Rischio anestesia in pz cardiopatico

buonasera dottori..
mio padre (66 anni) deve affrontare un'operazione per mettere una protesi all'osso frontale (che a giugno è stato rimosso a causa di un'infezione). L'operazione di per sè è semplice. I problemi ci è stato detto riguardano la sua condizione cardiologica. Presenta:
-CARDIOPATIA ISCHEMICA
-F.E. 25%
-NEL 2004 HA MESSO 2 STANT
-NEL 2012 HA MESSO 3 BYPASS
-AGOSTO 2017 HA MESSO IL DEFIBRILLATORE ICD in seguito a UN EPISODIO DI TACHICARDIA VENTRICOLARE.

Volevo chiedervi, considerando tale quadro clinico e la necessità dell'operazione, quali sono i rischi cui va incontro? Voi anestesisti ve la sentireste di "addormentarlo"?? Quanto è la probabilità di buona riusciuta??
Mi rivolgo a voi in quanto i neurochirurghi ci hanno detto che ora è tutto in mano agli anestesisti.
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Dr. Salvatore Renzo Calabrese Anestesista 37 4
non è mai facile rispondere alle domande sul rischio dell'anestesia.
Innanzi tutto è difficile separareil rischio anestesiologico da quello chirurgico: è diverso, a parità di condizioni generali, affrontare un intervento minore come un'appendicectomia o uno maggiore come una gastrectomia.

E capisce anche lei che è più sicuro affrontare un volo con un aereo in buone condizioni, anziché con un vecchio aereo rattoppato.

In tutto il mondo si utilizza per classificare il rischio anestesiologico la classificazione ASA:

ASA 1 = rischio generale della popolazione adulta sana = Normale, in buona salute, nessun disturbo organico, fisiologico, biochimico o psichiatrico. La malattia per la quale viene effettuato l'intervento è localizzata e non può ingenerare disturbi sistemici.

ASA 2 = rischio generale raddoppiato, ossia presenza di almeno una patologia generale sistemica da lieve a moderata, causata sia dalla condizione morbosa per la quale viene effettuato l'intervento che da altre patologie.
(Ipertensione arteriosa ben controllata, storia di asma, anemia, uso di sigarette, diabete ben controllato, obesità lieve, età < 1 anno >70 anni, gravidanza)

ASA 3 = Rischio elevato = associazione di almeno due patologie sistemiche con disturbo sistemico severo o malattia di qualunque natura, anche se non è possibile definirne con certezza la gravità
(Angina, stato post-infartuale, ipertensione arteriosa non controllata, malattia respiratoria sintomatica, asma, BPCO = bronco- pneumopatia-cronica-ostruttiva)

ASA 4 = Rischio molto elevato = Condizioni generali molto compromesse, paziente con disturbo sistemico severo che lo pone in pericolo di vita, non sempre correggibile dall'intervento quando la causa è la malattia per la quale viene operato,associazioni di più patologie sistemiche complesse, paz. squilibrati e non compensati. Rischio di mortalità perioperatoria elevato (Angina instabile, insufficienza cardiaca congestizia, malattia respiratoria debilitante, insufficienza epatica e/o renale)

ASA 5 Rischio elevatissimo = condizioni disperate, l'intervento viene tentato come estrema ratio nel tentativo di salvare la vita. Rischio di mortalità perioperatoria elevatissimo e possibilità di sopravvivenza scarse.

Da quello che ha scritto, considerando che è impossibile dare giudizi definitivi senza una visita diretta del paziente, posso azzardare che nel caso di suo padre bisogna prevedere un ASA 3 o 4, quindi un rischio tra elevato e molto elevato.

Per quanto riguarda la disponibilità degli anestesisti all'intervento deve capire che in generale, tranne i casi di accanimento terapeutico, non ci rifiutiamo di agire a patto che paziente e famigliari siano realmente consapevoli del rischio che si corre e ne accettino le eventuali conseguenze.

Spero di essere stato chiaro.

Dr. Salvatore Renzo Calabrese
www.recal.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2016 al 2022
Ex utente
la ringrazio per la risposta è stato molto chiaro anche spiegando i vari livelli di rischio. Avevo formulato la domanda un pò di giorni fa la ringrazio lo stesso ma alla fine mio papà è stato operato ma si è deciso per un'anestesia locale
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