Focale atrofia corticale-sottocorticale

Gentile Dottore,
le sarei grata se potesse chiarirmi le idee riguardo alla situazione di mio padre, che ha 63 anni e si è sottoposto il mese scorso all'esame TC Encefalo e TC Massiccio Facciale. Le riporto le conclusioni che leggo sul referto: TC Encefalo, esame realizzato in condizioni basali - focale marcata atrofia cortico-sottocorticale delle regioni temporali anteriori bilateralmente, prevalente a dx, cui si associano segni di modesta atrofia dei restanti versanti degli emisferi cerebrali.
I risultati della TC Massiccio Facciale sono i seguenti: Scansioni assiali in modalità spirale, a strato sottile, in alta risoluzione, mirate al massiccio facciale, con ricostrusioni MPR su piani coronali e sagittali. Ipertrofia delle mucose di rivestimento dei turbinati nasali bilateralmente, prevalente a sx. Segni di opacamento di alcune cellette etmoidali di sx.
Premetto che mio padre ha qualche problema di memoria, dimentica spesso cose e confonde nomi (talvolta anche di persone vicine a lui), nonché presenta alle volte comportamenti "strani" in un contesto sociale, tuttavia esercita ancora senza apparenti problemi la sua professione impegnativa. Preciso inoltre che fa un uso ricorrente e, a mio parere, esagerato, di spray nasali vasocostrittori per problemi alle vie respiratorie e che non segue una dieta molto sana.
Sono alquanto preoccupata e sto cercando di convincerlo a consultare un neurologo, ma lui non ritiene di avere alcun problema e, per il momento, è restio a farsi visitare. Spero di poter avere, nel frattempo, qualche chiarimento da Voi.

La ringrazio anticipatamente per il Suo aiuto e per la pazienza.

Cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Arena Neurologo, Psicoterapeuta 21
Gentilissima Signora

La descrizione della sintomatologia di suo padre, depone fortemente per una compromissione delle funzioni cognitive superiori.
La qualità di tale disfunzione,se su base vascolare o degenerativa, può essere chiarita solo attraverso una corretta valutazione neuropsicologica, che richiede necessariamente la visita presso uno specialista.
Spesso le forme degenerative presentano una evoluzione lenta e progressiva, rispetto a quelle di tipo vascolare ad esordio generalmente acuto.
Non è raro riscontrare che, anche per diverso tempo, le uniche alterazioni cognitive rimangano quelle da lei descritte, per le quali il paziente mostra scarsa importanza.
Forzare la visita potrebbe essere controproducente, più utile ridefinire ogni volta che si manifesta una disfunzione l'errore, e contestualmente invitare il paziente a prendere in considerazione la necessità di un controllo specialistico.

Dr. Maurizio Arena

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dopo
Utente
Utente
Gentile Dr Arena,
prima di tutto vorrei ringraziarla per aver risposto alla mia richiesta di chiarimenti.
Vorrei chiedere cosa si intende per "funzioni cognitive superiori" e, inoltre, se secondo lei si tratta di una disfunzione di tipo organico o psicologico. Se può aiutare, posso aggiungere che so che mio padre ha avuto un esaurimento nervoso in giovane età (17-18 anni) e, a seguito di un divorzio piuttosto turbolento, si è allontanato dalla sua famiglia (noi figli compresi) e non abbiamo avuto contatti per oltre 10 anni (comportamento che già di per sé non si definisce proprio "normalissimo"). Solo da un paio d'anni ci siamo "riavvicinati", e ho notato da subito in lui dei comportamenti un po' "strani". Tra l'altro io vivo all'estero e lo vedo solo poche volte l'anno, il che mi rende ancora più difficile spingerlo a fare una visita specialistica.

Solitamente quali sono i tempi di queste forme degenerative?

La ringrazio molto per il suo aiuto.

Cordiali saluti
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Dr. Maurizio Arena Neurologo, Psicoterapeuta 21
Con deficit delle funzioni cognitive superiori s'intendono tutte le difficoltà a costruire, automatizzare ed usare spontaneamente una strategia operativa.
Il paziente è scarsamente capace di utilizzare le informazioni provenienti dall'ambiente, mostra difficoltà nell'esprimere giudizi, ha una scarsa visione critica degli aspetti che lo circondano, e della propria patologia (anosognosia).
Importanti sono i disturbi della memoria specie di quella a breve termine o di fissazione non legata a fatti retrodatati nel tempo, il paziente sembra essere smemorato, dimentica i fatti recenti.
L'attenzione è labile, sembra distratto e poco presente.
Tali disfunzioni potrebbero sembrare aspetti bizzari e caratteriali, in realtà la marcata atrofia cortico-sottocorticale delle regioni temporali anteriori bilateralmente, prevalente a dx, cui si associano segni di modesta atrofia dei restanti versanti degli emisferi cerebrali, depongono per una compromissione organica, che merita particolare attenzione.

Cordialmente
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Utente
Utente
Gentile Dott. Arena,
grazie ancora per avermi risposto.
Mi permetto di disturbarla un'altra volta per un'ultima domanda su quali possono essere le cause di tali disturbi. Solitamente si tratta di fattori ereditari, di altre cause particolari (età, stile di vita, ecc.) o il loro insorgere è del tutto casuale? Si possono prevenire o, se non altro, arrestare?

Grazie ancora per la sua attenzione.

Cordiali saluti.
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Dr. Maurizio Arena Neurologo, Psicoterapeuta 21
Gentilissima utente

Al di la di una predisposizione costituzionale, non sempre chiaramente definita in letteratura per via dei contrastanti pareri, le forme su base vascolare sono sempre amputabili al fattore età, quelle degenerative possono presentarsi anche in epoche più recenti.
Non vanno tuttavia trascurate le condizioni socio ambientali, affettive ed igienico alimentari.
Per quel che riguarda la terapia, esistono allo stato attuale dei farmaci capaci di arrestare il decorso della sintomatologia clinica e delle patologia.
Ribadisco la necessità di un consulto specialistico.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Gentile dottore,
riferendomi a quanto sopra riportato (corrispondenza con il Dr. Arena e referto della TAC di mio padre, 63 anni), sarebbe in grado di dirmi se ci sono ragioni di credere che mio padre sia affetto dal morbo di Alzheimer?

Ringrazio anticipatamente per l'attenzione.

Cordiali Saluti
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