Sfigato definitivo

Buon giorno,

domattina avrò il mio colloquio. Negli altri consulti ho esposto il problema, ricevuto consigli e appreso come riuscire ad esporlo in sede di colloquio psicoterapeutico.

Nel frattempo, dopo la discussione con la dottoressa Randone, nel primo consulto, la mia situazione si è evoluta.

Ho trovato su internet questo post: http://forum.amando.it/5-fasi-sfigato-35642/

E' un banale post scritto da uno sconosciuto, ma mi ci sono ritrovato. Inoltre ho trovato riscontro dell'evoluzione ottenuta, che si configura esattamente come descritto nella fase 5:

5) Accettazione (si vive consapevoli dei propri difetti , fisici o di carattere e si cerca di migliorarli , la fine del viaggio nel deserto della psiche da soli e senza aiuto ,che porta alla consapevolezza che eravamo Sfigati , e che lo fa dire senza paure .).

Chiedere aiuto mi riesce, ma so già come andrà a finire...
C'è un concetto di autostima che consiste nell'adeguatezza del proprio Sé reale con il proprio Sé ideale: se il Sé ideale e quello reale non coincidono, allora l'autostima è bassa. Il trucco non sta certo nell'adeguare il Sé reale a quello ideale. Se per esempio volessi diventare Superman (come quando ero bambino), non avrei mai un'autostima buona. Il trucco sta nell'adeguare il proprio Sé ideale a quello reale: sono uno sfigato, sono brutto, quindi voglio essere sfigato e brutto.
Però qui sta il game over: sfigato e brutto = astinenza sessuale. Non certo perché io voglia quest'astinenza, ma perché mi è imposta dalle condizioni reali del mondo e di me stesso.
Non potrò mai migliorare il mio aspetto fisico perché quello è. Per allargarmi le spalle dovrei dedicare la vita alla palestra, cosa che non intendo fare e che sacrificherebbe tutto quello che ho costruito finora. Forse potrò leggermente (ma non è affatto detto) migliorare la mia dentatura con l'apparecchio, ma nel frattempo avrei l'apparecchio da tenere per non so quanto: sfigato a tempo indeterminato. Le mascelle non si possono allargare, il naso non si può drizzare, a meno di costose chirurgie estetiche che se anche potessi permettermi non so se siano in grado di "ingannare" la vista delle ragazze in merito ai miei difetti genetici.
I surrogati dell'aspetto fisico, le qualità caratteriali, non possono essere migliorati a tal punto da superare per importanza l'aspetto fisico. Sarei comunque un maschio "di serie B", la seconda scelta, quello da sposare. Il divertimento puro e semplice nel sesso non lo potrei sperimentare comunque e dovrei subire l'umiliazione di essere scelto per le cose che posseggo (ma potrei anche non possedere) o per la mia capacità di compiacere le ragazze, cioè per un asservimento più o meno marcato alle persone dell'altro sesso: tutto ciò resta comunque difficile senza delle qualità fisiche di base.
Sicché sono al game over. Non mi resta che diventare asessuale. Solo che ho una paura tremenda di questa mancanza di pathos verso l'eccellenza: ed ho paura del perché di questa paura....
[#1]
Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Buonasera e ben ritrovato.

https://www.medicitalia.it/consulti/psicologia/604575-niente-sesso.html

Esiste la scelta di lavoraci su con un clinico, non online, i forum lasciano il tempo che trovano e sono scritti da chiunque.

Le rinnovo quello che le dissi qualche settimana addietro.

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

[#2]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
Grazie dottoressa.

Purtroppo il sentimento di competizione con le persone del mio stesso sesso si fa sempre più forte.

Vorrei andare avanti veloce fino a domani, ma so già che avrò una sola ora di colloquio terapeutico per poi averne un'altra fra non so quanto. E sarà tutto un aspettare il prossimo colloquio e così via.

Ma nel frattempo le pene continuano. Ed io devo per forza sorbirmi le persone di successo e le donne che mi vedono solo come amico.
So che dovrei imparare a gioire per loro invece di essere triste per i loro risultati che riflettono le mie mancanze.
So che è l'unica cosa che posso fare, ma ho una paura folle di fare questo passo.

Perché non è vero che un rifiuto è solo "un rifiuto". Non lo sarà mai. Un rifiuto è una compromissione. Significa: tu vuoi più di quanto sei in grado di ottenere, tu non sei capace di ottenere quel che vuoi, tu sei fatto male, tu sei peggiore di lui e perciò finché ci sarà lui non ci sarai tu, tu sei privo di attrattiva ed ora lo sanno indirettamente tutti e il tuo non essere attraente diventerà lentamente senso comune.

E' il passo finale. A quel punto sono tagliato fuori dai giochi. Lo so che tanto lo sarei comunque, e che avere paura di accettarlo in via definitiva mi porterà solo a soffrire. Però ho paura di essere tagliato fuori veramente, per sempre, rinunciando anche alla possibile - anche se improbabile al 99.99% - "botta di fortuna".

[#3]
dopo
Attivo dal 2018 al 2018
Ex utente
E poi è tutta una lotta continua.
La comunità degli uomini, a parte forse i miei familiari, NON VUOLE che io faccia sesso. Il mio farlo, specialmente in contesti collettivi, va sempre a scapito di qualcun altro. Per il semplice fatto che se con una donna non ci sto io, almeno in quel momento non ci sta un altro. Perciò la comunità maschile NON VUOLE che io faccia sesso e quindi non è possibile essere aiutato nel farlo.

E insieme la comunità femminile non vuole che io sia attraente, perché la prova di essere attraente sta proprio nell'esserlo senza aiuto da parte delle donne.

Se io avessi la capacità di competere con gli altri uomini ci proverei, ma non ce l'ho. Non riesco ad avere "carattere" in quel modo, perché non vedo come non si possa non cadere nella violenza e se si cade nella violenza, poi, ho paura.

Non c'è "via di scampo".