Fibroma non ossificante

Buongiorno,
sono una donna di 38 anni, mamma di 2 bimbi di 8 e 4 anni,
ho fatto delle radiografie al femore e alle ginocchia perchè ho dei dolori e la diagnosi è questa
lo studio delle ginocchia mostra quadro di gonartrosi, significato da appuntimento delle spine intercondiloidee; concomita riduzione dell'interlinea articolare femore-tibiale mediale con sclerosi subcondrale del piatto tibiale interno.
in corrispondenza della regione diafisometafisaria, prossimale della tibia di sinistra si apprezza formazione pluriconcamerata periferica a margini sclerotici, periferica, al versante mediale con corticale ispessita, non interrota, riferibile in prima ipotesi a fibroma non ossificante,
Sapevo già di avere questo fibroma e mi era stato detto di non preoccuparmi, confrontando le radiografie fatte 10 anni fà con quelle di ora si vede che il fibroma era più piccolo per favore potreste dirmi se è il caso di farmi operare come mi è stato detto?
come vedete Voi la situazione mi devo effettivamente preoccupare?
Vi ringrazio anticipatamente per la pazienza e la risposta.
Cordiali Saluti
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Prof. Andrea Angelini Ortopedico 183 25
Salve,
il mio ambito di interesse è prevalente nell'oncologia ortopedica. La descrizione del radiologo è in linea con un possibile fibroma istiocitico (premetto che è sempre preferibile valutare personalmente le immagini rispetto al fidarsi del referto).
Nell'adulto il fibroma non tende all'aumento volumetrico ma può modificarsi in progressiva ossificazione.
In presenza di una modificazione rilevante è necessario un approfondimento con Tc con mezzo di contrasto.
Raramente vi è una indicazione chirurgica e l'unico vero motivo è se si sovrappone una lesione secondaria (che può essere benigna o maligna).
Comunque consiglio una rivalutazione con gli esami di approfondimento presso un centro specializzato in oncologia muscoloscheletrica rispetto ad un intervento sulla base della sola radiografia. I dolori possono benissimo essere giustificati dal quadro di iniziale gonartrosi, ma occorre una valutazione clinica per correlare immagini e sintomi.
Cordiali saluti

Prof. Andrea Angelini