Rapporto genitori

Salve,
ho bisogno di un consiglio riguardo la mia situazione familiare.
Quattro anni fa, all' età di 19 anni, mi sono trasferita in UK, principalmente perchè la situazione con la mia famiglia era diventata insostenibile. Specialmente nell'ultimo anno prima di partire, frasi tipo ''Sei una brutta persona'', ''E' colpa tua se non ci sono soldi'', ''Per mandare all'università te, non mandiamo tua sorella dal dentista'', erano all'occorenza del giorno. Sono partita con 180 euro, senza nessun aiuto da loro. All'epoca non era un problema per me, assolutamente, ma vedere poi negli anni come le mie sorelle erano trattate diversamente, ci sono rimasta un po' male. In più, quando ero senza soldi perchè la madre dei bambini che tenevo non mi pagava, mi hanno ''aiutato'' mandandomi 20 euro, che a Londra ci fai ben poco. Quando ho chiamato per informarli che avevo deciso che volevo iniziare l'università in UK e che avevo scelto la facoltà di economia, mia mamma disse ''Ma cerca qualcosa che sia più al tuo livello!". Non ho mai avuto il loro supporto morale, e per il primo anno non ci siamo mai sentiti per chiamata, ma per messaggio soltanto. Mai una chiamata, mai un ci manchi. Tutto ciò non mi ha mai toccata fino a due anni fa, quando dal nulla sono cominciati a venirmi fuori tutte le mie vere emozioni al riguardo. Nel mentre, mia mamma ha avuto il cancro, da cui si è curata, io ho iniziato ad abbuffarmi sul cibo come rimedio, mia mamma viene a trovarmi a Londra con mia sorella e scopro che le rifila pastiglie dimagranti, problema che io riferisco con instistenza a mio padre ma lui come al solito fa sempre finta che il problema non è grave come sembra. Ora, a distanza di quasi 4 anni, il rapporto con i miei e le mie due sorelle è molto meglio, e a me mancano tantissimo.Però mi viene sempre rinnegato l'affetto, un affetto che non ho mai ricevuto purtroppo, perchè una famiglia molto fredda. e' successo più volte che io scrivessi ''Mi manchi'' senza ricevere nessuna risposta. Spesso ho dei flash di quando ero piccola, con mia madre che mi diceva ''Ci credo che non hai amici. Chi vorrebbe stare con te?" o altri. Al momento io ci sto molto male e non so come comportarmi, o cosa fare per far pace con me stessa e andare avanti con la mia vita. In tutto questo, ho sempre il mio problema alimentare che riesco a controllare meglio ma esiste ancora, nonostante sia andata in terapia. Cosa potrei fare? Adoro la psicologia, che mi ha aiutata tanto in questo ultimo anno, quindi sarei disposta anche a leggere dei libri sull'argomento se consigliati. Grazie mille per l'aiuto!
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Dr. Antonio Di Carlo Psicologo 45 14
Buongiorno,
l'assenza di affetto da parte della sua famiglia, da come ci descrive, è sicuramente un peso enorme per lei, che in questo modo si è sentita moralmente obbligata a lasciare non solo la sua famiglia, ma anche il suo paese, i suoi amici, la sua quotidianità, pur di evadere da un ambiente ostile. Ha fatto sicuramente una scelta difficile e coraggiosa a partire senza avere delle basi economiche. Resta tuttavia il fatto che l'amore di cui si ha bisogno si fa sentire anche a chilometri di distanza.
Anche se lei ci racconta: "Spesso ho dei flash di quando ero piccola, con mia madre che mi diceva ''Ci credo che non hai amici. Chi vorrebbe stare con te?" o altri." vorrei chiederle quando, nell'età adulta, sono ricomparsi da parte dei suoi genitori dei comportamenti nei suoi confronti che ha vissuto come squalificanti e ostili? Ne ha mai parlato in maniera aperta con loro, spiegando il suo malessere emotivo legato alla loro mancanza di considerazione e affetto? E, se si, come giustificano questo loro modo di rapportarsi a lei, così diverso dalle altre sorelle? Di cosa la incolpano?

