e questo mi permette di poter fare lo stage di cui avevo parlato nel post sulla psicologia del lavoro. Al momento, sono in attesa di trovare un posto.
Ho sempre avuto la tendenza a pensare al futuro senza concentrarmi sul presente, sono schiava del procrastinare praticamente da sempre. Ma da qualche mese, stabilendo una tabella di marcia concreta sento di fare passi in avanti. Secondo lei questo può aiutarmi? Di sicuro continuerò così fino alla sessione di settembre, poi se riuscirò andrò dalla/o psicologa. Superando un piccolo problema alla volta sento che sto lavorando sul presente, come forse non ho fatto molto in questi anni..
Grazie per l'attenzione
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Brava, ha fatto bene a darsi delle scadenze e ad organizzare meglio il suo tempo e i risultati sono già arrivati, perchè è riuscita a rimanere sul pezzo.

Per chiarirsi del tutto le idee e capire "chi e cosa" vuole diventare le suggerisco di non rimandare il ricorso ad uno psicologo: se non dispone di un reddito, e la sua famiglia non è disposta a pagare le sedute, può iniziare a rivolgersi al consultorio familiare per effettuar qualche colloquio con un mio collega.