Depressione o Schizofrenia? Ho qualche dubbio.

Buonasera, gentili dottori.
Sono un ragazzo di 19 anni, che fece un precedente consulto in questo sito con i vostri colleghi psichiatri.
Spiegherò i miei sintomi e poi vi porgerò una domanda, confidando nella vostra gentilezza nel rispondermi.

Mi sento un apatia costante, voglia di non far niente e indifferenza verso il mondo, accompagnata dall'anedonia e dall'abulia. Sono completamente incapace di trarre piacere dalle cose: cibo, sesso, etc... insomma, tutto.
Non recepisco nessuna emozione; non mi sento felice, triste, ansioso, arrabbiato. Anestesia emozionale completa, anche di sentimenti, positivi e negativi.
Ho un appiattimento affettivo totale anche verso la famiglia, come se non riuscissi a provare più nulla verso le persone e le situazioni. E sopratutto, ho occhi sempre spenti/vuoti e una piattissima mimica facciale.
Trascuro completamente la mia igiene personale e non esco mai di casa, anche per mesi e mesi, rimanendo nella mia stanza con il pigiama tutto il giorno, proprio perché non ho neanche la voglia di stare tra la gente, sentendomi ancor più rintronato in mezzo a loro e per strada.
Ho pochissima memoria, concentrazione e attenzione: dimentico cose fatte pochi minuti prima e cose fatte persino il giorno prima; per l'attenzione e la concentrazione, invece, fisso la gente ma vago con la mente altrove, non seguendo i loro discorsi.
Ho perso l'iniziativa e l'ideativa nel fare tutto, e mi sento sempre distaccato e assente dalla realtà; percependola ovattata e con un forte senso di confusione.
Ho immagini, dialoghi, frasi e musiche in testa, spesso multiple, di notte quando sto nel letto; o comunque, quando sto da solo. È la tipica sensazione che si prova quando si vede un film, si ascolta qualcuno, o si ha una radio sintonizzata; premettendo però, che le riconosco come frutto della mia mente e non come stimoli provenienti dall'esterno. Sospetto allucinosi.
Non avverto lo stimolo del sonno: sbadigli, stanchezza e sonnolenza. E non avverto neppure quelli della fame, difatti mangio poco e niente.
Abuso spropositamente di sigarette, come se qualcosa mi spingesse a fumarne una ogni dieci minuti.
Ho rari momenti di catatonia, alternati da un agitazione che sento nelle gambe.
Non mi sento più la persona di un tempo, sentendomi completamente diverso da prima che sfociassero questi sintomi, verso ottobre del 2016. Non avverto neanche la paura per questa situazione, pur riconoscendo che quando stavo bene, mi avrebbe terrorizzato.
Ho un blocco mentale nel fare qualsiasi cosa, anche quella più semplice, per me è un' impresa insormontabile.
Mi sento meno intelligente e creativo, e non ho nessun stimolo sessuale ed erezione.
Ho spesso pensieri violenti e false credenze, specialmente sul versante religioso; accompagnato da un pensiero indeciso, composto dal pensare ad una cosa e cambiare subito idea sulla scelta presa.

Il mio psichiatra dice che mi trovo in uno stato depressivo, ma può una depressione portare a ciò, o devo chiedere altri pareri?
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
Sarebbe il caso, come primo step, di seguire le indicazioni diagnostiche e terapeutiche del suo psichiatra associando, alla terapia farmacologica, una psicoterapia cognitiva individuale (TCI). Questo approccio è scientificamente riconosciuto come efficace nella terapia delle sindromi depressive anche moderate e gravi. Personalmente lo utilizzo da tempo e ho riscontrato notevoli benefici nei miei pazienti.
Perciò le allego questo pdf che le suggerisco di leggere per capire a cosa mi riferisco:
http://www.evidencebasednursing.it/traduzioniJB/3(2)terapia-gruppo.pdf
(Quando leggerà la sigla BDI vuol dire Beck depression inventory. È un test per valutare la gravità dei sintomi depressivi)

Se nel corso del tempo, non dovessero riscontrarsi evidenze di miglioramento sintomatologico, allora andrebbe rivisitata diagnosi e terapia.

Ora però può iniziare come detto. Ne parli con il suo medico psichiatra della possibilità di terapia combinata.

Cordiali saluti

Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo. Psicoterapia cognitiva e cognitivo comportamentale.

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dopo
Utente
Utente
La ringrazio per la pronta risposta, dottore.
Già faccio sedute di psicoterapia, ma purtroppo per questa mia assenza di emozioni e stimoli non riesco a mettere a frutto i consigli ricevuti su come affrontare questo mio disagio. Il mio psicologo viene a casa, e devo dire che è un bravissimo professionista. Il problema sono io, che per l'appunto, non riesco a trarre benefici dal lavoro che svolge con me.
Seguirò le indicazioni e mi affiderò, ma vorrei chiederle nuovamente se una depressione può manifestarsi senza tristezza, angoscia o malinconia; ma bensì con apatia, anedonia, abulia, anestesia emozionale e derealizzazione.
Aspetto la sua risposta, grazie ancora!
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Dr. Francesco Emanuele Pizzoleo Psicologo, Psicoterapeuta 2.4k 122
E il collega che la segue come ha inquadrato il suo funzionamento cognitivo? Su cosa state lavorando?

Per rispondere alla sua domanda, da questa postazione, si possono fare solo ipotesi. Io non la conosco clinicamente ne tantomeno abbiamo costruito insieme un suo modello di funzionamento cognitivo emotivo e comportamentale.

Rispetto a quello che racconta di se, vagliarei l’ipotesi di alessitimia (incapacità di riconoscere e gestire stati emotivi) e andrei ad indagare se presenti tratti disfunzionali di personalità. Ma le ripeto: sono solo -ed è bene che tali restino- ipotesi.

Le posso dire che esistono sindromi depressive cosiddette rallentate o stuporose (da stupor). Caratteristiche prevalenti sono
Rallentamento a livello motorio e a livello ideativo-cognitivo: bradipsichismo, difficoltà di passaggio nel discorso a temi diversi, tendenza alla ruminazione sulla malattia, riduzione delle capacità mnestiche e attentive.
Ma anche qui: ipotesi...
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dopo
Utente
Utente
Il suo collega che mi segue al momento, in base a test cognitivi, non ha notato nessun problema nella produzione verbale, ma riguardo la memoria... deve lavorarci sopra.
Comunque sia; la ringrazio dottore, molto gentile e professionale.
Non voglio sapere altro; mi ha tolto un bel dubbio, seppur ipotizzando.
Tante buone cose, grazie ancora.