Epididmite recidiva

Lo scorso maggio sono stato colpito da un'epididimite piuttosto acuta, con intensi dolori a livello inguinale che mi costringevano a letto con impossibilità a stare in piedi a causa del dolore e quindi del riflesso vagale, e febbre arrivata a 38 e mezzo. L'ecografia evidenziò allora un'epididimite sulla coda dell'epididimo dx e anche un varicocele di III-IV grado. Dopo una cura con antibiotici e aulin prescritti da medico di base la situazione migliorò rapidamente, da allora però un pò di fastidio in forma sporadica è rimasto. Negli ultimi giorni il dolore si è fatto più frequente anche se non a livello di prima volta con fastidiosi bruciori a livello dei noduli inguinali. Sono stato visitato da un andrologo che mi ha prescritto questa cura:
antibiotico ciproxin 500 mg 1 c. ogni 12 ore per 5gg.
antinfiammatorio Mobic 1 c. dopo cena per 5 gg
per favorire liberazione vescica Mettoval 1 c. alla sera per 20 gg.
ho sospeso quest'ultimo farmaco perchè mi ha procurato fastidi e anche perchè ho minzioni regolari.
Purtroppo i miglioramenti non sono stati sostanziali. Di qui le mie due domande:
l'epididimite è di fatto incurabile? Si potevano cioè avere risultati differenti con una terapia diversa o è uno di quei fastidi o meglio patologie che dovrò portarmi appresso per il resto della vita?
L'andrologo mi ha poi detto che sarebbe meglio eliminare il varicocele al di là delle valutazioni sulla fertilità (che sono ovviamente demandate a me e non al medico) proprio perchè il varicocele pur non provocando l'epididmite costituisce un terreno ad essa favorevole a causa del ristagno di sangue. Devo quindi operarmi?
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
le indicazioni all'intervento di correzione di un varicocele in eta giovane/adulta sono esenzialemente 3:
1-- infertlità
2-- sintomatologia locale
3-- estetica
Voglio subito premettere che NON ho mai voluto operare (e Lei nemmeno immagina quanti me ne sono capitati) pazienti che chiedevano il trattamento del varicocele avanzato solo per l'inestetismo visivo o per il disagio tattile.
Detto questo: l'epididimite, a mio parere, non è quindi un motivo di indicazione al trattamento. Rischia di operare un varicocele innocente e di restare con l'epididimite...se tutto va bene.
I problemi etiopatogenetici e terapeutici del varicocele non hanno attinenza con quelli dell'epididimite.
Se ve ne sono motivi validi controlli semmai il Suo stato di fertilità: ma giustamente come Lei sottolinea, questa deve restare una esigenza personale.
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO

Prof. Giovanni MARTINO
giovanni.martino@uniroma1.it

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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
le indicazioni all'intervento di correzione di un varicocele in eta giovane/adulta sono esenzialemente 3:
1-- infertlità
2-- sintomatologia locale
3-- estetica
Voglio subito premettere che NON ho mai voluto operare (e Lei nemmeno immagina quanti me ne sono capitati) pazienti che chiedevano il trattamento del varicocele avanzato solo per l'inestetismo visivo o per il disagio tattile.
Detto questo: l'epididimite, a mio parere, non è quindi un motivo di indicazione al trattamento. Rischia di operare un varicocele innocente e di restare con l'epididimite...se tutto va bene.
I problemi etiopatogenetici e terapeutici del varicocele non hanno attinenza con quelli dell'epididimite.
Se ve ne sono motivi validi controlli semmai il Suo stato di fertilità: ma giustamente come Lei sottolinea, questa deve restare una esigenza personale.
Auguri affettuosi e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#3]
dopo
Utente
Utente
Ringrazio sentitamente per la cortese e sollecita risposta. Desidero se possibile solo tornare sulla prima parte della mia domanda: l'epididmite è una patologia che tende a cronicizzarsi e che quindi dovrò trascinarmi a lungo, se non per il resto della vita? L'individuazione del batterio - attraverso esami clinici - che l'ha provocata può aiutare nella scelta della terapia o in ogni caso si tratta di una quelle infezioni cui si è soggetti e dalle quali di fatto non si guarisce?
Ringrazio nuovamente.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
il rischio che da forma acuta l'epididimite, se non debitamente trattata, si trasformi in cronica esiste eccome. Ma non è la regola.
Le terapie ed i controlli sono abbastanza lunghi. Le riprese di malattia possibili.
Per questo occorrono periodici controlli andrologici.
E tanta pazienza da entrambe le parti, medico e malato.
Auguri affettuosi per tutto e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#5]
dopo
Utente
Utente
Caro Professore
per una serie di accertamenti ho appena eseguito anche uno spermiogramma, premesso il fatto che come Le dicevo non intendo operarmi per il mio varicocele di III - IV grado ed anche il medico che mi ha in cura si è detto d'accordo, volevo sottoporle i dati cosi come indicati sul referto. I valori presi in esame mi sembrano comunque diversi rispetto ad altri citati sul sito.

volume 4,5 ml

aspetto proprio

viscosità normale

fluidificazione fisiologica
alcuni elementi sprmatogenetici

concentrazione/ml 70 milioni

concentrazione eiaculato 315 milioni

motilità nemaspermi

dopo 2 h a temp ambiente rettilinea 20%

" 4 " " " " " 15%

morfologia spermatozoi

tipici 65%

atipici 35%
forme ipo ed acefale
forme amorfe
colli angolati

Ribadendo il concetto che non sono molto interessato alla riproduzione e molto più invece a uscire definitivamente dall'epididmite che mi ha colpito si tratta in ogni caso di dati particolarmente negativi per quel che riguarda la fertilità?

