Meningite: per un adulto conviene vaccinarsi?

Un saluto ai medici dello staff, e grazie come sempre del bel servizio che offrite.

Mi è venuto da pensare alla meningite, in quanto oggi, recandomi in un ritsotrante, il maitre, che conosco (persona di una 60ina di anni), mi ha raccontato la sua odissea, di essere stato ricoverato alla fine di agosto per meningite batterica, di essere stato in coma un mese, e dimesso alla fine di ottobre.

Non nascondo che questa è una malattia che mi ha sempre terrorizzato, ma non ho mai capito che differenze ci fossero tra meningite batterica e meningite virale. So che adesso esistono dei vaccini, e volevo chiederVi se esiste un vaccino contro tutti i ceppi (sia batterici che virali in circolazione) e se convenga che lo effettui anche un adulto come me di 37 anni.

Colgo l'occasione per chiedervi anche una curiosità di altra natura riguardante mia nonna che a 94 anni è stata operata al femore e subito dopo le è venuta una polmonite, da cui ora è guarita; la cosa strana è che l'hanno diagnosticata per puro caso da delle RX al torace, ma non ha mai avuto febbre, e infermieri e medici non si sono mai avvicinati con mascherine protettive, e ci hanno detto he non era necessaria. Nessuno di noi l'ha avuta, per fortuna, ma di fatto non è infettiva?

Grazie a tutti per le risposte. Un caro saluto e auguri di buon anno!
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
le Meningoencefaliti possono essere causate da batteri o da virus.
Le Meningiti batteriche più pericolose sono quelle causate dal Meningococco, un diplococco Gram negativo che alberga nel 10% della popolazione nazionale realizzando i così detti portatori asintomatici che possono essere, in bassa percentuale, fonte di contagio.
Altri batteri come lo Pneumococco, l'Haemophilus Spp (in particolare l'H. Influenzae di tipo B), e altri sono più tipici dell'età pediatrica, inducono forme senza batteriemia e per essi sono disponibili vaccini.
Vaccini Esistono anche per il Meningococco: in Italia circolano principalmente il ceppo C e il B, che predilige l'età infantile ma non risparmia anche gli adulti.
In genere il Piano vaccinale nell'adulto prevede la somministrazione di un vaccino tetravalente (Ceppi A - C - W135 - Y) a cui sarebbe bene affiancare la somministrazione del Vaccino contro il MenB che tuttavia se non dispensato dal SSN ha un costo molto alto.
La vaccinazione va richiamata ogni 3 - 5 anni, protegge oltre il 90% dei vaccinati e coloro che sviluppino una Meningoencefalite da vaccinati in genere hanno sintomi clinici più attenuati e il rischio di sepsi e delle complicanze (es coagulazione intravascolare disseminata) è molto remoto.
Me meningiti virali sono assai più frequenti di quanto diagnosticato clinicamente: in genere il loro decorso è benigno e la prognosi ottima sia quoad vitam che quoad valetudinem.

Gli anziani non è raro che sviluppino focolai broncopneumonici o franche polmoniti lobari senza febbre e con pochi sintomi clinici: ciò è da riferire alla scarsa aggressività del loro sistema immunitario (anergia).
Ho piacere che sua nonna sia guarita: messo in terapia antibiotica un malato di polmonite non è più contagioso dopo 24 ore: per cui non abbia timore per lei e per i suoi familiari.
Cordialità.
Caldarola.
[#2]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio Dott. Caldarola, per la Sua cortese, e precisissima risposta. NE approfitto per chiederLe un paio di chiarimenti in merito ala risposta che mi ha fornito:

- il fatto che le meningiti virali siano più diffuse di quanto diagnosticato clinicamente, vorrebbe significare che ci sono persone che contraggono la meningite senza sapere che si tratti di essa? (un po' come per la mononucleosi, per intenderci)

- inoltre, per sapere se si è portatori sani appartenendo a quel famoso 10 % un po' sfortunato della popolazione, esistono delle analisi del sangue specifiche?

