I momenti più brutti sono la mattina

"Gentili dottori,

vi scrivo perché non so più come superare il senso di colpa che mi fa stare male. Circa 8 anni fa mia madre ha tentato il suicido, io avevo 13 anni e questa cosa ha fatto molto male sia a me che a mio padre. Mi sento responsabile di quel tentato suicidio e a 21 anni non ce la faccio più a vivere così, vi prego aiutatemi.

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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

devo premettere che la decisione di togliersi la vita è strettamente individuale, dipende dalla volontà della persona che si suicida ed è generalmente pochissimo o per nulla influenzabile da parte di altri (fanno eccezione situazioni nelle quali il soggetto è sottoposto ad un lavaggio del cervello in ambiti particolari, come potrebbe essere quello di una setta religiosa).
Allo stesso tempo non si può fermare una persona che è profondamente convinta del proprio intento.

Di conseguenza dubito fortemente che il suo "fortissimo senso di colpa" abbia motivo di esistere.

Vuole raccontarci, nell'anonimato di questo sito, cos'è successo e cosa le fa ritenere di essere in parte responsabile di quel tentativo di suicidio?

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it

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dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
La ringrazio per avermi risposto. Ho escluso dalla mia vita e trattato male questa persona per diversi anni, ritenendo io di essere la vittima della situazione, vivendo parallelamente situazioni di inadeguatezza e bullismo a scuola. Questa persona è arrivata a pensare che stessi meglio senza di lei dato il mio comportamento. Adesso sta bene e mi considera la sua salvezza, ma io non riesco a perdonarmi il passato, nonostante sia cambiata dopo questo avvenimento e sia estremamente fragile ed empatica
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
" Questa persona è arrivata a pensare che stessi meglio senza di lei dato il mio comportamento"

Qualsiasi cosa lei possa aver fatto mi sento di rassicurarla sul fatto che chi tenta il suicidio ha problemi ben più grossi di quelli che possono derivare da un rapporto conflittuale con un'altra persona, e soffre sempre di un grave disturbo depressivo.
Chi non è gravemente depresso non si suicida, indipendentemente da quello che gli accade intorno.

A volte inoltre i tentati suicidi hanno semplicemente scopo dimostrativo e la persona non ha davvero intenzione di morire, tanto che attua manovre che non possono realmente provocare la morte: forse il caso in questione è di questo tipo.

Se questa persona ora la considera "la sua salvezza" non è sicuramente un soggetto equilibrato, ma qualcuno che ha bisogno di aiuto psicologico e presumibilmente anche psichiatrico.

Lei quindi non ha avuto nessun reale ruolo nel portarla al tentato suicidio (dimostrativo o meno), come non può averlo ora nel "salvare" questa persona, che probabilmente ha solo bisogno di esser curata in maniera adeguata.

Se non riesce a superare questo senso di colpa che non ha motivo di esistere (se non per la parte che riguarda l'essersi "comportata male") non posso che consigliarle di rivolgersi di persona ad uno psicologo con il quale approfondire la trattazione dell'accaduto, per ridare alle cose le giusta dimensione e il giusto peso.