Condizionamento emotivo legato alla madre

Salve a tutti, vorrei un vostro parare in merito ad una questione. In breve, purtroppo, sono una persona molto empatica e la vivo come una condanna. In particolare sono molto legata e condizionata da mia madre. Sin da piccola ho sempre avuto un legame molto particolare con lei e sono stata sempre molto condizionata per tutto, dai vestiti alla scuola alle amicizie ai fidanzatini ecc. Per quanto potessi fare e impegnarmi per lei non era mai abbastanza e mi ha sempre fatto sentire un’inetta trattandomi da bambina piccola che non sa badare a se stessa. Tutte le volte che ho alzato la testa ho sempre litigato con lei perché andavo contro il suo volere o perché non avevo fatto abbastanza, ritrovandomi costantemente a piangere a singhiozzi e non saprei nemmeno descrivervi le sensazioni tanto terribili e debilitanti. È sempre stato un braccio di ferro impari che sfociava in silenzi assordanti che duravano anche giorni. A causa sua a 14 anni ho dovuto lasciare ginnastica ritmica perché “sei diventata grande per queste cose”, non riuscendo a continuare nessun tipo di attività fisica perché “devi pensare alle cose importanti”. Avevo orecchio per la musica e mi piaceva strimpellare la chitarra per gioco, quando lei mi ha imposto di studiare musica per diversi anni e ho lottato per lasciare perché non mi piaceva più dato che era diventata un’imposizione. A 20 anni ho preso la patente, regalata dai miei zii, ma mai preso la macchina perché “è pericoloso e non mi fido” e ogni lotta è stata vana, arrivando quasi a 30 anni senza aver mai guidato. Il corso di studi universitari l’ho scelto io, ma l’università l’ha scelta lei (ovvero nella mia città) anche se io sapevo che non fosse buona e volevo andare altrove e (come voleva dimostrare) per colpa della sua scelta ho perso 2 anni. Alla magistrale mi sono imposta e ho cambiato città respirando aria di libertà, badando a me stessa in tutto e per tutto prendendomi le mie responsabilità, rientrando nelle tempistiche ma per lei comunque sono una bambina che non se la sa cavare e ogni errore anche stupido è una tragedia immensa, scaricandomi addosso (anche a distanza) tutta la negatività e facendomi precipitare in un baratro di solitudine e dolore. Per ogni sua scelta presa al posto mio le conseguenze me le sono sempre dovute sorbire io facendomi letteralmente impazzire perchè “se è successo è per colpa tua”. Morale della favola? Mi sento inetta, debole, sempre stressata e in tensione, perennemente insicura e non faccio in tempo a sanare la mia autostima che lei me la distrugge. Sono veramente stanca di questa situazione e parlare con lei di questo suo atteggiamento è inutile. Si comporta così anche con gli altri comportamenti della famiglia. Cosa posso fare?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66

Gentile utente,

"..Sono veramente stanca di questa situazione e parlare con lei di questo suo atteggiamento è inutile.."
Naturalmente:
la mamma fa il proprio "gioco" (che per ripostato non sappiamo con quali intenzioni faccia),
è Lei che non riesce a fre i Suo, purtroppo, a difesa dei Suoi confini personali.

Lei che ci scrive ne è ben consapevole;
conosce e descrive ogni singolo sintomo,
EPPURE non riesce a "alzare la testa", in un "braccio di ferro impari".

Frequentemente tali situazioni hanno bisogno dell'allontanamento fisico del figlio/a da casa,
perchè la lotta è impari a causa della asimmetria madre-figlio/a.
Talvolta dopo qualche anno di distanziamento la pressione materna tende a diminuire, anche per l'avanzare dell'età verso la senilità,
ma altre volte rappresenta un tratto così connuaturato che la madre se lo porta fino alla fine.
Mi è successo di vederlo in APSP - residenze per anziani non autosufficienti - tra una madre di 100 anni e la figlia di ...78.

Se Lei avrà l'impellenza di sganciarsi emotivamente ed affettivamente, un percorso psicologico La potrà aiutare in modo decisivo.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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Dr.ssa Laura Termini Psicologo, Psicoterapeuta 40 5
Cara Utente,
mi chiedo, ma tua madre nella vita, oltre ad "occuparsi" di te che fa? Mi viene di pensare che tu possa essere in qualche misura una sostituta di qualcosa o di qualcuno...Mi chiedo cioè quale possa essere il tuo ruolo nella sua vita e soprattutto cosa impedisca a te di tracciare confini netti e separare vite e bisogni.
Mi pare ci siano garbugli relazionali, pretese da una parte e impossibilità di svincolo dall'altra che appesantiscono parecchio le vostre vite.
Uno svincolo, emotivo prima che fisico, è atto imprescindibile a quest'età. E' un passaggio delicato che spesso è reso difficile o impossibile da intricate dinamiche familiari, come sembra sia il tuo caso.
Occorrerebbe conoscere la tua storia...
Il mio consiglio è quello di farti aiutare in questo passaggio importante della tua vita da un collega che oltre a te dia uno sguardo proprio a queste storie per aiutarti a trovare nuovi equilibri in cui tu possa sentirti libera di fare le tue scelte in piena autonomia preservando la tua serenità nella convinzione che ti possa ugualmente volere bene anche se dici qualche NO!

Dr.ssa Laura Termini
Psicologa - Psicoterapeuta

[#3]
dopo
Utente
Utente
Essendo casalinga in effetti concentra la sua attenzione sulla famiglia. Penso che lei non lo faccia con cattiveria e che ci tenga davvero tanto alla famiglia in generale, ma questo suo atteggiamento iperprotettivo va oltre ogni limite e io, non so per quale motivo, ho un legame talmente tanto forte con lei che ho il terrore di deluderla. Vorrei tanto imparare a lavorare su me stessa per gestire la mia emotività a riguardo e soprattutto vorrei imparare ad annullare quell'effetto catastrofico quando vado contro la sua volontà per far felice me stessa. è inevitabile, se so di fare qualcosa che voglio e so che lei non approva, in automatico quella sensazione di "appagamento" dovuta alla cosa che voglio si trasforma in tristezza e sofferenza perchè so che lei sarebbe delusa e me lo farebbe pesare. Più volte mi sono detta "si ma io voglio/non voglio farlo perchè così sono felice", ma ogni volta è la stessa storia.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 576 66
La Sua descrizione è analitica, perfetta. Segno di grande introspezione.
Ma purtroppo non sufficiente a cambiare, per il momento.

In quello che fanno le mamme,
raramente c'è vera "cattivaria",
ma gli effetti possono essere ugualmente catastrofici per i figli.

Si prenda cura di sè, meglio che può.
Questo potrebbe comprendere anche un percorso psicologico di autonomizzazione.

Saluti cari.
Carlamaria Brunialti