Esitazione minzionale-ritenzione, difficoltà svuotamento vescica e probabili modificazioni a carico

Buonasera dottori,
allora cercherò di essere il più possibile esauriente.
Tutto è iniziato 7 anni (a 20 anni) fa con un'estate trascorsa con 20 giorni di ricovero in ospedale dopo un episodio di ritenzione urinaria così intenso e doloroso che avevo momentamente perso la sensibilità della vescica piena. Durante il ricovero il problema rientra e svolgo molti accertamenti urologici (uroflussometria, esame urodinamico, cistoscopia) e neurologici (risonanze encefalo e rachide dorsale e lombosacrale, rachicentesi per il liquor, potenziali evocati, elettromiografia). Non molto da segnalare, escluse tutte le patologie (es. sclerosi multipla) e l'unica nota sulla risonanza è "una tenue area di ipersegnale nelle immagini T1 dipendenti e nella sequenza STIR a carico dei somi S3 e S4; l'ipotesi più probabile è che si tratti di modificazioni di significato degenerativo". Infatti, i medici mi chiesero se soffrissi di mal di schiena.
Nelle conclusioni si nota come il disturbo è regredito spontaneamente durante la terapia steroidea e il riposo.

1 anno e mezzo fa poi di nuovo mi sono ribloccato con la vescica. Stavolta nemmeno tanto graduale e catetere per 3 giorni. Poi il problema è rientrato anche questa volta.

A fine giugno 2017 ritorna l'esitazione minzionale, prima lieve (pochi sec), poi 2-3 min. e con il passare dei giorni e settimane diventano anche 10-15 minuti in cui inizio a dovermi sforzare per iniziare ad urinare. Contemporaneamente da inizio agosto stavolta inizio a sentire le prime avvisaglie di lombalgia (o meglio un dolore alla bassa schiena). Da notare che negli ultimi anni in almeno una manciata di occasioni ho avuto dolori alla bassa schiena per 2-3-4 giorni (soprattutto nei periodi in cui sono stato molto sedentario e di più a letto). Nel frattempo pensando ad un problema urologico ho fatto diverse settimane tra antibiotici, topster, orudis, visite urologica (che nota una prostata nella norma). Intanto il dolore alla schiena con i giorni aumenta e dalla prima settimana di agosto inizio a percepirlo in ogni posizione (sdraiato, seduto e in piedi). Viceversa quando corro e faccio stretching sto meglio. Intanto svolgo una visita neurologica e in seguito svolgo risonanza magnetica encefalica e dorsale. Negative e perfette. Non c'è un accertamento alla zona lombosacrale (già lievemente sofferente 7 anni prima). Dopo la visita neurologica inizio ad avere problematiche anche di erezione (scomparsa dell'erezione mattutina e di quella psicogena). I dolori sono ormai continui e sempre più intensi giorno e la vescica di ripartire normalmente non ne vuole sapere.

Mi vengono consigliati neurologi a Bologna e Reggio. Peccato che con SSN si parla di 2018, privatamente 2-3 mesi di attesa. Quindi a chi rivolgermi per una conferma di diagnosi ed esami in tempi davvero brevi e una risoluzione/terapia/un ricovero se necessario? Sono abbastanza frustrato dalle lunghe attese, soldi spesi e visite accumulate per essere punto e a capo mentre il quadro peggiora.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Gentile ragazzo,
la Sua storia sembra un pò complessa e di difficile orientamento diagnostico a distanza, ma altrettanto critica e necessaria di una valutazione specialistica sollecita.
I tempi di attesa che Lei riporta mi sembrano davvero eccessivi. Se non riesce ad anticiparli mi rendo disponibile per fissare un appuntamento in tempi molto più brevi.
Ovviamente se altri miei colleghi si proponessero, ben vengano.

Cordialmente
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dopo
Utente
Utente
Buonasera dottore,
guardi, nonostante la distanza dato che al momento in zona non ho trovato niente e non ho ricevuto altre risposte da medici emiliani, credo prenderò in seria considerazione l'idea di contattarla. Proverò a fare un ultimo tentativo all'Ospedale di Baggiovara, per capire anche le loro tempistiche, prima di contattarla. Posso trovare sul sito il suo numero di telefono? Per accorciare i tempi, crede potrebbe esserle utile anche farmi prescrivere dal mio medico di base una risonanza lombosacrale per avere un quadro più esauriente per la valutazione?