Dr. Antonio Di Carlo, Psicologo Clinico e della Salute
Riceve a Pescara su appuntamento.
https://antoniodicarlopsicologo.wordpress.com/

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dopo
Utente
Utente
Salve e grazie per la sua risposta.
Io credo che la mia relazione con la mia famiglia sia molto migliorata, ma questo solo grazie alla mia lontananza.
Da quando sono partita, ogni volta che sono tornata a casa la prima cosa che mi sento dire è quanto sia ingrassata. Sì ho messo qualche chilo sulla pancia ma non sono grassa, decisamente. Dicono che è per la mia salute, ma frasi tipo "Saresti una ragazza carina, è un peccato" o "Sei grassa!" urlato in mezzo al centro della mia città non è decisamente un aiuto. Mi rendo conto che il mio disturbo alimentare è una sottospecie di ripicca che faccio a loro: a mia madre per avermi nascosto cibo per anni e a mio padre per non essersi mai accorto del problema e darle ragione. So che mia mamma ha problemi col cibo e capisco che la perdita di sua madre quando era piccola l'ha segnata nel suo comportamento e la sua mancanca d'affetto. Capisco pure che come prima figlia mi sono ''beccata'' i suoi sbagli, anche perchè sono molto diversa dalle mie sorelle. Cerco di essere razionale e vedere la situazione dall'esterno, però siamo umani e le emozioni e i ricordi prendono il sopravvento prima o poi. Come mi sento attualmente? Mi addolora il fatto che nessuno della mia famiglia mi abbia mai chiesto come stia veramente, ma solo le stesse domande superficiali. Mi sento che non mi conosco per come sono davvero. Non mi è mai stato detto un ''mi manchi'' da nessuno di loro o un ''Siamo fieri di te'' o cose simili (mai nella mia vita). Le mie sorelle non mi chiamano mai e se non scrivo io non lo fanno. Io ho pensato tante volte di sputare il rospo, ma probabilmente sono frenata dalla paura di un rigetto, come è sempre successo. Non ho idea di come approcciarli, visto che non si è mai parlato ''veramente'' nella mia famiglia. Oltrettutto, nel caso andasse male, come dovrei reagire? Che ragione potrei darmi per superare questo?
Io faccio ''iniziare'' le ostilità quando avevo all'incirca 12 anni. Volevo incontrare un ragazzino che mi piaceva, ma mi vergognavo a dirlo ai miei, visto il loro modo di fare. Così mi sono fatta accompagnare al punto d'incotro con questo ragazzo da mio padre, inventandomi che mi vedevo con un'amica e che quindi poteva andare. Ovviamente l'amica non è mai arrivata e lui si è accorto della bugia. Da lì non mi hanno mai più creduta. Il loro comportamento repressivo e severo mi ha fatta saltare la scuola e falsificare le firme, che ha aggravato la situazione. Ogni più piccola cosa era per loro un terribile affronto. Sono stata col mio primo ragazzo a 14 anni e mia mamma è venuto a saperlo perchè l'avevo scritto su un diario e lei lo era andata a leggere (ha sempre controllato le mie cose e saputo altri fatti personali ). Ho dato la maturità, con cui sono uscita con un voto basso, a causa della mia rottura col mio ex. Mi hanno bocciata a patente e ho lasciato l'università. Mi hanno scoperta fumare sigarette. A 19 anni, ho dovuto prendere la pillola del giorno dopo in ospedale, dove mia mamma lavora come infermiera, e la sua collega gliel'ha detto nonostante il diritto di privacy. Questi sono ''gli errori'' che ho fatto. Putroppo però hanno sempre voluto vedere il lato negativo di un'adolescente, errori che reputo essere comuni e tuttavia non così gravi. Come genitore so che bisogna stare dietro ai figli, sopratutto in tempi come questi, ma non mi è mai stato chiesto di dare motivazioni o spiegare come fosse andata veramente.
So che mi sono smentita in questi anni, su moltissimi aspetti ed è chiaro quanto sia matura adesso. Quindi, perchè tutta questa mancanza di affetto verso una figlia che vive lontana? E soprattutto, che motivo anno le frasi di mia madre di quando ero solo una bambina? L'estate scorsa avevo detto a mia mamma che avrei voluta passarla a casa, visto che ero in vacanza dall'università. Non era minimamente eccitata, e mi l'unica risposta che ho avuto è stata che allora mia sorella non sarebbe potuta venire a trovarmi per l'estate (sarebbe dovuta venire da me per tre mesi e lavorare, ma niente era ancora stato deciso). Tra le altre cose, mia sorella veniva solo perchè non poteva andare al mare a causa di una terapia.

Mi rendo conto di aver scritto un minestrone di cose! spero di aver dato un quadro abbastanza chiaro.

La ringrazio per l'aiuto, mi sta aiutando a capire la situazione.

Cordiali saluti.