Sindrome ansioso depressiva con sintomi dissociativi

Salve Gentili dottori ho iniziato a soffrire di depressione dal 2007 ma iniziai a curarmi solo nel nel 2010.
La terapia che mi fu data per gli attacchi di panico.

Ansiolin 15 gocce in caso di bisogno
Paroxetina 20ng/die al mattino

Inutile dire che per tre giorni la paroxetina mi aumentò l'ansia. Ma dopo quattro giorni di terapia e riposo. Mi sento decisamente meglio l'ansia era come sparita.
Continuai per un'altra settimana e poi smisi di punto in bianco perché vedevo che stavo meglio. Una (cavolata che non andrebbe mai fatta). Però per mi fortuna filó tutto liscio fino al 2015 quando oltre ad aver avuto una brutta ricaduta accusai sintomi di tipo dissociativo come depersonalizzazione e derealizzazione. Un incubo. Così andai dalla mia psichiatra spiegandogli l'accaduto.
Mi impostó questa terapia.

Cipralex 75mg/die mattino.
Rivotril 15 gocce sera.

Prosegui per un qualche mese ma non mi dava nessun beneficio.

Così dopo appunto qualche mese di nuovo cambio di terapia così composta.

Efexor 75mg/die al mattino con un aumento di mese in mese fino ad arrivare a 225mg/die.
Rivotril 15 gocce sera

Niente da fare. Dopo 6 mesi con questa terapia stavo peggio di prima.

Così dopo appunto 6 mesi ancora nuova terapia così composta.

Efexor 225mg/die mantenuto sempre al mattino.
Trilafon 2mg/die alla sera.

Altri 6 mesi così in cui stavo peggio di prima nausea ansia e vomito. Mi sentivo come uno zombie non facevo altro che dormire e non riuscivo a mangiare niente che subito dopo lo vomitavo.

Non c'è la devo più così presi appuntamento di nuovo con la psichiatra.
Che mi rimpostò di nuovo la terapia.

Ritorno alla paroxetina 30mg/die mattino
En 10 gocce mattino 15 gocce sera.

Con l'obbiettivo di iniziare anche la psicoterapia cognitivo comportamentale.

Dopo 6 sedute ad oggi è emmersa la diagnosi di una sindrome ansioso depressiva abbastanza impostate con sintomi dissociativi e leggero disturbo ossessivo.
Ma io sto malissimo. E mi sembra di non capire un bel niente.
Se questa è la diagnosi significa allora che la psichiatra sia andata a tentativi non avendo inquadrato fin da subito la diagnosi corretta.
E anche quindi mettendo che questa diagnosi sia appunto corretta... Resta il fatto che sto peggio di prima e che l'attuale terapia farmacologica non sia azzeccata. Io a questo punto sono abbastanza confuso. Vorrei cambiare psichiatra o quantomeno sentire anche un consulto da un'altro specialista.

Anche se mi sento oltre che depresso anche frustrato perché finora tutte le terapie sembrano essere state solo un fallimento.

Se la diagnosi è corretta il confermerebbe anche tutti i miei sintomi.
L'attuale terapia non sembra essere quella giusta visto che sto appunto peggio di prima.

Insomma voi che ne pensate?
Andrebbe rivista?
[#1]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
"è emmersa la diagnosi di una sindrome ansioso depressiva abbastanza impostate con sintomi dissociativi e leggero disturbo ossessivo. "

Credo volesse dire abbastanza importante, non impostate ?

Non è che questa sia una diagnosi molto definita, per la verità. In ogni caso con questa diagnosi tutte le cure fatte finora tornano. Non è chiaro perché una psicoterapia cognitivo-comportamentale prima di fare una diagnosi, di solito è il contrario.

Infine, l'altra cosa che non capisco è come mai quando ebbe la prima ricaduta non fu data la stessa cura della prima volta, che aveva funzionato. Adesso l'ha ripresa, anche se presumo sia passato più di un mese e ancora non sta bene.

