Disturbi intestinali, diarrea... sarà una somatizzazione dell'ansia?

Gentili Dottori,
Sono un giovane studente universitario ed il problema che espongo riguarda dei disturbi intestinali che vanno avanti da ormai molto tempo, dato che ben spesso questi disturbi sono strettamente correlati con lo stato emotivo ho scritto questo consulto. Prima di incentrarmi nel problema ci tengo a ringraziarvi tutti voi in anticipo per la vostra disponibilità e umanità che offrite con questo servizio a beneficio di tutti noi pazienti.
Da circa due anni soffro di disturbi intestinali, il primo anno era rappresentato solo da meteorismo e senso di gonfiore, successivamente si è evoluto in diarrea cronica, intorno alle 3-4 scariche di feci malformate, a volte più liquide, a volte più solide. Ho più volte fatto alcuni esami, come un breath test al lattulosio che ha evidenziato una sovracrescita batterica (moderata), un bt al lattosio positivo a cui ha seguito opportuna dieta. Inizialmente la diagnosi era colon irritabile associato ad una flora batterica alterata.
Il punto decisivo è stato a partire dal mese di agosto, sempre per via della diarrea ho assunto l'antibiotico intestinale a base di neomicina e bacitracina, questo farmaco mi ha fatto stare benissimo il primo giorno, tuttavia nei giorni successivi la situazione è drasticamente peggiorata scatenandomi una diarrea acuta con emissione di feci giallastre. Per tale ragione ho deciso di fare una nuova visita gastroenterologica, dal quale è seguito un ricovero per accertamenti (esami approfonditi su celiachia, esami del sangue di vario tipo, esami tipici su feci come la ricerca di sangue occulta, virus, calprotectina ed una colonscopia) tutti risultati negativi eccetto la colon che ha mostrato delle piccole emorroidi interne cause dalla diarrea continua e delle aree del colon capillarizzate, che a detta del primario possono benissimamente essere fisiologiche... per il resto il mio colon appare apposto, non si è rivelata alcuna anomalia. Diciamo che nel complesso non ho nulla di che e dalle indagini eseguite sembra che si possa etichettare il tutto con un colon irritabile e una flora batterica un pò in disordine (data la positività del bt. al lattulosio). Al momento sto eseguendo la terapia che mi hanno assegnato con il Relaxcol (chiedo scusa per la pubblicità, ma non sapevo come indicare il tipo di terapia). Rispetto alle prime settimane di agosto devo dire che sto veramente meglio... almeno fino a ieri! Ho smesso di andare a diarrea ed avevo cominciato addirittura ad andare solo due volte al giorno di corpo, con conseguente miglioramento delle emorroidi. Tuttavia da oggi avverto nuovamente un disagio intestinale (mi gira la pancia), sono andato di corpo ancora solo una volta ma le feci erano un pò più molli del solito.
Il nocciolo di questo consulto è il seguente, può avere una grande influenza (se non anche la causa) un disturbo d'ansia pregresso? Ammetto di essere un ragazzo che si preoccupa con facilità quando c'è un problema di mezzo ma non è un'ansia eccessiva. Essa si presenta quando devo sostenere qualcosa di importante o mi ritrovo in una circostanza particolare (colloquio, esame all'università, accertamentici clinici, quando litigo con una persona cara ecc..). Sento in parte che i miei disturbi possano dipendere da ciò... anche perchè tutti gli esami sono negativi ed in fondo sono un ragazzo giovane, alla fine che potrei avere?
Al di là dell'ipotesi se possa dipendere il tutto dall'ansia, vi chiedo che accortezze posso adottare per essere meno ansioso, consapevole del proprio stato e sicuro di me in modo da non incappare in tutte quelle circostanze citate? So bene che la risposta più ovvia è di farsi seguire da uno psicologo e ne sono d'accordissimo, purtroppo non avendo un lavoro non posso andare da uno psicologo e fare un percorso, tuttavia vi chiedo se potete darmi dei consigli basilari... almeno per orientarmi meglio. Nel mio piccolo cerco il più possibile di dare valore agli amici, la passione che perseguo tramite il mio corso di studi ed in più pratico attività fisica (corsa prevalentemente) dato che non sono per niente sedentario, mi piace lo sport e lo uso a maggior ragione come tecnica per scaricare lo stress.

Cordiali saluti.
[#1]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Gentile utente,

Con molta probabilità, dato che gli esami medici ematologici, gastroenterologici e strumentali non hanno evidenziato nulla di organico, il suo colon irritabile è stress correlato.
Quali siano le emozioni che portano la sintomatologia intestinale a presentarsi e/o esacerbarsi, bisognerebbe indagarlo con l'aiuto specialistico di un collega. Può contattare il servizio pubblico della sua ASL e, mediante impegnativa del suo medico curante, richiedere dei colloqui con un/una collega psicologo psicoterapeuta.
esiste uno specifico protocollo psicoterapeutico per la cura e la gestione dei sintomi proprio del colon irritabile. Eventualmente, se decidesse di rivolgersi ad un collega, opti per un orientamento psicoterapico cognitivo comportamentale, perché questa modalità terapeutica mira alla riduzione/ risoluzione del sintomo in tempi sufficientemente brevi.
Non conoscendoci di persona, è impossibile offrire dei suggerimenti specifici che le possano tornare utili per attenuare la fastidiosa sintomatologia del colon irritabile.

Le allego comunque delle letture che le torneranno utili. http://www.stateofmind.it/2015/05/training-psicologico-sindrome-colon-irritabile/ https://www.google.it/amp/sanifutura.it/medicina-e-diagnosi-quantistica/la-pancia-sente-comanda-piu-del-cervello/amp/ http://www.stateofmind.it/2015/04/funzioni-psicoterapia-cognitiva/

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2018
Ex utente
Gentile Dr. Pizzoleo, comprendo perfettamente la sua posizione e la ringrazio per i suggerimenti. In ogni caso, la "chiave" per la guarigione da questi disturbi mi pare di capire che sia quella di maturare sotto questo aspetto no? Ad esempio, io mi rendo conto che nei rapporti con le persone dovrei essere meno ansioso e più deciso o ad esempio avere la capacità di mantenere il controllo anche laddove vi siano dei disturbi.

Cordialmente.
[#3]
Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Se sperimenta ansia nei rapporti interpersonali, va compreso il perché? Il "come mai" avverte ansia? Quando è nata la sua verosimile ansia disfunzionale. Tuttavia: non serve solo capire i perché dell'ansia ma agire su come fare per risolvere i sintomi ad essa correlati. Per questo le ho suggerito di avvalersi di un aiuto specialistico nella ASL della sua città.

Oltretutto: maggiore sarà il tempo che trascorre a focalizzare l'attenzione sui sintomi, maggiore sarà la possibilità che li avverta. E quando accade che, anche in momenti di tranquillità, avverte i sintomi gastrointestinali, è perché l'apparato neuronale gastrointestinale (come avrà avuto modo di leggere nell'articolo), collude con quello cerebrale perché, di base, lei non ha un sano equilibrio sull'asse mente- intestino.

Quindi, non si può controllare questo disturbo funzionale ma può imparare a gestire le sue emozioni sgradevoli. Questo è un lavoro da psicoterapia! Questa sarebbe la strada più idonea per la risoluzione dei sintomi che presenta.

Saluti
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