Sono il nemico di me stesso

Gentili dottori,
vi scrivo per una difficoltà con cui faccio i conti da quando sono adolescente: non ho grossi problemi nella vita,il problema principale è il non riuscire a mettere una "marcia in più", pena lo scattare di un senso di colpa nei confronti della gente in genere. Sento in me un potenziale molto elevato,ma anziché andare a 300 all'ora resto sugli 80. Faccio quasi continuamente i conti con un senso di ansia generato dal conflitto interiore: il voler diventare me stesso al mio massimo,e l'essere invece trattenuto da una forza interiore che mi tira giù,che non mi fa alzare la testa. Razionalmente mi rendo conto che tutto questo è assurdo,ma la razionalità non basta. Cerco una leva da far scattare,qualcosa che accenda il semaforo verde,ma non trovo nulla che mi liberi. Mi salva un atteggiamento positivo verso la vita,e una buona dose di ironia. Anni fa ho assunto del daparox,attualmente nulla. Le chiusure caratteriali risalenti a quando ero piccolo (timido e imbranato) ,disturbi alimentari quando avevo 18 - 19 anni,insoddisfazione generale sulla mia vita (avrei voluto studiare musica in conservatorio ma la famiglia non volle), difficoltà ad instaurare rapporti nella città di Milano (dove non ho nessuno,mi sono spostato per lavoro dalla mia città,Torino).. tutto contribuisce a rendermi mio malgrado un disadattato,uno che la gente percepisce come strano. E quella ricerca di un semaforo verde che mi faccia partire in quarta,lasciandomi dietro inutili sensi di colpa,per poter finalmente sviluppare e realizzare la mia persona,mi fa stare in una cappa di cupezza che molto segna le mie giornate.
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Faccio quasi continuamente i conti con un senso di ansia generato dal conflitto interiore: il voler diventare me stesso al mio massimo,e l'essere invece trattenuto da una forza interiore che mi tira giù,che non mi fa alzare la testa."

Gent.le Utente,
è piuttosto evidente che si è costruito una rappresentazione ideale di sè che non le corrisponde ma che si affanna ad incarnare, condannando se stesso alla frustrazione.
Quella forza interiore forse le sta chiedendo di "guardarsi dentro", ascoltarsi ed esprimere se stesso.
Forse è arrivato il momento di concedersi questa opprtunità attraverso un percorso di crescita personale con uno psicoterapeuta.

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

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dopo
Utente
Utente
Gent.le Dott.ssa,
La ringrazio per la risposta. Sono molto esigente con me stesso,in quanto vivo da solo,lavoro,mi mantengo,pulisco casa,ecc.. insomma provvedo ad ogni cosa con un rigore quasi militare che mi auto impongo,e questo mi porta anche a ritenere di poter affrontare ogni tipo di percorso da solo.
Mi sento in gamba nel lavoro e nella gestione dell'aspetto pratico della vita,ma piuttosto indietro quanto a vita sociale. Che per nulla e' mancata in passato: amicizie,storie sentimentali,ho suonato in un gruppo,insomma tanta vita. Attualmente sono divorziato,il mio matrimonio e' durato 4 anni,ed è terminato consensualmente 2 anni fa. E in questi due anni.. il vuoto. Non so più chi sono. Vorrei evolvere,mi sembra anche di andare avanti nella mia interiorità,ma la realtà è che sono solo e sempre più distaccato da tutto e da tutti. Nel caso,saprebbe consigliarmi qualche specialista nella zona di Milano,o meglio ancora Monza Brianza? Grazie mille
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Gent.le Utente,
il regolamento del sito non ci consente di fare invii diretti ma può scriverci privatamente per avere informazioni.
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dopo
Utente
Utente
Va bene,provvederò alla richiesta di informazioni tramite canali appositi. Aver deciso di scrivere su questa piattaforma è per me un tentativo di parlare delle mie difficoltà,come se sentissi che si avvicina la "resa dei conti" con queste problematiche interiori: ho superato le difficoltà legate ai disturbi alimentari,a un'eccessiva timidezza,i contrasti con i genitori.. manca la battaglia più importante,quella di una stabile centratura in me stesso,che mi permetta di essere sereno quando sono da solo; situazione al momento tutt'altro che scontata. In compagnia invece mi "vendo" bene,nessuno immaginerebbe..
E anche questo mi turba: ho personalità multiple? Bipolarismo? Carenza di qualche elemento a livello di chimica?
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Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"In compagnia invece mi "vendo" bene,nessuno immaginerebbe.. E anche questo mi turba: ho personalità multiple? "

Non è necessario "scomodare" etichette che si riferiscono a disturbi psicopatologici, si tratta solo di abilità sociali utilizzate in modo strumentale e manipolatorio ma che hanno un risvolto della medaglia: la rinuncia ad essere se stessi.
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