Secondo voi tutti questi antibiotici non mi rendono ormai assuefatto

Salve
in breve cerchero' di illustrarvi la mia cronistoria di cure per una sospetta prostatite,diventata uritrite per poi scoprire ora infezione da clamidia,dopo tampone in PCR.

27-12-07 Veclam per 1 sett
18-2-08 Flontalexin per 10gg
8-4-08 tavanic 500 per 10gg
10-5-08 tavanic 500 per 7/10gg
14-7-08 tavanic 500 due scatole

queste sono le cure effettuate in passato.
sono state fatte cosi a distanza perche' inizialmente i sintomi solo erano delle piccole perdite giallastre ed un leggero ingrossamento della prostata.
non vi era nessun sospetto perche'i vari tamponi eseguiti per la ricerca di gonococco,clamidia,miceti,germi comuni risultavano tutti negativi (forse perche' fatti non in pcr) ed anche le analisi urine(giusto una leggero aumento dei neutrofili)

Ad ottobre ho fatto una nuova visita,da un andrologo,dopo essermi riaccorto di avere delle nuove perdite.
Ho fatto un nuovo tampone in PCR ed ho riscontrato la presenza di clamidia.

Nuova cura antibiotica VECLAM per 20gg dal 30/10
Ho rieffettuato il tampone per controllo e sono ancora positivo.
Ora domani 29/12 comincero'il CIPROXIN per 20gg.

Secondo voi tutti questi antibiotici non mi rendono ormai assuefatto?
Forse la prima cura ha dato pochi risultati perche' discontinua??
Eppure ho seguito lo stesso le tre linee di terapia : macrolidi,chinolonici,tetracicline (anche se a distanza)
Riuscuro' a ripulirmi da questa infezione?
Ma non esiste qualcosa di piu' locale anziche la classica pillola?

Infine,da gennaio sono con una partner fissa,ed a questo punto devo presumere che anche lei si contagiata dopo numerosi rapporti non protetti?
Mi consigliate di farle fare subito una terapia antibiotica (veclam 20gg)oppure far prima il tampone??
anche se a questo punto penso sia contagiata.

Aspetto vs notizie
grazie
[#1]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

coraggio e pazienza! Queste patologie hanno questo andamento "difficile" e devono essere monitorizzate e seguite nel tempo con il suo andrologo.

Anche la partner , prima di qualsiasi terapia specifica, deve fare i tamponi per le usuali valutazioni colturali e la PCR, previa una attenta valutazione ginecologica.
Nel frattempo sono consigliati rapporti sessuali protetti.

Ancora un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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Giovanni Beretta M.D.
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[#2]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Si coraggio e pazienza non mi manca...pero' spero che tutte queste cure di antibiotici diano dei risultati in tempi brevi...anche perche' non penso mi facciamo proprio benissimo.
Ma il sistema immunitario "in teoria" potrebbe combattere queste tipo di infezioni con delle barriere meccaniche??
Nel senso ci sono persone piu' ricettive al contagio oppure e' matematico il contagio sessualmente?
Anche per la mia partner...vabene che dovra' fare tamponi,pero' a questo punto se io sono contagiato e lo sono da quasi un anno,visto che i sintomi sono apparsi un annetto fa e non ho seguito un ciclo continuo di cure antibiotiche perche' non avevo ben inquadrata la diagnosi,molto probabilmente anche lei sara' contagiata.
o ci sono probabilita' di non contagio???
non credo!
Ma cure per via parenterale ci sono??
secondo voi sono piu' dirette rispetto alla via orale?

[#3]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

lei ha capito molto bene il problema o i problemi che si devono affrontare.
La differenza la fa il nostro sistema immunitario ed infatti alcuni microrganismi non vengono automaticamente trasmessi !

Sulle cure parenterali non si precipiti! A questo punto bisogna seguire l'andamento clinico del suo problema e con il suo urologo od andrologo impostare passo dopo passo le indicazioni terapeutiche più mirate.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#4]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Ma come tipo di cura secondo voi la mia partner puo' seguire la stessa che sto seguendo io?
cioe' iniziare con il VECLAM x 20gg??
perche' il mio medico di famiglia mi ha consigliato di farle iniziare la cura.
Non so dove avevo letto ma alcune donne usavano anche degli ovuli o integratori vitaminici da prender nel corso della cura.
Ne sapete qualcosa?
Quale secondo voi e' la cura migliore per una donna?
[#5]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

le ripeto il consiglio dato in una mia precedente risposta.

E' bene, prima di iniziare qualsiasi terapia specifica, arrivare a capire se la sua partner ha il suo stesso problema . Nel frattempo si consigliano rapporti protetti.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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[#6]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Alla mia partner e' stata data come cura per iniziare la claritromicina.
2 pillole al giorno per 10gg.
Io nel frattempo sto continuando il mio ciproxin.
Alla fine faremo di nuovo le analisi sperando nella negativita'.
Un ultima cosa...se il batterio si trasmette tramite i secreti uretrali si puo' trasmettere anche tramite rapporti orali?oppure la barriera gastrica la ferma?

grazie
[#7]
dopo
Attivo dal 2007 al 2010
Ex utente
Quindi puo' dare un infezione alla gola????
ed in teoria posso di nuovo esser infetto ed infettare anche con la gola tramite rapporti orali e non??
La cura antibiotica che stiamo facendo va bene anche per un eventuale contagio orale??
mi consigliate altri antibiotici.

Ripetere il tampone dopo 8gg finita la cura antibiotica vabene oppure meglio aspettare di piu'?

Mi consigliate effettuare anche un tampone faringeo dato che ho avuto anche rapporti orali.


[#8]
Dr. Giovanni Beretta Andrologo, Urologo, Patologo della riproduzione, Sessuologo 56.2k 1.2k 644
Caro lettore ,

la Clamydia si trasmette attraverso i rapporti sessuali di qualsiasi tipo: vaginali, anali ed orali.
C'è pure il rischio che una donna gravida, infetta possa trasmettere il microrganismo in questione, durante il parto, anche al figlio che sta per nascere.

Lei comunque, a questo punto, segua l'antibioticoterapia consigliata, senta il suo andrologo e comunque effettui, sempre dopo consiglio del suo medico, un nuovo test circa tre-quattro mesi dopo la cura.

Nel frattempo nei rapporti a rischio si ricordi che l’uso del preservativo riduce il rischio di una nuova ed altre infezioni.

Un cordiale saluto.

Giovanni Beretta
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