Dare e avere. Relazioni.

Ciò che mi ha fatto abbandonare diverse psicoterapie è che non ho avuto risultati.
Il tempo passava, andavo ad ogni seduta.
Pagavo regolarmente.

Che sia una prestazione, un bene o un servizio, ho sempre pagato subito.

Penso che sia normale. A me darebbe fastidio non essere pagato per il mio lavoro.

Ma mentre posso pagare un medico per una visita, o un computer in un negozio, con la psicoterapia è diverso.

Mi ritrovo a dare del lei ad una persona a cui devono esporre la mia parte più intima e dolorosa.
Dall'altra parte trovo un professionista che è freddo.

Ad un certo punto capita sempre che mi sento usato. Non ho nessun riscontro positivo e scappo.
Scappo letteralmente.

Così mi sono detto. Provo a trovare una psicoterapeuta che non mi chiede nulla in cambio.
L'ho conosciuta in un modo strano. Lei ha accettato. In cambio l'ho aiutata con la statistica.
Ho trovato strana questa cosa. Nel senso che ogni rapporto interpersonale è sempre un dare e avere.

Arrivato ad un certo punto lei mi dice che ha difficoltà ad accettare la situazione.
Ho pagato diverse psicologhe, perché non lei?

Sono stato molto chiaro con lei fin dall'inizio sul fatto che non posso pagarla. Non perché non abbia soldi o perché sia un tirchio.
Ma non posso più pagare una psicoterapeuta.

Inizio a comprendere alcune dinamiche dei rapporti. Se si da, si ha bisogno di ricevere.
Attualmente però non posso farlo.

E' stato un rapporto a distanza. Scritto da parte mia e vocale da parte sua.
Voleva sentire la mia voce ma ho sempre negato la cosa. E più negavo di parlare con lei e più lei sentiva il bisogno di sentire la mia voce.
Le motivazioni (secondo lei) erano legate alla cura ma quando le ho risposto che il problema era suo e il sentire la mia voce un suo desiderio ha dovuto ammettere che era curiosa.

Mi ha detto che ho un mentale molto forte e che gli psicoterapeuti lavorano a specchio.
E che può capitare che alcune psicoterapie si interrompano perché il/la psicoterapeuta va in supervisione.

Io noto che in psicoterapia attivo certe dinamiche e che gli psicoterapeuti entrano in uno stato emotivo che cerco sempre di analizzare.

Gli psicoterapeuti mi hanno sempre dato del razionale.

Riuscire a comprendere cosa accade, lo sto cercando di fare.
Ma mi sento usato.
E quando questo accade, scappo.

Che fare?
[#1]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"Mi ritrovo a dare del lei ad una persona a cui devono esporre la mia parte più intima e dolorosa.
Dall'altra parte trovo un professionista che è freddo."


Gent.le Utente,
in psicoterapia ci sono approcci teorici differenti, alcuni colleghi utilizzano il "lei" altri il "tu", ma non può essere questo l'unico criterio per valutare la qualità dell'alleanza terapeutica.

Sull'aspetto economico posso dirle che uno psicologo specializzato in psicoterapia affronta un percorso della durata di 10 anni che comprende:
- corso di laurea della durata di 5 anni;
- tirocinio post lauream della durata di 1 anno (non retribuito)
- esame di stato che consente l'iscrizione all'Ordine professionale;
- scuola di specializzazione della durata di 4 anni (durante i quali si affronta un altro tirocinio non retribuito e si devono sostentere i costi della terapia personale della durata minima di due anni).
Potrei continuare con l'elenco di corsi aggiornamento, perfezionamento, conferenze, seminari e workshop per i quali sosteniamo anche costi relativi a trasferte.
Infine ci sono i costi relativi alla supervisione.

Fuggire o rifiutarsi di pagare uno psicoterapeuta è solo un modo di agire la rabbia e frustrazione,
se non si è soddisfatti del percorso terapeutico l'approccio più corretto è confrontarsi con lo specialista in merito e poi eventualmente concludere facendo il punto della situazione in base all'obiettivo/i terapeutico/i inizialmente concordato.

Purtroppo quella che descrive nella seconda parte della sua richiesta non è una relazione terapeutica poichè non c'è un setting terapeutico adeguatamente strutturato che richiede la possibilità di un incontro diretto o al massimo di una videochiamata.
Al contrario, la modalità scelta crea un rapporto sbilanciato e quindi disfunzionale dal punto di vista terapeutico.