Dr.Matteo Pacini
http://www.psichiatriaedipendenze.it
Libri: https://www.amazon.it/s?k=matteo+pacini

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Salve gentile Dottore
Grazie per la veloce risposta.
Mi scusi volevo dire sindrome ansioso depressiva abbastanza "importante" con presenza di sintomi dissociativi come depersonalizzazione e derealizzazione con leggero disturbo ossessivo.
Questa é la diagnosi che mi ha detto la mia attuale psicoterapeuta credo anche in accordo con la mia psichiatra visto che più di un incontro é stato fatto con tutte e assieme. Tra questi incontri 2 con la presenza anche dei miei genitori credo anche per fare anche un quadro più accurato della situazione anche famigliare ecc.
La mia storia é piuttosto lunga ma per sintetizzare fin da quando ero molto piccolo anche madre é caduta in una forte depressione dopo la temporanea separazione in cui litigavano continuamente ecc.
Poi ho la mi vita la trascorsi con mia madre a casa dei nonni materni. Perché la nostra casa seppur vicina di qualche metro non ci voleva mai andare e quindi sono cresciuto con sola mia madre con qualche ricordo di lei che voleva suicidarsi e gli assistenti sociali volevano darmi in affidamento come avevano fatto 9 anni prima con mio fratello maggiore. Ma per fortuna mia madre riuscii un po' a stabilizzarsi e alla luce dell'altra situazione famigliare abbastanza serena con i nonni evitai l'affidamento. Così fino ai 10/12 anni che poi mia nonno mori davanti ai miei occhi. Poi qualche anno dopo quando avevo 15/16 é morta anche mia nonna sempre in casa davanti a me. Con la disperazione di mamma e le grida. Inutile che dire che é stato un trauma sia per me che erano diventati i miei punti di riferimento che per mia madre. Ma da allora per il mio bene credo e quello di madre mio padre tornó a casa nostra con mio fratello. La famiglia si era così riunita come lo è tuttora. Poi ebbi 3 trasferimenti tra Bologna dove stava mio padre e a Padova dove ho vissuto. Poi ci stabiliamo definitivamente a casa a Padova. Da lì a poco era il 2007 quando sono caduto per la prima volta in depressione con ansia e attacchi di panico. E il resto mi sembra di averlo detto. A parte lol fatto che per la terza volta ci fu il lutto anche di mio Zio materno che abitava vicino a noi e con noi tra la nostra casa e quella sua che appunto dove avevo vissuto tutta la mia infanzia. Inutile dire che anche lui morto sempre davanti a me mio fratello e mia madre. Dopo tutti questo ho iniziato appunto la prima visita psichiatrica nel 2010 dove si parlò solo degli attacchi panico. Di come si é evoluta la cosa più o meno l'ho scritto. Mi scusi se mi sono dilungato ma ci sarebbe ancora tanto dire e mi rendo conto che non il posto adatto.
Quindi per essere sintetici non so proprio perché non mi fu ridata la paroxetina alla mia ricaduta. Cmq. La diagnosi che ho scritto è quella che mi é stati detto dalla mia psicoterapeuta. Dal l'ultima cura attualmente sono passati 14 mesi circa e non avuto nessun beneficio se non che io sto peggio con grandi sbalzi di umore continui ansia e sempre più depresso. Come se ogni giorno mi stessi spegnendo dentro. E con i continui pensieri e paranoie in testa e i sintomi dissociativi. Ora sono anche confuso perché veramente non capisco se la diagnosi sia corretta o é la terapia a non esserlo dopo tutti questi fallimenti che ora mi appaiono essere stati solo dei tentativi andati a vuoti. Io sono disperato. Voi cosa mi consigliate di fare?
[#3]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Mi scusi se mi sono allungato molto ma volevo chiarire un po' meglio la mia questione. Ma rileggendo ora credo che non si abbia capito molto.
Cmq. Per farla breve io ho dei dubbi sia sulla diagnosi fatta che sul relativo approccio terapeutico essendosi dimostrato inefficace in più tentativi e che la psichiatra sia andata in po' per tentavi, visto che la diagnosi é emersa solo molto tempo dopo.
Insomma io ad oggi con la cura attuale come detto mi sento peggio di prima.
È come se i sintomi depressivi si siano accentuati di più in più sono emersi altri sintomi che credo siano stati inquadrati nel quadro del mio leggero Doc.
Infatti oltre ad essere sempre più depresso ho continuamente la testa assalita da pensieri intrusivi come ad esempio continuare a pensare a come ero prima e come sono ora cercando di trovare una risposta che ovviamente non c'è e quindi é come un cane che si morde la coda.
Il punto é che questi pensieri sono continuamente rivolti al passato e se ci penso a come ero prima é come se pensassi ad un'altra persona. Come se fosse successo qualcosa che mi ha fatto cambiare così ed io non trovo risposta.
Poi hoancge una forte paura di impazzire. La sera non dormo per niente solo qualche ora al giorno. Ma le mie giornate sono tutte sballate. Vado a letto di mattina o il pomeriggio e poi la sera sveglio.
