Incapacità di decisione

Gentili dottori,
Sono in una situazione piuttosto difficile; lavoro a tempo pieno in campo turistico, laddove per tempo pieno si intendono circa 11/12 ore al giorno sotto il sole, con dei titolari molto scostanti e presuntuosi.
Riconoscenza zero, diritti poco riconosciuti e situazioni di stress continuo.
Siamo così tanto sotto pressione che ogni giorno nascono problemi ed incomprensioni tra colleghi e arriviamo a litigare pesantemente, chiaramente i titolari e i responsabili fanno finta di metterci in pace quando in realtà ci mettono ancor più in guerra.
Ho molto riassunto la difficile situazione lavorativa in cui mi trovo da ormai tre stagioni, tuttavia non ho ancora menzionato gli effetti che ha avuto su di me.
Mi sveglio terrorizzata nel cuore della notte, non ho più vitalità, litigo con i miei ed il mio ragazzo perché dicono che merito di meglio e che dovrei abbandonare la stagione anticipatamente per dedicarmi alla tesi per la laurea magistrale e ad un importante tutorato che ho vinto.
In cuor mio so che meritano solo un abbandono, sempre nei limiti della correttezza e professionalità,ma ho molta paura.
Ho paura di rimanere a vita senza lavoro, di venire giudicata male per questa scelta, che per me non ci sia una via di scampo se non farmi sfruttare e umiliare fino all'osso.
Sono sempre stata una studentessa brillante, ho vinto premi e borse di studio, mi aspettavo un futuro diverso pur sapendo che con i tempi che corrono il lavoro giusto è quasi un miraggio.
Però questo mi sembra davvero troppo!
Sto mandando curriculum ovunque e sto pregando, tuttavia so anche che queste situazioni non si sbloccano velocemente e dunque mi trovo in un bivio.
Tentare di resistere per altri 3 mesi e sperare che mi rispondano da qualche azienda o dare finalmente una svolta alla mia vita concentrandomi già da ora su tesi e tutorato e continuare a mandare curriculum ovunque.
So che non potete aiutarmi a scegliere visto che la scelta può essere solo mia, ma mi chiedo perché non sia capace di prendere una decisione ovvia e che potrebbe aiutarmi a farmi riprendere psicologicamente.
Vi ringrazio per aver letto la mia lunga lamentela e spero di non essere risultata troppo pesante.
Vi ringrazio anticipatamente per la risposta è vi porgo i miei più cordiali saluti.
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Dr.ssa Flavia Massaro Psicologo 12.5k 233 114
Cara Utente,

la prima cosa che le consiglio è di cercare un aiuto di persona, come le è stato più volte suggerito, invece di continuare a chiederci consulti: questo non perchè ci dispiaccia risponderle, ma perchè sta perdendo tempo prezioso e procrastinando il momento in cui potrà risolvere i suoi problemi e liberarsi dai vari conflitti e disturbi che ha riferito..

La difficoltà di lasciare un ambiente di lavoro insopportabile e insostenibile, nel quale vive quotidiani conflitti e si sente sfruttata, solo per la paura che i titolari possano "pensare male" di lei non ha nessun senso, sul piano razionale, tanto più se ha una tesi sulla quale lavorare e tutte le persone che le vogliono bene le dicono di lasciar perdere quel lavoro.

Se la sua paura è questa:

"Ho paura di rimanere a vita senza lavoro, di venire giudicata male per questa scelta, che per me non ci sia una via di scampo se non farmi sfruttare e umiliare fino all'osso"

spero che almeno razionalmente si renda conto del fatto che sta rimanendo lì a farsi "sfruttare e umiliare fino all'osso" per paura che non ci sia altra prospettiva che farsi "sfruttare e umiliare fino all'osso".
Se pensa che troverà solo altri posti di lavoro in cui la tratteranno così...tanto vale cambiare perchè un posto vale l'altro, no?

Ovviamente queste sue aspettative catastrofiche dipendono dal suo stato psicologico e dai vari problemi d'ansia che ha riferito, che richiedono un intervento psicologico che non può più rimandare se non vuole davvero buttare all'aria tutte le sue prospettive future.
Mi auguro quindi che decida di seguire il nostro consiglio.

In bocca al lupo per tutto,

Dr.ssa Flavia Massaro, psicologa a Milano e Mariano C.se
www.serviziodipsicologia.it