Erezione che gioca a nascondino

Gentili Dottori,

Ho 30 anni e vi scrivo dall'estero, dove risiedo da pochissimo.

La questione che vi esporrò non è brevissima. Anche se cercherò di essere succinto, ho bisogno di fare alcune adeguate premesse.

Dopo alcuni tentativi falliti - anni fa - di venire a capo di problemi personali tramite la psicoterapia (più che altro ansia e problemi relazionali con l'altro sesso: la mia timidezza, il fatto di essere arrivato a 26 anni senza avere rapporti sessuali con una donna che non fosse una professionista), un episodio di defaillance con una ragazza dell'epoca mi scatenò una crisi ossessiva tale che la dovetti trattare con farmaci prescritti da uno psichiatra (ho assunto fluoxetina dal Marzo del 2013 al Giugno del 2015).

Ormai rimesso in carreggiata dai farmaci, nel Gennaio del 2016 ho deciso di riaffidarmi alla psicoterapia per venire a capo delle mie inadeguatezze personali. Ho trovato un terapeuta (relazionale) molto valido che - in un anno e mezzo - mi aiutato tantissimo, facendomi scoprire nuove energie interiori e aiutandomi ad arrivare a due importanti traguardi: la mia prima VERA storia d'amore (con il mio primo rapporto sessuale non mercenario consumato a settembre 2016) e una ritrovata (o meglio "TROVATA per la prima volta") intesa con mio padre, con cui avevo un rapporto difficile e che ho coinvolto per alcune sedute.

A Settembre 2017 colgo un'occasione professionale in Irlanda, dove mi trovo ora, riuscendomi a sganciare dalla famiglia di origine (altro problema che avevo: da aprile a giugno 2016 avevo provato a vivere in altra città, vivendo malissimo il distacco). L'ansia sul luogo di lavoro e l'impaccio con le persone sono spariti, sono tremendamente più "self-confident", mi sento autonomo e ho voglia di vivere ed esplorare, MA.... purtroppo sabato scorso ho avuto una defaillance sessuale con una donna locale di 12 anni più grande di me.

Come immaginerete la cosa mi ha dato un po' da pensare: la psicoterapia mi ha aperto un mondo e mi ha aiutato a spiegare le ali, ma qualcosa - sotto le lenzuola - sembra ancora faticare a decollare (in tutti i sensi...LOL).

Doveroso inciso: a settembre 2016 andai dall'andrologo e dalle analisi lui escluse cause fisiche (testosterone superiore alla media ecc.). Mi prescrisse cialis giornalmente (per 3 mesi) in dose minima per - come disse lui - sfruttare un benefico effetto placebo (che in effetti ci fu). Dopo 4 mesi la mia prima storia finì e non ho avuto - fino a sabato scorso - più occasione di andare con una donna (a parte qualche volta a pagamento: tutto abbastanza normale, in questi casi, dal punto di vista fisico).

Ora, per sicurezza, mi sono fatto mandare un po' di cialis dall'italia, giusto per darmi manforte in eventuali future occasioni (che qui sembrano non mancare). So tuttavia che dovrei rendermi indipendente dalle pasticche.

Il problema è che non ho una compagna fissa e sono lontano dall'italia, quindi un trattamento psicologico è difficile. Cosa mi consigliate? Grazie
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buongiorno.
Che diagnosi le è stata fatta?

Deficit erettivo psicogeno? Con che etiologia?

La terapia, spesso combinata, in andrò-sessuologia dipende dalle cause.

Anche se single il counseling psico-sessuologico può aiutarla nella risoluzione del disagio, e dello svezzamento farmacologico.

Così corre sil rischio di avere paura senza farmaco.

Le allego una mia video intervista, ma nel mio sito e blog troverà davvero tanto sul d.e., cause e cure

https://m.youtube.com/watch?v=8FfJfOPxMak

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2017 al 2021
Ex utente
Buonasera Dottoressa e grazie della risposta.

Andiamo con ordine:

"Che diagnosi le è stata fatta?

Deficit erettivo psicogeno? Con che etiologia?"

Non mi è stata fatta alcuna diagnosi in merito, né dallo psichiatra né dallo psicologo, credo perché - in entrambi i casi - visita e relativi trattamenti hanno riguardato una condizione di depressione e di ansia.

"Anche se single il counseling psico-sessuologico può aiutarla nella risoluzione del disagio, e dello svezzamento farmacologico."

Il problema è, nel caso, come portarlo avanti: come dicevo mi trovo in un paese anglofono. Col mio terapeuta mi sono visto solo una volta su skype da quando abbiamo interrotto le sedute dal vivo per la mia partenza (e comunque prima del fatto). Immagino che la cosa migliore sarebbe forse proseguire con lui e concentrarsi su questa tematica, ma è opportuno farlo a distanza?


Altra domanda: mi sono interrogato sul perché, nonostante i tangibili effetti positivi che la terapia ha avuto sulla mia persona, la tematica dell'ansia da prestazione sembra ancora essere - almeno parzialmente - presente. I nuclei ansiogeni sono forse come compartimenti stagni?
[#3]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
La diagnosi manca del tutto.

Il deficit erettivo è un sintomo dietro il quale c’è molto altro, come vara visito nel video che le ho allegato.

L’ansia non è tutta uguale, soprattutto quando si trattano sfere così poliedriche come la salute sessuale

Online, nè via Skype, si può fare terapia, credo che sarebbe più utile che trovasse un collega de visu lì dove si trova.

Le allego altro materiale ed altre video interviste sul d.e, così potrà rendersi conto di quello che cerco di dirle.


https://www.medicitalia.it/salute/andrologia/111-disfunzione-erettile.html

https://www.valeriarandone.it/disfunzione-erettile-impotenza/

La disfunzione erettile è la difficoltà a mantenere l'erezione. Definita anche impotenza, è dovuta a varie cause. Come fare la diagnosi? Quali sono le cure possibili?

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