Prostatite recidivante senza soluzione

Buongiorno,
chiedo un consulto in quanto esasperato da un problema prostatico che è causa di importanti fastidi a livello del pene e del perineo, oltre che di disuria e minzione frequente. L'anno scorso, dopo alcune pedalate in mountain bike, ho avuto il primo di tre episodi di prostatite acuta, risolti tutti nel giro di una/due settimane con assunzione di levofloxacina (1 settimana) e antiinfiammatorio. Ho effettuato a distanza di tempo due volte l'esame colturale delle urine e dello sperma, più una volta il tampone uretrale per neisseriae, micoplasma, clamydia e ureaplasma (non è stato eseguito quello per trichomonas), risultati tutti negativi (non mi è però mai stato prescritto un esame del secreto prostatico). Quest'anno, dopo un inverno senza particolari problemi, decido di riprendere la bicicletta con una certa cautela. Tuttavia, dopo qualche tempo si risveglia l'infiammazione, che ad oggi persiste da più di tre mesi. Ho infatti seguito una cura antibiotica nuovamente con levofloxacina (10 gg) senza però risolvere il problema. In seguito il mio urologo di riferimento mi ha prescritto una terapia a base solo ed esclusivamente di serenoa, con Prostamev Plus; per circa un mese e mezzo la sintomatologia è migliorata, pur con alti e bassi. Si arriva così all'inizio di questo mese, quando, nonostante la terapia con serenoa, l'infiammazione si riacutizza, a tratti associata anche a lieve febbricola. L'unico metodo per riuscire a tenere a bada il problema e sopportare il dolore e i disturbi minzionali è l'assunzione di cistalgan 1/2 volte al giorno. Sono fortemente provato, nel fisico e nello spirito, da questa patologia che pare essersi cronicizzata senza saperne la ragione. Non sono neppure sicuro che gli esami fatti siano stati sufficienti ad escludere l'infezione. La mia vita sessuale con mia moglie è fortemente condizionata dal problema, al punto da aver diradato di molto i rapporti. A conclusione del quadro, faccio presente che non ho mai fumato e che ho regolato la mia dieta limitando al massimo alcoolici, insaccati, caffè, the e fritti. Soffro di irregolarità intestinale e di emorroidi, cosa che sicuramente non agevola la risoluzione del problema. Ringrazio anticipatamente coloro che saranno in grado di fornirmi suggerimenti terapeutici utili a farmi uscire da questa situazione che non stento a definire drammatica.
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Dr. Paolo Piana Urologo 38.3k 1.7k 17
A prima vista senz'altro i suoi probelmi inestinai hanno certamente un'influenza notevole, se non addirittura essenziale, nel manifestarsi del disturbi uroilogici. E' noto quanto il legame tra prostata e grosso intestino sia strettissimo mper l'assoluta contiguità anatomica e la condivisione della stessa congestione venosa del basso addome che è condivisa con lo sviluppo delle emorroidi. Questa situazione deve essere attentamente valutata dal punto di vista gastro-enterologico e - soprattutto - nutrizionale, poiché le intolleranze alimentari sono frequenti, insidiose e spesso misconosciute. Tutto questo prima di insistere a curare la prostata con integratori dalla dubbia effucacia ed antibiotici talora francamente controproducenti.

Paolo Piana
Medico Chirurgo - Specialista in Urologia
Trattamento integrato della Calcolosi Urinaria
www.paolopianaurologo.it

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Utente
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio per il suo parere medico. I miei disturbi intestinali in passato mi erano stati presentati come sintomi da colon irritabile, ma in effetti non mi era mai stata consigliata una valutazione delle possibili intolleranze alimentari. Vedrò di approfondire questo aspetto, sperando di venire a capo del problema.
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