Incompatibilità sessuali

Salve, ho una relazione a distanza da svariati anni con una persona con cui avevo un forte legame di amicizia. Siamo entrambi trentenni.
Già dall'inizio della nostra storia ci sono state delle problematiche a livello sessuale, si è presentata fin da subito una disfunzione erettile, aggravata dall'uso del preservativo, per il quale aveva repentinamente chiesto un consulto ad un andrologo. Dal canto mio, ho delle difficoltà a raggiungere l'orgasmo e il mio porre l'attenzione sul mantenimento della sua erezione di certo non aiuta.
Nel primo annetto si sono presentati degli eventi nel quale si era irritato, in un caso perché mi stavo facendo stimolare senza ricambiare e in un altro perché stavo cercando di spiegargli come darmi piacere stimolando il clitoride. Anni dopo alla mia richiesta di una stimolazione continua del capezzolo, che per me è una importantissima zona erogena, si è innervosito perché non era nella posizione più consona per farlo. Come ogni volta trova scuse per non praticare il cunnilingus, ma io devo sempre praticargli il sesso orale.
Per quanto siano eventi passati, non riesco a fare a meno di bypassarli, cosa di cui abbiamo parlato mesi fa.
Inoltre dopo i primi sei mesi di relazione, l'ho reso partecipe anche di alcune mie fantasie riguardanti il campo della d/s e capisco che possa non essere interessato, ma oltre a non averle mai messe in pratica se non poche volte in maniera non soddisfacente, introduce altre fantasie di cui sa bene che non ho interesse o che proprio mi danno fastidio allo scopo di creare l'eccitazione.
Altro punto fondamentale è che abbiano tempistiche diverse: io farei sesso tutti i giorni, a lui basta una volta a settimana; io sono più attiva la sera, lui la mattina.
Negli ultimi mesi abbiamo parlato di queste problematiche anche perché periodicamente sto perdendo l'interesse nell'avere rapporti sessuali con lui. Qualcosa era andato a migliorare, ma mi sono ritrovata l'ultima settimana che abbiamo passato insieme a ricordargli che ogni tanto potremmo prenderci mezz'ora per noi, a tentare di utilizzare il vibratore post-coito mentre lui si era addormentato (sì, capisco la fisiologia maschile, ma non è stato un caso unico e di certo azzera tutta la libido) e ad accettare un rapporto penetrativo mentre il suo pene aveva perso l'erezione facendomi così male (non ho detto nulla per non creare screzi e per la speranza che l'erezione tornasse in toto).
Ho voluto raccontare quelli che per me sono i punti negativi della nostra sfera sessuale, per il resto è un ragazzo eccezionale e sono sicura che mi vuole un gran bene.
Solo che non credo che ci saranno grandi miglioramenti in futuro a livello sessuale, e mi chiedo se sia giusto per entrambi limitare l'altro alla media di uno, due rapporti mensili, per me poco soddisfacenti.
Aggiungo per maggiore comprensione che al momento non ci sono le possibilità per vivere insieme, ma anche quando non credo che la vicinanza cambierebbe qualcosa.
Vi ringrazio per l'attenzione.
[#1]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

due i problemi, di cui Lei è ben consapevole:
1. la distanza
2. la problematica sessuale.

Forse l'uno incide sull'altro e forse no,
ma certo vi rende difficile sia costruire una armonia,
sia fare assieme un percorso psico-sessuale che Vi aiuti a mettere insieme e rendere compatibii i pezzi.

Purtroppo la psicologia non è in grado di dare ricette per modificare la prima delle due.
Avrebbe delle cure per la 2, ma presumibilmente in coppia.

Starà a Voi valutare se,
pur con tali limiti,
la Vostra relazione continui però a rappresentare un elemento importante e significativo nelle Vostre vite
e che quindi vada difesa nonostante tutto.


E dunque a prendere delle decisioni, a cui mi sembra Lei stia già iniziando a pensare.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

[#2]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
Le problematiche che pone sono talmente tante da non potere essere risolte con un semplice consulto on-line.

Mi chiedo, e le chiedo. quale diagnosi andrologica è stata effettuata per il deficit elettivo del suo fidanzato

Ha un etiologia organica, mista o psicogena?

E, soprattutto, che cura è stata data?

Detto ciò abbiamo ulteriore problematica: la sua difficoltà nel raggiungere l’orgasmo.

Potrebbe trattarsi Di una conseguenza del deficit erettivo del suo fidanzato o di tanto altro.

A tal proposito le allego una lettura, tratta da un mio libro, sulla anorgasmia femminile, potrebbe aiutarla.

https://www.valeriarandone.it/sessuologia/orgasmo-femminile/

Lei pone inoltre dei quesiti relativi all’immaginario erotico, quindi alla possibilità di utilizzare le fantasie erotiche durante la sessualità, e neanche la possibilità di utilizzare gli ausili per supplire la mancanza di erezione del suo partner.

Questi sono ambiti estremamente delicati da dover affrontare in sede di consulenza di coppia

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#3]
dopo
Utente
Utente
Vi ringrazio molto per le vostre risposte.
Per quanto riguarda la possibile correlazione tra distanza e la problematica sessuale, non credo siano connesse: i primi mesi li abbiamo passati insieme e non ho percepito differenze nell'aspetto sessuale con l'avvento della lontananza. Ovviamente con il passare degli anni ci sono stati miglioramenti dovuti ad una maggiore conoscenza.
Secondo l'andrologo non c'erano patologie, gli aveva consigliato di fare sport e non fumare, nessun accenno ad una possibile causa psicogena e gli aveva prescritto una pillolina (non ricordo se il Levitra o altra) al bisogno dopo un unico ciclo di questa. Dopo il trattamento farmacologico, abbiamo optato per sospenderle ed ero più propensa alla riduzione del numero di sigarette giornaliero e al fare sport, ma finora continua a condurre una vita sedentaria e a fumare.
Mi rendo conto di aver inserito un sacco di informazioni, ma più per rendere l'idea delle difficoltà che incontro col mio partner. Non do un valore negativo all'uso di fantasie e di sex toys all'interno di una coppia, ovviamente previa consensualità.
Mi può semmai dispiacere il non poter esplorare certe fantasie per un suo disinteresse -legittimo- a riguardo come mi dispiace che, raggiunto l'orgasmo, la cascata ormonale non gli faccia pensare che io debba ancora raggiungerlo.
Sulla mia anorgasmia, so che dipende dalla difficoltà di lasciarmi andare, ma il dover stare attenta alla sua erezione non aiuta assolutamente.
Vi domando però quando ha senso iniziare una terapia di coppia e se ci sono casi in cui è proprio inutile.

Grazie ancora.
[#4]
Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

come Lei osserva,
gli elementi sono parecchi e solo di persona possono essere approfonditi.

Fare il tentativo di una terapia sessuale di coppia:
perchè no?
Cercate però uno/a psicologo/a anche psicoterapeuta,
esperto specificamente in propblematiche sessuo-relazionali.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti
[#5]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Concordo con le indicazioni della Collega, sarebbe la strada migliore da perseguire
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