Per quel che riguarda l'epididimite sono rimasto poi piuttosto sorpreso dal fatto che non risultano germi patogeni nella spermiocoltura sia su terreni selettivi che nelle colture per miceti. Come può essere? Il fastidio sia a livello dell' epididimo che a livello dei linfonodi inguinali purtroppo a volte ancora lo sento.


Ringrazio ancora.
[#6]
dopo
Utente
Utente
dimenticavo...

ph 7,8
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
beh...che in un paziente con un varicocele bilaterale "importante" come il Suo, il liquido seminale presentasse marcata astenozoospermia e teratozoospermia era il minimo che ci si potesse attendere :o).
Lei non è ovviamente sterile (ha un buon numero di spermatozoi), ma di certo la Sua fertilità è compromessa da quei parametri al di fuori del range di normalità. Supposto che il varicocele bilaterale ne sia la più probabile eziologia, il quadro è destinato a rimanere tale nel tempo nell'ipotesi più fortunata, a peggiorare se si vuole essere pessimisti.
Ma questo, come Lei chiaramente afferma, è un dato marginale.
Per quanto riguarda gli episodi flogistici, si... Le posso assicurare che vi sono orchiepididimiti, uretriti e prostatiti abatteriche, quindi del tutto aspecifiche. Ma attenzione: non si deve cadere nella tentazione di riferire tutte le sintomatologia dolorose del testicolo e degli annessi ad un processo infiammatorio...Che pensa il Suo Medico di fiducia di questa dolorabilità a carico dei "linfonodi inguinali"? Ma, di norma, i linfonodi inguinali non solo non fanno male, ma nemmeno si devono palpare!!!! Insomma, cautela e attenzione.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
[#8]
dopo
Utente
Utente
Gentile Professore
Nel ringraziare per la consueta disponibilità mi permetto di tornare a disturbarla un'altra volta. Proprio questa mattina ho fatto un'ecografia nell'ambito di una serie di accertamenti eseguiti in una clinica. Il quadro è positivo e anche le analisi sono decisamente buone: i parametri fondamentali, globuli bianchi, rossi, piastrine, ves, etc. sono assolutamente nella norma, la ves ad es. è 2. Un quadro che anche a detta dei medici porta ad escludere la presenza di qualche "sgradito" processo patologico in corso di una certa importanza. Ho fra l'altro eseguito colon e gastro scopia oltre a rx torace. Tornando al tema oggetto dei miei quesiti l'ecografista (sono in attesa del referto scritto) mi ha detto che la coda dell'epididimo è cmq tornata a posto - appare del tutto normale - i "doloretti però continuo a sentirli... per quanto riguarda i linfonodi inguinali li ha esaminati e ha notato un quasi trascurabile loro ingrossamento, ben al di sotto cmq del cm.
A questo punto - considerata l'assenza di germi patogeni - di quale approccio terapeutico si può discutere col proprio medico per cercare di estirpare questo problema? Una terapia lunga a base di blandi antinfiammatori?
Anche l'ecografo mi ha consigliato l'intervento al varicocele considerato da lui come cmq piccolo problema da risolvere comunque, al di là di valutazioni sulla fertilità. Mi ha parlato della tecnica da lui praticata consistente nell'introduzione di una sonda attraverso la quale poi iniettare un farmaco che sclerotizza le vene dello scroto. Mi ha detto che si tratta di intervento di notevole semplicità e anche rapidità. E' davvero così? Mi ha un pò lasciato perplesso frase "nel caso di recidiva si può reintervenire facilmente..."
Ringrazio ancora sentitamente.
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Prof. Giovanni Martino Chirurgo generale, Chirurgo apparato digerente, Andrologo, Urologo, Chirurgo plastico, Chirurgo vascolare 4.3k 23
Gentile Utente,
mi sembra che su questo argomento abbiamo detto e scritto proprio di tutto.
In ogni caso ribadisco concetti già espressi.
Tutte le tecniche proposte per la correzione del varicocele hanno precise indicazioni e controindicazioni, complicanze e percentuali diverse di recidiva e/o persistenza.
Occorre tenere presente che, sopratutto nei varicoceli di elevato grado come il Suo, bilaterale per di più, la percentuale di varicocele extrafunicolare è elevatissima e questo è un dato che occorre valutare nel proporre la metodica migliore. Il trattamento delle vene cremasteriche e dell'eventuale complesso delle pudende risulta essenziale ai fini della riuscita dell'intervento.
Per quanto riguarda la presenza di varicocele a destra, non sarebbe superfluo indagare, PRIMA DELL'INTERVENTO, con ETG addome, ecocoloDoppler dei grandi vasi, se occorre anche con TC o RM addome.
Tenga comunque presente che le percentuali di varicocele bilaterale sono in netto aumento, grazie proprio al miglioramento delle metodiche di indagine e alla maggiore informazione sia del Medico che del Paziente.
A mio modo di vedere, la tecnica migliore per il Suo caso è la legatura ultrabassa bilaterale secondo Marmar, utilizzando loupes 2-4x (occhiali ingranditori), l'unica in grado di consentire l'agevole controllo delle vene extra-funicolari.
Se proprio Lei volesse, ma proprio per forza, anzi pretendesse di eseguire una sclerotizzazione, sempre nel Suo caso, quella secondo me più indicata è per via anterograda sec. Tauber.
Ho volutamente citato dei Nomi proprio per darLe sicuri punti di riferimento. Ma ripeto, le tecniche sono diverse. I risultati, alla fine dei giochi, dipendono essenzialmente dalla correttezza della diagnosi (GRADO DEL VARICOCELE) e dalla abilità, capacità ed esperienza dell'Operatore.
Affettuosi auguri e cordialissimi saluti.
Prof. Giovanni MARTINO
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