Un problema di ginecomastia

Buongiorno, dall'età puberale soffro di un problema di ginecomastia, che definirei lieve-moderata (nel senso che è antiestetica, ma le dimensioni non sono delle più voluminose). Ora ho deciso di fare qualcosa per ovviare a questo disagio.

Non ho mai eseguito un'ecografia, quindi non so se il mio problema sia di tipo ghiandolare e/o lipidico.
Due anni fa ho perso 5 kg, portandomi al mio peso attuale, che coincide col mio peso forma (in base al BMI). Non ho notato, però, una riduzione significativa della ginecomastia. Ora, a parte questa ginecomastia e un po' di pancetta, non ho altre rotondità, non sono sovrappeso.

consapevole del fatto che sia necessaria una visita che permetta una valutazione oggettiva del problema, avrei alcune domande preliminari, di carattere generale, da porre:
c'è differenza nella terapia della ginecomastia in relazione al rapporto tessuto ghiandolare/tessuto adiposo presente a livello pettorale? Ovvero, qualora all'ecografia risultasse una prevalente/totale presenza di tessuto adiposo, sarebbe ugualmente necessario un intervento medico-chirurgico, oppure potrei cercare di risolvere il problema con una "terapia comportamentale" (dieta ed esercizio fisico)?
E, nel caso, quale tipo di esercizio sarebbe più appropriato?
Sono titubante nell'intraprendere un percorso in palestra, in quanto non vorrei sviluppare massa muscolare che si aggiunga alla ginecomastia, onde evitare di accentuare il volume pettorale.

Grazie
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Dr. Federico Tamborini Chirurgo plastico, Chirurgo della mano, Medico estetico, Microchirurgo 926 51 6
Gentile Utente,

premettendo che una dieta equilibrata e l'esercizio fisico sono sempre raccomandabili, se lei ha un peso forma e presenta comunque una ginecomastia, l'indicazione alla correzione è presumibilmente chirurgica.
Le indicazioni alla correzione tra pseudoginecomastia (eccesso di tessuto adiposo) e ginecomastia vera (eccesso di tessuto ghiandolare) potrebbero essere diverse: una liposuzione per la prima, l'asportazione chirurgica con accesso periareolare se la ghiandola è molto rappresentata.

Cordialmente,

Dr. Federico Tamborini
tamborini.federico@gmail.com