teratozoospermia e spermatozoi geneticamente sani

salve,
mia figlia, 33 anni, da circa un anno tenta di restare incinta senza esito, è affetta da ovaio policistico, ma da quando prende la metformina le mestruzioni sono regolari. Questa estate, prima del matrimonio il suo compagno decide di fare uno spermiogramma dove risulta affetto da teratozoospermia con forme normali 1%. Prendono subito appuntamento per una fecondazione assisita, da effettuare dopo matrimono e viaggio di nozze, ma "miracolosamente" lei torna incinta.
La mia domanda è: l'1 % di spermatozoi con forme normali hanno maggiori possibilità che siano non geneticamente sani rispetto ad un uomo con una più alta percentuale di spermatozoi normali?
Inoltre, anche se non rientra nella sua specializzazione, è possibile che dopo una prima gravidanza l'ovaio policistico guarisca?
Grazie per le risposte.
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Dr. Francesco Ciociola Endocrinologo, Medico di medicina generale, Andrologo 461 23
Buongiorno, il giudizio di fertilità non può dipendere solo dalla "morfologia" degli spermatozoi ( quando alterata si parla appunto di teratozoospermia), ma deve esser integrato da tutti i parametri seminali presenti nel referto. Aggiungo che l' esame seminale deve essere seguito secondo gli standard del WHO 2010 , per cui è opportuno che il referto dello spermiogramma riporti tale evidenza. Inoltre un unico esame seminale non può esser considerato conclusivo.
In questo caso, peraltro con la partner che ha beneficiato della terapia per la sindrome dell' ovaio policistico, la gravidanza certamente si è realizzata con il contributo della fertilità migliore di entrambi, senza poter imputare tale esito a quote specifiche di spermatozoi di X morfologia o Y morfologia.
Di norma sono gli spermatozoi migliori, ben mobili e normo-conformati a realizzare il cammino più lungo nell' utero in direzione dell' ovocita.
Relativamente all 'ovaio policistico, oggi lo si studia come un insieme di elementi ormonali e metabolici , ciascuno con risvolti clinici peculiari, che devono esser gestiti in toto anche fino alla normalizzazione del ciclo e della fertilità.
Ritengo quindi utile parlarne col suo ginecologo di riferimento.

Cordiali saluti

Dr. francesco ciociola