Insomma non riesco a fare una vita come si dice regolare e credo che anche questo incida sul mio umore perché mi sento sempre strano.
Tutto questo assieme ai sintomi dissociativi che sembrano essere continui.
Infatti non mi riconosco quando vedo le mie foto o mi guardo allo specchio. Il mio corpo é come se non lo sentissi più mio. Cioé razionalmente so che é mio e ciò che guardo anche lo specchio ecc. So che sono io però solo razionalmente.
Cioé é difficile da spiegare é come se mancasserole emozioni o i sentimenti che dovrebbero esserci. Come se fossi scisso in una parte osservate e da spettatore della mia vita e una parte attiva che comando come se fossi un automa. Per qualsiasi azione é come se prima la dovessi filtrare attraverso il pensieroficendo a me stesso adesso devo fare questo adesso devo fare quell'altro ecc. come se pensiero emozioni coscienza ecc. Siano divisi o scissi per così dire. Ho anche paura che magari tutta questa cosa sia una psicosi. Perché ho forte confusione mentale fatico a comprese anche semplici discorsi fare le cose come le facevo prima. Anche se guardo la tv riesco a guardare le immagini ma capisco forse solo un quarto di quello che viene detto. Insomma come se per la maggior parte del tempo fossi dentro un'altra dimensione. La sensazione che testa mi scoppi ecc. Per cui mi devo stendere e dopo un po' mi passa leggermente ma mai del tutto e tutti i giorni é così.
Mi sono persino fissato che forse ho un qualche disturbo di personalità come il DDI. O che si tratti di psicosi ossessiva. Insomma ho un casotto in testa non capisco niente.
Quale il vostro parere in merito?
[#4]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Si era intuito tutto già prima che scrivesse la prima riga di questa risposta. Personalmente cha la parte ossessiva sia "leggera" mi pare poco verosimile.
La diagnosi non è un semplice descrizione delle cose, è una categoria che serve per stabilire cosa è meglio, a che dose etc
[#5]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Dottore grazie la cortese risposta.
Ma lei crede quindi che andrebbe rivista quindi la diagnosi probabilmente non corretta (come già intuivo) e di conseguenza anche la terapia ecc.?
So che qui a distanza non é possibile fare eventuali diagnosi ecc.
Ma io sto male. Ho paura che magari possa trattarsi di una psicosi forse di tipo ossessivo. I sintomi corrisponderebbero?
Io come detto oltre a stare molto male sono anche confuso. Ho appuntamento con la psicoterapeuta questo giovedì, crede che dovrei farle presente questi miei dubbi in prospettiva di inquadrare meglio diagnosi e terapia? Ma secondo lei dai sintomi descritti potrebbe essere una qualche psicosi o far parte di un disturbo dell'umore e le altre caratteristiche e sintomi ossessivi e di dissociazione essere quindi la conseguenza del quadro depressivo?
In qual caso immagino che togliendo la caratteristica depressiva gli altri sintomi dovrebbero andarsene di conseguenza o sbaglio? Io non ci capisco più niente.
Mi potrebbe chiarire questo?
[#6]
Dr. Matteo Pacini Psichiatra, Psicoterapeuta, Medico delle dipendenze 43.4k 988 248
Guardi, il fatto che Lei stia male non è un motivo per dare risposte in maniera scorretta. Se uno esprime una preoccupazione ipocondriaca, non è che se davvero è angosciato bisogna rispondere alle sue paure. Questo serve a continuare a porsi le stesse domande, in maniera sempre più complicata.
Non è che debba capire. Deve curare l'ossessione, che ha già capito come funziona, ma non la può controllare.
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dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Grazie dottore per cortese risposta.
Si come dice lei.
Sono d'accordo che ho capito il funzionamento delle ossessioni e penso anche appunto il fatto che abbia centrato il fatto che non sono sotto il mio controllo ed é proprio questo che mi crea disagio ed ansia ecc.
Il punto é che io vorrei curarmi come si deve e sono motivato in questo. È solo che dopodiché tanti tentativi di terapia farmacologica che sono stati fallimentari.. Converrà con me che é abbastanza frustrante per una persona come me che sta davvero male e vuole ritrovare solo il giusto equilibrio per poter andare avanti e vivere meglio di così. So che questo é possibile con il mio impegno e la fiducia nella psicoterapia appena intrapresa. Io spero tanto di poter scrivere il prima possibile che sono tornato a stare bene. Lo spero davvero e ce la metterò tutta per uscire da questa fase. Innanzitutto volevo però ringraziarla dottore per la sua pazienza, disponibilità e cortesia nel avermi risposto. Un po' anche se a distanza mi ha dato il coraggio di agire. Quindi la ringrazio veramente e ammiro davvero la sua professionalità e comprensione. Grazie!
Cordali Saluti!!!