Trauma contusivo gamba

Circa venti giorni fa ho subito un trauma alla gamba, scivolando in piscina, che mi ha portato ad incastrare la gamba tra una scaletta metallica e un muretto. Nell'impatto si è venuto a creare un ematoma sottocutaneo nella parte interna della gamba, sotto il ginocchio (come un tubetto di dentrificio spremuto verso l'alto...questo rende al meglio l'immagine). Dopo l'applicazione di ghiaccio e l'elevazione della gamba, mi sono dovuta recare in prontosoccorso per l'evidente ematoma e il dolore intenso provato.

Il referto oggettivo: ematoma diffuso in sede paratibiale terzo medio lato int., dolore anche lungo tibia terzo medio.
Esami eseguiti: RX gamba escludono frattura.
La diagnosi: trauma contusivo alla gamba con sospetto ematoma intramuscolare.
La terapia: bendaggio all'ossido di zinco e bendaggio a trazione corta da tenere per 3 gg, ibuprofene 600mg 2 al gg e stampelle e carico secondo dolore. Mi viene consigliato a voce di applicare del ghiaccio.

Due giorni dopo sono costretta a recarmi nuovamente in Pronto Soccorso per forti crampi muscolari alla gamba e rialzo febbrile ( fino a 37,5) presente nei due giorni dopo il trauma.
In Pronto Soccorso mi viene tolta la fasciatura e fatta una nuova con pomata antidolorifica (? non mi viene detto nulla al riguardo) e mi viene detto che il rialzo termico non ha a che vedere con il trauma (specifico che non ho avuto alcun altro genere di problema di salute nello stesso periodo).

Non riuscendo a camminare senza l'ausilio delle stampelle a distanza di 8 giorni dall'evento, mi rivolgo al MMG che, solo dopo diverse richieste, mi prescrive una visita ortopedica urgente, nella quale si riscontra:
Contusione alla tibia. Clinicamente dolore alla digitopressione della tibia al terzo-medio, tumefazione echimotica dei tessuti molli senza raccolte fluttuanti. Si prescrive di eseguire RMN per approfondimento diagnostico: frattura intraspongiosa? Nel frattempo scarico articolare utilizzando stampelle, ghiaccio localmente ed assunzione Tachifene 2cp 2vv al giorno per 10 gg poi al bisogno. A voce mi viene consigliato di muovermi in piscina e viene svalutata la fisioterapia.

Due giorni fa ho eseguito la Risonanza Magnetica:
Marcato infarcimento edematoso del tessuto sottocutaneo perischeletrico in sede tibiale anteriore, esteso dal terzo prossimale fino in
sede medio-distale, da correlare con recente evento traumatico contusivo riferito in anamnesi; in riferimento all’oggetto del quesito
diagnostico non sono evidenziabili alterazioni a carico delle componenti scheletriche in esame. Regolare morfologia e caratteristiche di
segnale delle restanti strutture muscolo-aponeurotiche comprese nel campo d’esame.

Il MMG non ritiene necessaria alcuna visita ulteriore, nonostante il fatto che io avverta dolore che di notte si intensifica, che fatichi ancora a camminare, che la gamba si gonfi e che la parte ancora tumefatta sia calda..ha solo acennato alla possibile presenza di trombi.

Cosa mi consigliate?
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Dr. Vincenzo Del Prete Ortopedico, Medico fisiatra, Medico estetico, Medico legale 69 6
Quello che ti è successo va inquadrato come " ematoma sub fasciale " inteso come spandimento di sangue post traumatico al si sotto della fascia aponeurotica sottocutanea. L'evento ha un basso significato patologico a meno che non s'infetti. Questo a te non è successo. Il dolore e/o la dolenzia persistente nel caso tuo, a mio avviso, è dovuto ad un interessamento del periostio. Quest'ultimo è una guaina fibrosa che avvolge l'osso. Dev'essere, nel caso tuo, rimasto contuso e congestionato. Se succede questo, il riassorbimento dell'ematoma è più lento. Quindi nessuna preoccupazione circa la guarigione.
Se posso fare e farti un appunto. La tua eccessiva preoccupazione in eventi del genere dipende da una scarsa informazione scolastica sulla salute che è alla base della prevenzione.

Dr. Vincenzo Del Prete. ortopedico. fisiatra. medicina legale. spine surgery.