Inoltre, in psicoterapia come le dicevo esistono diversi orientamenti e non è corretto generalizzare affermando che lo psicoterapeuta "lavora a specchio", che tra l'altro è un'espressione discorsiva riferita al "rispecchiamento" che è una tecnica molto diffusa in psicoterapia.

L'interruzione del percorso terapeutico dettata dalla necessità di rivolgersi ad un supervisore rivela tutta l'inesperienza della collega anche dal punto di vista deontologico, poichè come specialisti eventualmente abbimao l'obbligo di segnalare un collega al quale inviare la persona.

"Io noto che in psicoterapia attivo certe dinamiche e che gli psicoterapeuti entrano in uno stato emotivo che cerco sempre di analizzare.

Gli psicoterapeuti mi hanno sempre dato del razionale.

Riuscire a comprendere cosa accade, lo sto cercando di fare.
Ma mi sento usato.
E quando questo accade, scappo."


La relazione terapeutica è emotivamente coinvolgente, proprio la possibilità di entrare in contatto con le emozioni ci consente di apprezzarne il loro potere trasformativo.
E' possibile che da parte sua ci sia un alto livello di difensività che la induce o a focalizzarsi sullo psicoterapeuta al fine di evitare di sentire le proprie emozioni o a razionalizzarle.

A tal proposito ti consiglio di leggere questo articolo:
https://www.psicocitta.it/articoli-psicologi/434-relazioni-amore-terapia-coppia-intelligenza-emotiva-1837.php

Dr.ssa SABRINA CAMPLONE
Psicologa-Psicoterapeuta Individuale e di Coppia a Pescara
www.psicologaapescara.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
E il motivo per cui uno psicoterapeuta decide di interrompere la psicoterapia quale può essere?

È capitato.
E mi ha dato il nome di un collega.

Era una donna. E quando ho chiesto al secondo psicoterapeuta il motivo mi ha risposto che ad esempio può essere che si senta in pericolo.

Al che gli ho chiesto: "magari lei si sentiva in pericolo".

Ma ha detto: "no, non è questo il motivo.
Ha chiuso lì molto velocemente il discorso".
[#3]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
"E il motivo per cui uno psicoterapeuta decide di interrompere la psicoterapia quale può essere?"

Ci possono essere motivi diversi non possiamo semplificare, il collega le ha solo fatto un esempio anche se è meglio evitare
di avanzare ipotesi interpretative sulle motivazioni che hanno determinato la scelta di un collega, per questo ha chiuso velocemente il discorso.


Un ultima precisazione, quando ho affermato che la relazione terapeutica è emotivamente coinvolgente mi riferivo agli aspetti relativi alla capacità empatica e alla congruenza da parte dello psicoterapeuta. Soltanto grazie a un continuo, capillare esercizio di congruenza (cioè di contatto con se stesso e con i propri vissuti) che il terapeuta può essere empatico, senza identificarsi.
[#4]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Mi sono soffermato nelle varie psicoterapie al fatto che l'aspetto fisico incide notevolmente nelle relazioni sentimentali.
E ho spiegato tutte le motivazioni.

Per questo sono stato considerato un "razionale".
Ho parlato dei genitori, dei sogni, ecc...ecc...

Ma non si è mai preso in considerazione l'ovvio ovvero che una persona deve piacere anche fisicamente.

Visto che anch'io rifiuto chi non mi aggrada di aspetto non vedo perché anche le altre persone non lo facciano.

Le persone che sono state sempre rifiutate (sia uomini che donne) che ho conosciuto erano oggettivamente brutte.

Ridurre tutto a un problema psicologico...non so...sono solo io che vedo che l'aspetto conta tantissimo ?
[#5]
Dr.ssa Sabrina Camplone Psicologo, Psicoterapeuta 4.9k 86 75
Corpo e mente sono parte di un'unità integrata quindi separarli in modo astratto e artificioso non ha senso, quindi anche l'attrazione fisica è un processo mentale.
L'aspetto problematico forse può riguardare il potere che attribuisci al giudizio da parte degli altri.
[#6]
dopo
Attivo dal 2017 al 2017
Ex utente
Dott.ssa Sabrina,

lei ha fatto un errore di battitura, ha scritto "abbimao".

Uno psicoanalista potrebbe dire che il suo inconscio voleva dire: abbi mai...l'obbligo.

Ma forse è un semplice errore di battitura per un cognitivo-comportamentale.

Modelli diversi e teorie diverse.

Ho notato che le psicoterapie si rifanno a modelli.
Ma non tengono mai in considerazione di ciò che definisco ovvietà.

L'attrazione fisica è un processo mentale ma proviene anche da stimoli esterni.
E un aspetto bello crea emozioni diverse da un aspetto sgradevole.