Neoplasia testicolare

Salve, ho 22 anni e a fine giugno di quest'anno mi è stato diagnosticato un nodulo al testicolo SX di possibile natura tumorale, ho fatto l'ecografia dallo specialista che ha confermato la seguente diagnosi:

DIDIMI E EPIDIDIMI BILATERALMENTE DI DIMENSIONI NORMALI ED ECOSTRUTTURA OMOGENEA (A DESTRA SENZA SEGNALI VASCOLARI PATOLOGICI; A CARICO DEL DIDIMO SINISTRO, SI SEGNALA FORMAZIONE IPOECOGENA DI CIRCA 10X8,5 mm A CONTORNI IRREGOLARI VASCOLARIZZATA E CON PICCOLE AREE IPERECOGENE CENTRALI).
IN SEDE INGUINALE SONO PRESENTI PICCOLI LINFONODI DI TIPO REATTIVO.

In attesa dell'intervento di orchifunicolectomia mi ha prescritto di fare Tac torace e addome con MDC + marcatori tumorali.
Ai primi di luglio eseguo gli esami richiesti con negatività sia di Tac (non presenza di metastasi) sia di marcatori tumorali (nella norma).
A fine di luglio sono chiamato dall'ospedale per eseguire l'intervento e dopo il pre ricovero vengo operato in orchifunicolectomia sx.
Vengo successivamente dimesso in attesa dell'esame istologico per definire la natura del tumore e ci vorranno circa tre settimane per l'esito.

Durante questi giorni oltre la preoccupazione mi sorgono diversi dubbi tra cui, nonostante la tac negativa fatta ai primi di luglio, è possibile che si siano estese alcune metastasi in giro, siccome il tempo tra gli esami eseguiti e l'intervento è passato un mese circa?

Poi, è il caso di far ripetere durante queste tre settimane di attesa, marcatori tumorali e possibilmente un'altra tac per scongiurare possibili metastasi?

Quando potrò riprendere l'attività sessuale dopo l'intervento eseguito?

Dovrò sottopormi probabilmente a chemioterapia e/o radioterapia a prescindere dalla natura del nodulo?

In attesa di una vs risposta vi porgo i miei cordiali saluti
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Solo l'esito dell'esame istologico potrà definire la possibile necessità di ulteriori terapie ed il successivo percorso di controlli. Eccedere ora nelle ipotesi non è nè utile nè opportuno. L'attività sessuale può certamente essere cautamente ripresa.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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dopo
Utente
Utente
Innanzitutto la ringrazio per la presa visione e risposta al mio consulto, con questo le vorrei chiedere come ultima cosa se mi potrebbe dare una maggior delucidazione in merito al referto dell'ultima ecografia che ho fatto prima dell' orchifunicolectomia, che le ho allegato in carattere maiuscolo, in modo da far chiarezza sul significato di "formazione ipoecogena a contorni irregolari, vascolarizzata e con piccole aree iperecogene centrali".
La ringrazio vivamente per questa ultima delucidazione.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Praticamente tutti i noduli testicolari sono candidati all'esplorazione chirurgica, proprio perchè gli accertamenti preliminari sono raramnte in grado di definirne con certezza la natura. Attendiamo l'esito dell'esame istologico.
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dopo
Utente
Utente
Vi allego referto dell'esame istologico arrivato ieri dopo conseguente colloquio con urologo che ha eseguito orchifunicolectomia:

Pezzo operatorio da orchifunicolectomia rivestito da tunica vaginale liscia e lucente, comprensivo di funicolo spermatico della lunghezza di 7,5 cm e del calibro di 1,8 cm in continuità con epididimo di cm 3 X 1,3 , che sormonta didimo di 3,6 X 2,2 X 2,5 cm.
Al taglio il parenchima testicolare mostra formazione polilobata di colore bruno emorragico di cm 1,1 X 1,1 che giunge a lambire l'albuginea senza macrocopicamente infiltrarla.
Non coinvolto da lesione l'epididimo, che risulta macroscopicamente indenne.

DIAGNOSI:
-Isotipo: CARCINOMA EMBRIONARIO
-Estensione dell'invasione: INVASIONE DELL' ALBUGINEA
-Invasione Vascolare: PRESENTE
-Presenza di GCNIS: PRESENTE
-Rete testis: PRIVA DI LESIONI
-Epididimo: PRIVO DI LESIONI
-Funicolo spermatico: PRIVO DI LESIONI
-Margini di resezione chirurgica: INDENNI DA LESIONE
-Testicolo non neoplastico: NEI LIMITI MORFOLOGICI DELLA NORMA

CLASSIFICAZIONE pTN POST CHIRURGICA: pT2Nx

Eseguire Tc Pet e valutare ambulatorialmente presso specialista oncologo per discutere di possibile ciclo di CHT.

Premetto che ho eseguito subito stamattina la Pet già prenotata dal chirurgo e fissato l'appuntamento il 1 settembre presso l'oncologa il quale è già stata informata e che ha suggerito la Pet.
Alla luce di questo avrei alcune domande da fare, in merito a delucidazione:
1) Essendo un carcinoma embrionario, che differenza ha con il seminoma, in ambito di prognosi?
2) Cosa significano i termini: presenza di invasione vascolare e presenza di GCNIS?
3) Come mai mi è stata prescritta una Tc Pet dopo che avevo già fatto la Tac il mese scorso qualche settimana prima dell'intervento e dopo che i markers post intervento sono risultati ancora negativi?
4) Con la chemioterapia CHT prevista (si è parlato di 1 ciclo max 2) quali sono gli effetti collaterali di essa?
5) Quante sono le speranze di completa guarigione?

La ringrazio anticipatamente.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
In primo luogo è opportuno considerare che si tratta di una lesione iniziale, di piccolo volume e limitata al testicolo, fattori che rendono senz'altro la prognosi molto favorevole a prescindere. Il carcinoma embrionario è un tumore mediamente più aggressivo del seminoma, che pertanto richiede qualche attenzione in più, ma sempre con i presupposti molto favorevoli di cui sopra. Invasione vascolare e presenza di neoplasia in situ sono aspetti microscopici che aiutano a caratterizzare il comportamento del tumore. La PET è più sensibile per alcuni aspetti, es. localizzazioni secondarie ai linfonodi. Per gli effetti collaterali dipende ovviamente dai farmaci utilizzati, ma certamente un ciclo così breve è ben difficile che induca effetti significativi.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio ancora per la celere risposta, e per aver soddisfatto le mie ultime delucidazioni.
In aggiunta le comunico che l'esito della Pet appena refertata è negativa dal punto di vista oncologico, il quale mi sembra (nella mia ignoranza dal punto di vista medico) comunque un buon segno.
Concludo che il tipo di chemioterapia di cui mi è stato parlato dall'urologo dovrebbe essere al cisplatino, anche se ora non ho ben chiaro se si tratta di una combinazione con altri farmaci o in singolo in quanto ne verrà parlato con la oncologa durante l'appuntamento del 1 settembre.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.1k 1.7k 17
Infatti le modalità della chemioterapia adiuvante sono in genere di competenza dell'oncologo medco.