La ringrazio per la risposta.
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Una RM lombosacrale può essere utile soprattutto se non è ha di recenti, ma sarebbe la base da cui partire per un iter diagnostico che non appare semplice.
Il mio numero lo trova nella mia scheda personale, ma gliene do uno ulteriore: 3336649084

Una buona giornata
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dopo
Utente
Utente
Buongiorno dottore/i.
Alla fine, con un ultimo disperato tentativo (come le avevo accennato) qui dalle mie zone son riuscito ad effettuare una nuova visita e una risonanza che evidenzia: "tratto lombare con sostanziale conservazione della fisiologica lordosi. Non si riconoscono significative alterazioni della intensità del segnale a provenienza dal midollo endo-spugnoso dei metameri esplorati.
A tutti i passaggi intersomatici del tratto lombare non si riconoscono sicure immagini da riferirsi ad ernia o procidenza discale. I diametri del canale vertebrale permangono dei limiti della norma.
Il cono midollare si presenta in sede con regolare spessore e intensità di segnale. Il filum terminale presenta aspetto teso con modesto aumento di spessore e addossato alla parete posteriore del canale vertebrale. Tale reperto in considerazione del dato anamnestico potrebbe essere espressione di midollo ancora occulo, si consiglia pertanto opportuna valutazione specialistica ed eventuale completamento diagnostico con indagine RM con somministrazione di mezzo di contrasto".

I neurologi della mia città hanno richiesto consulto al neurochirurgo e mi faranno sapere per ogni decisione in merito.

Se l'esito venisse confermato come sembrerebbe quale sarebbero i possibili trattamenti farmacologici e chirurgici a disposizione? Esisterebbero tecniche chirurgiche alternative e innovative in merito? Documentandomi ho letto della particolarità del problema e di come anche la ricerca in merito sia in evoluzione. Dalle vostre esperienze quale potrebbe essere il trattamento elettivo per un caso del genere e la prognosi (recupero o meno della funzionalità vescicale e sotto l'aspetto sessuale)?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
Forse di tratta di "midollo ancorato" perché il <midollo occulo> non so cosa sia.
Consulti il neurochirurgo di persona.
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dopo
Utente
Utente
Sì, Dottore l'ipotesi da risonanza è quella...è una cosa su cui posso continuare a posticipare? Purtroppo il neurochirurgo era impegnato in operazioni ieri e oggi e poi è andato a casa prima ancora che i neurologi del mio ospedale potessero contattarlo. Attendere tutto il week-end, dopo tutta questa attesa, potrebbe aggravare in maniera importante e anche per la prognosi il quadro?
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Dr. Giovanni Migliaccio Neurochirurgo 13.6k 398 77
No! credo che possa attendere.
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dopo
Utente
Utente
Spero sia così...negli ultimi 2-3 giorni mi sembra di fare ulteriore fatica e di sentire ancora meno spesso lo stimolo urinario. In più ho qualche strana sensazione a livello degli arti (ma magari è solo una sensazione). Continuerò ad aggiornarvi
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dopo
Utente
Utente
Le ultime novità sono che ho finalmente l'appuntamento con il neurochirurgo, però dovrò attendere ancora una settimana. Dato il mio quadro posso continuare ad attendere senza temere per la prognosi e l'eventuale recupero post-trattamento?
Portando avanti la situazione da così tanto tempo, e dovendo aspettare ogni volta una settimana-dieci giorni per ogni visita-esame, non so più se essere ottimista. Se tutto va bene saprò a fine mese qualcosa di più, nel frattempo oltre che sopportare non si può fare nulla.

Ma quali situazioni consentono il ricovero tramite PS per accertamenti più rapidi? Dato che 20 giorni fa sono stato respinto e rimandato a casa (anche se ancora non avevamo inquadrato la situazione in senso neurologico)?

Un probabile interessamente della parte terminale del midollo in un giovane non viene ritenuto un caso urgente su cui intervenire dal SSN?

Questa situazione è molto frustrante. Anche se piano piano si sta facendo chiarezza non comprendo come sia possibile costringere il paziente a continuare a districarsi tra singole visite in libera professione, anzichè procedere in altro modo con una probabile ipotesi diagnostica da indagare.

7 anni fa ero stato ricoverato per sospetta sclerosi multipla. Un problema neurologico dovuto ad una sospetta tensione a livello spinale non è degna di essere affrontata con altrettanta (se non maggiore) celerità?

Al PS non mi ripresento per non essere rimbalzato nuovamente e con lo stesso invito di attendere gli accertamenti che avevo già prenotato. E 2 ospedali hanno ritenuto che, nonostante l'ipotesi diagnostica, non c'è fretta. Non mi resta che aspettare altri 7-8 giorni in questa situazione per sperare in ulteriori novità? Ma l'avevo già detto 40 giorni fa, poi 20 giorni fa ecc...ecc... A me non pare possibile che una situazione del genere non sia considerata almeno di media urgenza e con un ricovero.