Iperemia cronica congiuntivale

Salve, da circa 6 anni soffro di iperemia congiuntivale all'occhio destro. Il rossore è accompagnato da un lieve bruciore e gonfiore dell'occhio, sintomi che si acutizzano al mattino per poi ridursi nel corso della giornata e riacutizzarsi alla sera.
Da piccolo ho sofferto di congiuntivite gigantopapillare a tutti e due gli occhi che ho risolto in adolescenza sottoponendomi a diverse sedute di crioterapia con asportazione chirurgica delle papille più grandi associate a cicli di etabiocortilen vc in entrambi gli occhi. Per diversi anni, quindi, non ho più accusato sintomi se non lacrimazioni purulente sporadiche, soprattutto in primavera, trattate con diversi cortisonici (usato maggiormente: eta biocortilen vc).
A partire dal 2011 solo l'occhio destro ha cominciato a manifestare iperemia congiuntivale sempre più intensa. Oggi sono rare le giornate in cui posso dire di avere un occhio normale. Nei periodi più critici uso lotemax collirio associato a lacrime artificiali per 1 mese (max due volte l'anno) traendo benefici che però scompaiono 1 mese dopo la interruzione della terapia. Le sole lacrime artificiali non mi danno grossi benefici; non uso vasocostrittori.
Oggi, dopo aver consultato numerosi specialisti in tutta Italia vi chiedo: esistono altre terapie che possono essere provate per risolvere o alleviare la mia patologia? Grazie
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Dr. Ferdinando Munno Oculista 2.8k 168
salve,
chiaramente non si tratta solo di un problema oculistico ma bisogna indagare anche il resto. potrebbe trattarsi di una malattia reumatica o autoimmune, va fatta una consulenza a largo spettro che non includa solo il sintomo occhio ma vada oltre per le cause.
la cura che fa è a base di cortisone e a lungo andare potrebbe creare problemi di pressione intraoculare e anche cataratta giovanile, non ne abusi.

Dr. Ferdinando Munno - Medico Chirurgo
Specialista in Oftalmologia
www.studiocarbonemunno.it

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dopo
Utente
Utente
Grazie per la risposta.
In realtà più volte mi è stata paventata una possibile malattia autoimmune senza però indagare oltre. È un modo per dire che non ci sono cure oppure una tale diagnosi apre a nuovi scenari?
Grazie ancora!
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