Psicoanalisi

Buongiorno,
avrei qualche curiositá: ho iniziato un percorso psicoanalitico freudiano in quanto ho problemi di ansia...per cui dopo risoluzione dei sintomi con una terapia ho iniziato, su consiglio della mia psichiatra, questo percorso..ho fatto circa una decina di sedute (compresi i primi colloqui conoscitivi).
Dunque..dopo 10 sedute parlo solo io...l'analista si limita a rispondere con "si" o a fornire delle spiegazioni "piuttosto banali" alle quali ci arrivo anche io. Ci sono lunghi momenti di silenzio durante le sedute (che fatico a tollerare) perché, come io stessa dico all'analista, non ho piú argomenti da trattare..in queste 10 sedute continuo praticamente a ripetere le medesime cose...senza trarre nulla di utile. Quindi vi chiedo....questa é l'analisi?? Andró avanti per anni a ripetere le stesse cose senza avere un "analisi di tutto" e pagando parecchio....oppure la vera analisi inizierá prima o poi? Sto giá pensando di lasciare stare se le cose proseguono cosí....inoltre il mio analista mi fa pagare anche le sedute a cui non posso presentarmi (se per esempio vado all'estero una settimana le tre sedute vengono comunque pagate tutte): é prassi comune?
Grazie
Cordiali saluti
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buongiorno,
10 sedute sono davvero pochissime!

Dovrebbe rivolgere le stesse domande al suo alalista non a noi , così migliorerà il vostro rapporto terapeutico.

L'analisi è un percorso lungo, affascinante, ma non tutti hanno la pazienza di attendere perché cercano la risoluzione dei sintomi.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

lo psicoterapeuta deve porre le domande "giuste" per permettere al pz. di esplorare quei temi e quelle aree problematiche.

Ci sono, per questo fine, modelli teorici diversi e la psicoanalisi prevede di lasciare molto spazio al pz., mentre il terapeuta resta maggiormente sullo sfondo.

Da ciò che riferisce, tuttavia, mi pare di capire che si sia verificata una situazione di impasse: lo psicoterapeuta Le pone delle domande per "guidarLa" ?

Inoltre, se sta pensando di lasciare questo tipo di lavoro terapeutico perchè non lo ritiene adatto alle Sue esigenze e ai problemi d'ansia che L'hanno portata in terapia, potrebbe magari fare qualche telefonata ad altri professionisti della Sua zona, per domandare se si occupano anche della Sua problematica e in che modo lavorano, per farsi un'idea.

Deve infatti tenere conto che non tutti i modelli psicoterapici sono uguali; per i disturbi d'ansia sono da preferire le psicoterapie attive e focalizzate, quali ad esempio la cognitivo-comportamentale o la strategica.

Infine, per quanto riguarda le sedute non effettuate, esiste un contratto terapeutico che regolamenta questo punto?
Ad esempio, se una seduta viene saltata senza avvisare, con preavviso inferiore alle 24/48 ore e se il pz. è impossibilitato a recarsi in terapia perchè magari è in trasferta...

Non so se le regole della psicoanalisi siano così rigide, ma oggi è molto raro che una persona possa fare tre sedute alla settimana, ed è anche frequente che una persona per impegni personali, lavorativi o anche economici non sia in grado di sostenere tali costi.

Cordiali saluti,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio per le voatre risposte. Gentile Dott.ssa Pileci, ho scelto la psicoanalisi poiché faccio lavoro in ambito psicologico...ho quindi pensato che con un percorso di analisi avrei unito la mia necessitá all'utilitá professionale.
Il mio analista, in una seduta, mi pone al massimo una domanda. Quando gli ho chiesto di indirizzarmi in quanto avevo esaurito i temi da discutere, mi ha detto di parlare di tutto ció che mi veniva in mente....in pratica é come se parlassi da sola. Volevo appunto capire se questa é la vera analisi usualmente. Mi sono persino posta il problema che i temi che discuto siano stupidi al punto tale che nemmeno l'analista sa cosa rispondermi. Tre sedute a settimana sono molto impegnative (vorrei almeno ridurle a 2, ma forse ora é prematuro).
Riguardo al pagamento e alla regolamentazione di questo, io non ho, ad oggi, firmato né presa visione di alcun contratto...
[#4]
Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.7k 506 41
Gentile Utente,

non so di che cosa si stia occupando Lei in ambito lavorativo, ma un percorso psicologico è utile se mette il pz. nelle condizioni di essere maggiormente padrone di se stesso, consapevole, libero dalla sofferenza e da quegli schemi automatici e involontari che potrebbe attuare.

Lei a livello lavorativo incontra dei problemi che non sa come risolvere?

Nel caso di un disturbo d'ansia diagnosticato, come nel Suo caso, un lavoro psicoterapico prevede di porre obiettivi misurabili e sensati e di lavorare per raggiungerli.

Non tutto ciò che il pz. riferisce in seduta è rilevante e utile per la psicoterapia. Va bene permettere al pz. di iniziare da dove preferisce, ma le domande servono proprio per indirizzare il pz verso la maggior consapevolezza.

Infine, per quanto riguarda il contratto terapeutico, Le suggerisco di chiedere al terapeuta per evitare problematiche di qualunque tipo.

Cordiali saluti,