Mi tratta molto male....

Ho 27 anni, una bambini di quasi 4.
Conosco mio marito da ormai 10 anni e ci siamo sposati nel 2014, dopo la nascita di nostra figlia.
Mi reputo una persona molto impegnativa. Ho una storia forre alle spalle. Ho cominciato a soffrire di depressione a 17 anni, a causa di un evento traumatico d'infanzia che fino a quel momento non avevo elaborato e tutt'ora soffro di ansia, attacchi di panico e derealizzazione/depersonalizzazione.
Ho conosciuto mio marito proprio pochi mesi dopo L' insorgere di quel brutto periodo ed inizialmente mi faceva stare bene.
Nel tempo ho imparato a conoscere L uomo che ho accanto. Inizialmente non davo peso ai suoi comportamenti, forse per ingenuità.
Poi ho cominciato ad osservarlo e a scoprire un uomo violento, aggressivo, bugiardo.
In tutti questi anni avevo scoperto molte menzogne ed nel 2013 avevo preso coraggio e L avevo lasciato. Un giorno ci rivedemmo e il mese successivo scoprii di essere rimasta incinta. Scoperto della gravidanza lui mi consiglio di abortire. Non voleva la bambina ma io non me la sentii e decisi di tenerla, anche a costo di crescerla da sola. Una volta nata nostra figlia mio marito è cambiato, era felice, amorevole con lei è così dopo circa un anno ci siamo sposati. Fa quotidianamente uso di hashtag e fumo, è costantemente nervoso. Mi incolpa di non vivere la su vita a pieno perché io non riesco a viaggiare per paura di allontanarmi troppo di casa. Mi tratta spesso come se io non avessi un anima, mi dice parolacce anche solo per chiedermi di passargli una forchetta, ad ogni litigio rompe qualcosa in casa e spesso...beh è capitato che mi ha alzato le mani addosso. Ciò nonostante non riesco a lasciarlo. Sento di appartenergli. Che se mi allontano da lui la depressione torna e che forse se lui è così è soprattutto per colpa mia. Mia figlia è una bambina molto sensibile. Non ha un rapporto molto bono con il padre e quando lui mi urla contro comincia ad aggredirlo. Durante i litigi lo imploro di non urlare per non farla spaventare ma lui diventa viola e perde il senno della ragione. Non so più cosa fare. Non ho più voglia di andare avanti
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Gentile
Cosa deve espiare nella sua vita? Chi deve salvare? O quale schema già passato sta mettendo in atto? Le chiedo di fare una piccola prova che può farle comprendere meglio cosa sono gli schemi che creano abitudini. Non so se il suo caso rientra in questo tipo di problema perché non ci ha parlato del suo trauma e del suo passato, ma quanto le chiedo di provare le farà sicuramente comprendere cosa si intende per schema.
Provi a mettersi seduta come farebbe normalmente, forse incrocia le gambe o forse no, faccia quello che fa normalmente. Successivamente invece si sieda cercando di tenere una posizione eretta con gambe unite non incrociate. Si accorgerà che questa posizione corretta è faticosa e che quando non ci pensa tenderà a seguire lo schema sempre adottato. Per la psiche accade più o meno la stessa cosa e vengono perpetrati comportamenti noti perché ormai divenuti abitudini. Detto questo esistono molti uomini seduttivi che, alla prima occasione, cambiano e diventano violenti o maleducati e si trasformano allo stesso modo in cui si rovescia un guanto. Non so se suo marito appartiene a questa categoria ma di certo una persona insicura, anche se forte ma con traumi alle spalle non ben elaborati può cadere in questi incastri di relazioni disfunzionali, soprattutto se ripete uno schema, magari per cercare una soluzione. Tutto questo meccanismo è inconsapevole ma la fa continuare a soffrire ed essere insoddisfatta. La relazione sana aiuta i due partner a crescere, a scoprire ogni giorno le bellezza della complicità. Quella disfunzionale crea dipendenze dalle quali è difficilissimo uscire. Lei è giovanissima e merita una relazione sana, per questo le consiglio di intraprendere un percorso con un/una collega che l'aiuti a mettere a fuoco quali sono i meccanismi che mette in atto, le permetta di elaborare i traumi e l'aiuti a trovare e sentire il suo valore. Ne ha e può trasmetterlo alla sua bambina con gioia o perlomeno con serenità, aiutandola a costruire il suo futuro. È molto probabile che anche suo marito cambi schema.Se non cambia lei avrà comunque la possibilità di scegliere libera da dipendenze.
Mille auguri

Paola Dei: Psicologo Psicoterapeuta
Didatta Associato FISIG Perfezionata in criminologia
Docente in Psicologia dell’Arte (IGKGH-DGKGTH-CH)

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dopo
Utente
Utente
Cara dottoressa, grazie per la sua risposta. Mentre leggevo l'esempio pratico dello stare seduta, seguivo passo passo come una ricetta culinaria. È vero, stare seduta dritta è composta è stato subito faticoso e sono tornata alla mia posizione abituale. In realtà io ho provato a lasciare mio marito diverse volte. Mi sono riparata a casa dei miei genitori perché non so dove altro andare ma lui ogni volta viene a riprendermi piangendo, promettendo di cambiare e non va via finché io non torno a casa. Io ogni volta ci ricado, non so come, non so perché, ma ogni volta mi dico "forse sei tu che hai esagerato, in fondo non ha fatto granché di male" ma non è così.
Sono stata in terapia per anni a causa della mia depressione. La dottoressa che mi ha aiutata all epoca, malgrado io non abbia superato la mia ansia è una persona eccezionale con il quale si è instaurato un grande rapporto. Ma non posso ritornarci. Non ho più la disponibilità economica. Dottoressa cosa devo fare?mi aiuti
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Dr.ssa Paola Dei Psicologo, Psicoterapeuta 305 27 9
Capisco. È molto difficile farcela da soli con il carico di una famiglia sulle spalle, ma può intanto provare a cercare gruppi di mutuo aiuto dove condividere il suo problema.
Elisabeth CarlI ha sostenuto che: "La solitudine è l'indipendenza che presenta il conto". Trovare altre persone con cui parlare del suo problema alleggerisce il conto.
Poi cercare di comprendere cosa le suscitano le parole abbandono e amore di sé.
Sarebbe utile anche leggere due libri che sicuramente le apriranno mondi da esplorare.
Uno è: Donne che corrono con i lupi Edizioni Frassinelli di Clarissa Pinkola Estès.
Questa è una delle frasi che le dedico:
“La donna sana assomiglia molto al lupo: robusta, piena di energia, di grande forza vitale, capace di dare la vita, pronta a difendere il territorio, inventiva, leale, errante. Eppure la separazione dalla natura selvaggia fa sì che la personalità della donna diventi povera, sottile, pallida, spettrale.”
Poi se lo trova ancora in commercio:
P.A.S.Sioni pettegolezzi e amori segreti. Creatività e vita in arte terapia di Paola Dei Edizioni Istituto di Cultura ICI. Sono storie di donne nelle quali troverà molte risposte e molte domande.
Mille auguri di cuore e ci faccia sapere come procede