Ernia Inguinale dolori lancinanti

Buongiorno, sono Massimiliano e il mio percorso è molto complesso.Nel 2005 ho subito un gravissimo incidente stradale, con fratture scomposte delle branche ileo ed ischio pubiche bilateralmente con diastasi della sinfisi pubica di 8 cm , il bacino è stato trattato con fissatori esterni e ho ancora una diastasi di circa 1/1.5 cm. Ho avuto la rottura da scoppio del retto, trattata con colonstomia sul trasverso, risalita del didimo sx ecc.. Mentre facevo riabilitazione mi accorgo di un grosso rigonfiamento in sede inguinale dx, diagnosticata come ernia inguinale a contenuto vescicale, e trattata chirurgicamente con incisione parainguinale dx e posizionamento di protesi sec. Lichtenstein ; dopo circa 2 mesi dall'intervento è ricomparsa l'ernia. Facendo gli esami preoperatori per poter fare il secondo intervento di riparazione, mi è stata diagnosticata una leucemia mieloide acuta m3, curata da marzo 2007 a luglio 2009. Finalmente in ottobre 2009 vengo rioperato con incisione ombelico-pubica, scollamento del peritoneo e fissaggio della rete in prolene alla branca ischio-pubica e allo psoas.Problema risolto fino a novembre 2014, quando inizio a sentire dei dolori simili a scosse che si irradiano dall'inguine dx fino al didimo dx ; il dolore era diventato insopportabile e dopo un anno tra visite urologiche, esami tac , rm, ecg, uretrocistografia; un chirurgo che mi aveva seguito durante la fase acuta del trauma, mi ha rioperato per via inguinale un poco alla cieca, perché non c'erano recidive erniarie. Durante l'intervento ha trovato alcuni punti non riassorbili che avevano formato un nodulo e tenevano in trazione i tessuti; tolti i punti e il nodulo per 7/8 mesi sono rinato anche se il dolore non era del tutto scomparso ma alleviato del 70% . Ora da tre mesi sono tornato a rivivere nuovamente il calvario del dolore lancinante che a volte non mi permette di camminare, lo stesso chirurgo mi ha invitato a rivolgermi da un posturologo, ma comunque il dolore non passa. Da persona ignorante penso possa trattarsi di qualche nervo intrappolato o dei punti interni che tirano i tessuti. Sono ormai allo stremo della sopportazione, chiedo umilmente aiuto sulle possibili soluzioni da intraprendere, se qualcuno vuole valutare il mio caso o indirizzarmi con esami e centri specialistici mi farebbe cosa gradita. Sono della provincia di Padova e non so più a che Santo rivolgermi. Grazie infinite. Massimiliano
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Indubbiamente una situazione complessa. Prima di reintervenire considererei le soluzioni che le sono state proposte ed eventualmente la consulenza di uno specialista in terapia del dolore. Prego.

Dottor Andrea Favara

http://www.andreafavara.it

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dopo
Utente
Utente
Buongiorno, Dott. Andrea Favara, ho già provato l'alternativa della terapia del dolore con farmaci che non mi facevano più capire dove ero, inoltre il dolore non passava era come bere acqua fresca, prendevo Gabapentin 300 mg, Cymbalta 30 mg, Normast 600 mg, e Instanyl 50, più volte al giorno, più gastroprotettori e farmaci per altri problemi, ero arrivato a circa 15 pastiglie al giorno, senza esito. Ora il posturologo che mi sta seguendo mi ha prescritto dei plantari personalizzati che sto utilizzando, inoltre è anche specialista in medicina del dolore, però prima devo fare una prova indossando i plantari per un mese... Spero in bene magari con terapie che non siano farmacologiche tipo laser e agopuntura o infiltrazioni, anche se purtroppo ho perso l'ottimismo...Pensa che una laparoscopia esplorativa possa essere una soluzione per vedere ciò che causa il problema, si riesce a vedere se ci possono essere nervi occlusi sulle reti o quali esami potrei fare per vedere se questa è la causa...Elettromiografia e dove? Grazie infinite..
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Dr. Andrea Favara Gastroenterologo, Chirurgo apparato digerente, Colonproctologo, Chirurgo generale 26.6k 661 233
Credo sia l'ultima soluzione da considerare. Prego.