Confusione in amore

Salve, sono una ragazza di 22 anni. Mi trovo in una situazione davvero spiacevole che sta compromettendo la mia felicità e soprattutto quella del mio partner. La nostra è una storia abbastanza lunga, siamo stati insieme più di sei anni, durante i quali siamo stati molto felici. Tuttavia per varie situazioni mesi fa siamo entrati in crisi fino a lasciarci (mi lasciò lui). Devo dire che nonostante i problemi, io non misi mai in discussione il sentimento che mi univa a lui. All'improvviso però, mi ritrovo a dover fare i conti con una nuova me: non so più cosa provo per lui. Ormai sono mesi che ci siamo lasciati ma ora come non mai lui sta facendo di tutto per riconquistarmi, tanto da propormi un matrimonio!!!! Ma io ho sviluppato verso di lui un sentimento ambivalente. Ci sono momenti in cui siamo insieme ed io sono molto felice, mi sento presa da lui, ma non riesco a vedere la cosa come duratura perché altri in momenti sono carica di ansia, mi sento angosciata perché non riesco più a provare le stesse cose di prima e a distanza di mesi non riesco a capire cosa sia cambiato in me. Sembra quasi che mi abbiano fatto un'anestesia. In alcuni momenti voglio essere solo sua, in altri guardo gli altri ragazzi (fermandomi a qualche sguardo, niente di più) e desidero evasione. Alcuni momenti lo vedo tanto bello, altri come uno dei tanti. Non so cosa mi prende e sono molto triste, lui disperato. Non riesco a credere che la mia storia possa finire a causa mia e non riesco a lasciarlo andare. Mi sveglio la mattina con un brutto peso nel petto. Sono già seguita da uno psicoterapeuta che vede un collegamento in questo mio stato confusionale con la mia infanzia (la scomparsa improvvisa di mia madre) e la paura di una perdita. Ora vi chiedo, in base alla vostra esperienza, come dovrei agire? È possibile che il mio sentimento si sia solo addormentato o quando si manifestano quesito sintomi l'amore è giunto al termine?
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 578 66
Gentile utente,

Le ci scrive:
"..Sono già seguita da uno psicoterapeuta .."
"..vi chiedo, in base alla vostra esperienza, come dovrei agire? .."

gli psicologi NON danno alle persone consigli su come agire, ma le aiutano a potenziare le proprie risorse;

Lei è già in terapia: con quale cadenza? Ha fatto al Suo terapeuta la domanda che ha posto a noi?


Prima di agire occorre capire, almeno un po'; dopo di che il Suo terapeuta La aiuta a chiarirsi sul presente?

Saluti cordiali.

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
Andavo dal mio psicoterapeuta 4 anni fa per episodi di ipocondria 1 volta a settimana per circa 8 mesi. Sentendomi così angosciata sono tornata e ci stiamo vedendo ancora una volta a settimana. Capisco che uno psicologo non possa dare consigli sulla scelta da prendere tuttavia soffro troppo nel vedere il mio ragazzo che soffre incredibilmente per questa situazione di bilico. Per questo mi domando se le mie sensazioni sono indice di disinnamoramento (anche se mi fa molto male ammetterlo) o di un amore che si è addormentato come forma di autodifesa per evitare di soffrire ancora per una perdita. È possibile che ci sia questa seconda opzione?