Intervento angioplastica, febbre, anemia

Buongiorno, egregi Dottori.
Scrivo per un parere su mia mamma.
Il quadro: 82 anni, diabetica non insulino - dipendente.
11 anni fa ha subito un intervento di gastrectomia con riduzione dello stomaco e parziale rimozione dell'esofago a causa di un k esofageo.
Nonostante la malattia invalidante e nonostante un intervento così importante e demolitore (che ha comportato disfonia, pleurite cronica, affaticamento costante, frequenti episodi di mal di stomaco post prandiale e vari altri problemi), mia mamma ha superato egregiamente quel periodo e, probabilmente anche grazie ad un carattere brillante, positivo, ottimista, graniticamente allegro, fatalista ancorchè combattivo, amante della vita in ogni suo aspetto, conduceva fino a due settimane fa una vita relativamente attiva e appagante.
Due settimane fa è stata colpita da infarto; portata al p.s., è stata sottoposta a coronarografia, che ha riscontrato tutte e tre le arterie coronariche quasi completamente ostruite, due delle quali sono state disostruite tramite angioplastica.
Fin da subito dopo l'intervento (che lei sostiene non essere stato affatto indolore) mia mamma ha avuto grossi problemi al polso da cui era passata la cannula (gonfiore, lividi, dolore molto forte), anzi: a tutti e due i polsi, dato che il catetere era stato fatto passare in un primo tentativo dal polso destro, per poi optare per intervenire attraverso il sinistro.
Attenuato questo dolore, le si è gonfiata la sede di applicazione dell'agocannula (tenuta nello stesso posto per 9 giorni di fila. Troppo?), che è quindi stata spostata più volte, ogni volta con il medesimo risultato.
La degenza, inizialmente programmata per 48 ore circa post intervento, si è prolungata inizialmente a causa di una anemizzazione della paziente in corso di ricovero (i valori erano arrivati a 9, poi sono saliti a 9,7 e sono adesso stabili), poi è subentrata la febbre.
Non altissima (c'è da dire che la paziente è in cura fra l'altro con antibiotici fin dal giorno dell'intervento), raramente sfiora i 38, ma costante: si ripresenta ogni pomeriggio.
In corso di ricovero mia mamma è stata sottoposta a gastroscopia, analisi delle feci, rx torace, ecografia addome per cercare le cause di questa anemizzazione, e tutte queste analisi non hanno avuto nulla di importante da segnalare.
Nelle sedi livide e gonfie (braccia) su cui vengono applicati bendaggi alternati di arnica e un altro componente che al momento non ricordo, è stato fatto un ecodoppler, che ha diagnosticato una "modesta flebite".
Adesso siamo in attesa di esiti analisi del sangue e urine (i parziali sono negativi) che dovrebbero cercare focolai di infezioni.
Vengo al punto: l'ospedale, finchè ha febbre, non la dimette e la vedo debole, scoraggiata, caratterialmente irriconoscibile.
Da cosa può dipendere questa temperatura?
Portarla via contro il parere dell'ospedale è percorribile?
Non ha più agocannula per ovvi motivi e la tengono lì solo a prenderle i parametri.
Sono preoccupata.
Grazie infinite.
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Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Comprendo la sua preoccupazione, ma mi sento di consigliarle di avere fiducia nei colleghi che stanno seguendo sua madre e di permetter loro di fare tutto quanto necessario per capire la causa della febbre e trattare adeguatamente la paziente (cose che ovviamente vengono meno se lei porta via dall'ospedale sua madre contro il parere dei medici).
Cordialmente

Dr. Mariano Rillo
Specialista in Cardiologia con Perf. in Aritmologia
Clinica e Elettrofisiologia Interventistica

[#2]
dopo
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio tantissimo della solerte e cortese risposta.
A parer suo, per la sua esperienza, intendo dire, è plausibile che una "modesta flebite" dia questa temperatura ormai da circa una settimana?
Ad oggi pare l'unica spiegazione del fenomeno, ma, nella mia totale ignoranza in materia, mi pare una causa troppo "labile".
Grazie ancora.
[#3]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
Guardi, la supposizione è la madre di tutti gli errori..tutto è possibile, ma occorre una diagnosi e per questo che bisogna lasciare il tempo necessario ai colleghi per arrivare a formularla.
Saluti
[#4]
dopo
Utente
Utente
Grazie, Dottore.
Si, effettivamente si "va per tentativi", mi rendo conto.
Ed è normale, credo, in medicina in generale e in situazioni simili in particolare.
Le chiedevo solo se nella sua esperienza le è capitato qualcosa di simile, cioè una flebite (pare neppure gravissima) che dia questi sintomi.
Se questa ipotesi, ancora tutta da vagliare, verificare, confrontare con altre possibili, può essere plausibile oppure è assai improbabile.
Statisticamente e per la sua esperienza, intendo.
Grazie
[#5]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
E' possibile, anche se improbabile e nella mia esperienza non è la regola.
Saluti
[#6]
dopo
Utente
Utente
Dottore, la ringrazio ancora.
Posso tenerla informata degli sviluppi della questione?
[#7]
Dr. Mariano Rillo Cardiologo, Cardiologo interventista 10.1k 278 16
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