- un portatore sano, puo manifestare prima o poi i sintomi della malattia?

- è pura casualità contrarre la meningite da meningococco da un portatore asintomatico? se ad esempio bevo da un bicchiere di un portatore asintomatico (senza saperlo chiaramente che lo sia) ci sono grosse probabilità che contragga la meningite?

RingraziandoLa ulteriormente, Le rinnovo i miei più cari saluti.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
le rispondo per punti.
1) Le meningoencefaliti virali spesso accompagnano patologie virali sistemiche (ad esempio è frequente uno screzio encefalitico nella parotite) ma sono autolimitanti e non creano particolari problemi.
Quando si manifestano in modo acclarato la terapia di supporto è sufficiente a controllare i sintomi e la prognosi, come già riferito, è molto buona nella maggioranza dei casi.
Lascio da parte forme di encefaliti particolarmente aggressive trasmesse da vettori artropodi (zanzare, zecche...) perchè di raro o rarissimo riscontro clinico.
2)Non esistono analisi specifiche per un portatore asintomatico: persino il tampone faringeo, che sarebbe teoricamente l'esame di elezione, può risultare negativo in tali soggetti.
Si sottolinea in tale sede che lo stato di portatore non è perenne ed il soggetto elimina spontaneamente il ceppo di Meningococco dopo un periodo variabile di tempo.
3)In genere i portatori asintomatici non manifestano quasi mai la sintomatologia clinica.
4)Il rischio di contrarre la meningite da un portatore asintomatico è molto basso, per fortuna. Diversamente se lei considera che il 10% della popolazione è tale, i casi clinici di meningite sarebero centinaia o migliaia ogni anno. Cosa che non accade, fortunatamente.
Per cui anche bere dal bicchiere di un portatore asintomatico non porta necessariamente allo sviluppo della Meningoencefalite meningococcica nella sue varie manifestazioni cliniche.
Si tranquillizzi.
Buona domenica.
Caldarola.
[#4]
dopo
Utente
Utente
La ringrazio, Dott Caldarola, mi complimento con la sua preparazione, e mi permetto di disturbarla per un ultimo quesito che èsula un attimino dal discorso specifico della meningite, ma riguarda più che altro quello degli immonostimolanti.
Nell'inverno 2014/15 ho avuto diversi piccoli episodi para-influenzali,, che mi hanno condotto, dall'inverno successivo (2015/16, 2016/17 e quello in corso, 2017/18) ad assumere immunostimolanti naturali, a base prevalentemente di Echinacea, Vitamina C, Zinco e MAgnesio e devo dire che, in questi 3 anni, mentre il mio ufficio era un "lazzaretto" di influenzati, io ne sono uscito indenne.
Tuttavia ho letto solo recentemente che, specie quando c'è di mezzo l'Echinacea, bisognerebbe fare cicli di non più di un mese. Io invece li prendo per 4/5 mesi di seguito, da ottobre/novembre a febbraio.
Questo mio modo di assumerli può risultare nocivo? Possono questi immunostimolanti naturali risultare tossici per il mio organismo, o addirittura causarmi in un futuro, patologie auto-immuni?
RingraziandoLa anticipatamente, Le rinnovo i miei saluti e auguri di un sereno 2018.
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Attivo dal 2007 al 2020
Medico Chirurgo
Salve,
che lei sia uscito indenne dall'epidemia del suo ufficio è una pura casualità. Non certamente ascrivibile agli integratori in questione.
I quali fanno bene a chi li produce, a chi li vende e non di rado a chi li prescrive.
E sui quali non esiste nessuno studio concreto e valido.
L'unica arma efficace è la vaccinazione antiinfluenzale.
Anche i lisati batterici non hanno che una letteratura empirica priva dei canoni della dimostrazione scientifica di efficacia.
In compenso non ci sono problemi ad assumere per lungo tempo l'Echinacea.
Cordialità.
Caldarola.