Università

Salve a tutti,
Mi presento: sono una ragazza di 25, anzi quasi 26, anni e studio giurisprudenza. Sono al primo anno fuori corso e sto scrivendo la tesi. Ho finito gli esami e secondo il professore dovrei riuscire a laurearmi il mese prossimo. La mia media, purtroppo, non è molto alta. Di conseguenza il voto finale sarà per me imbarazzante. Inizio col dire che il mio percorso universitario è stato problematico sin dall’inizio: ho scelto una facoltà che non volevo fare; il primo anno ho dato esami anche con voti alti ma ad un certo punto scoppiavo a piangere ogni volta che aprivo i libri. Sono entrata in un buco nero in cui mi sono chiusa in casa a “studiare” per mesi/anni anche se più che studiare passavo il tempo letteralmente ad angosciarmi. Il punto più buio l’ho raggiunto al terzo anno quando non solo fui bocciata per la prima volta ad un esame ma fui boccia anche al secondo tentativo. Da quel momento per me è peggiorato tutto: pochi esami in due anni con voti bassissimi. Nel frattempo anche la mia vita peggiorava: non uscivo quasi mai di casa, non avevo praticamente vita sociale, sono ingrassata e tutto mi sembrava senza senso. Premettendo che non sono mai stata una persona super socievole, ad un certo punto l’anno corso mi sono accorta di “aver dormito” per anni. Mi spiego. È come se mi fossi svegliata di punto in bianco e mi accorta di come è disastrosa la mia vita: mi mancavano 8 esami ed ero alla fine dell’ultimo anno, avevo sue amiche e neanche uno straccio di fidanzato, non mi divertivo da non so quanto... tutto d’un tratto mi è sembrato di aver sprecato la mia vita.
Ovviamente ho cercato di riprendermi e per un po’ ci sono riuscita. Tuttavia, i problemi di fondo rimangono. Continuo a sentirmi un’incaoace e una fallita perché, badate bene, anche se non sembra da mio racconto fino al liceo io sono sempre stata tra le più brave, una di quelle definita “brillante”. Ora sono una mediocre e nella mia vita non c’è nient’altro oltre l’universita. Se non sono brava non sono nessuno. Arrivo finalmente al dunque: ovviamente come è tipico da me ho sbagliato non solo l’argomento della tesi ma anche il relatore. Sono in difficoltà, ho crisi di pianto e non riesco a procedere. Non ce la faccio più, non mi voglio più laureare, non voglio finire la tesi. Sinceramente non lo so neanche io che cosa voglio chiedere a questo “consulto”, forse qualche parola di conforto o un miracolo. Grazie.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
"Ora sono una mediocre e nella mia vita non c’è nient’altro oltre l’universita. Se non sono brava non sono nessuno"

Il perfezionismo spesso va di pari passi con una certa ossessività. A questo punto conviene laurearsi tra un mese, ma poi rivedere con un aiuto specialistico la problematica che non riguarda tanto l'università (quindi il contenuto del pensiero) quanto la modalità di pensiero.

Cordialmente,

Dott.ssa Angela Pileci
Psicologa,Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Perfezionata in Sessuologia Clinica

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Utente
Utente
La ringrazio per le risposta.
Io lo so che esagero e che ci sono problema maggiori e che tutto, anche se con qualche difficoltà, si supera. In effetti in passato ho pensato di cercare aiuto da uno psicologo ma alla fine ho lasciato stare un po’ per paura un po’ perché mi sono ripetuta che cercare una spiegazione da qualche altra parte è solo un voler giustificare i miei fallimenti. Il problema, uno dei tanti, è che non riesco a capire la differenza tra i miei limiti reali e quelli che invece mi impongo da sola. Ad esempio, mi sono convita di non riuscire a finire la tesi. “È vero? Non sono capace? Ma no, è solo l’ansia che parla, ci riescono tutti ce la farai anche tu. Anche se in effetti gli altri si laureano senza problemi, in corso, con voti alti, senza cedere ogni volta al panico. Forse gli altri sono più capaci di te! Tu non ce la farai mai, continuerai ad essere un fallimento!” Questo per dire che insomma non vedo via d’uscita.
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Dr.ssa Angela Pileci Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 19.8k 506 41
Io non ho mai detto che questo non sia un problema serio da prendere in considerazione, anche perchè un problema d'ansia, se non trattato, resta lì dov'è ora :-(

Dico che il perfezionismo può essere uno dei sintomi che rivelano un problema del genere e che deve essere affrontato seriamente.

In bocca al lupo per la conclusione dei Suoi studi, ma è importante anche risolvere la problematica.

Se vuole, mi aggiorni in futuro.
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dopo
Utente
Utente
La ringrazio e soprattutto crepi il lupo!
Una domanda che mi sono posta più volte è: come scegliere uno specialista bravo ed adeguato? Cerco su internet e ne scelgo uno a caso rischiando che non sia adatto a me? Ha qualche suggerimento per indirizzarmi nella scelta?
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Dr.ssa Stella Di Giorgio Psicologo 34 2
Gentile ragazza, da un lato è ammirevole che sei riuscita ad arrivare alla fine, nonostante il rifiuto per questa materia. Non è facile portare avanti una scelta che non era nelle tue corde, andare avanti nonostante tutto, con enorme sforzo, e riuscire arrivare comunque alla fine. Deve essere stato un inferno. Eppure lo hai superato! Questo mi fa pensare che dentro di te c'è comunque una grande determinazione, resistenza allo stress e serietà nel perseguire una meta. Chissà quanto potrebbero brillare queste potenzialità, quando farai una scelta autentica, che senti tua. Se fossi un datore di lavoro, apprezzerei molto una persona che, nonostante tutto, non si è arresa ed è riuscita ad arrivare fino in fondo, nonostante tanti ostacoli. Mi ispirerebbe fiducia! Ogni situazione cambia in base al punto di vista di chi la osserva.

D'altronde non è facile, a 19 anni, fare la scelta giusta, a volte a scuola non ci sono programmi di orientamento che accompagnino nel percorso, perché non basta avere informazioni sulle facoltà per fare orientamento, come si fa ancora in alcune scuole. Infatti sono molte le richieste di ri-orientamento di studenti al primo anno, che poi si accorgono che la facoltà scelta non era quella che realmente volevano.

Ora hai comunque più chiaro cosa non ti piace e questo può aiutare ulteriormente a chiarire quello che ti può piacere di più. Appena concludi questo percorso della tua vita, potrai osservarlo con più distacco, nella sua completezza, elaborando un altro significato e un altro punto di vista, facendo emergere anche le qualità che, paradossalmente, può aver rivelato e dare un senso a tutta questa esperienza, di grande sofferenza.

Per scegliere lo psicologo, oggi ci sono molti modi, nel senso che molti psicologi scrivono articoli, blog, ecc., quindi offrono materiale per capire se, oltre alla competenza o all'approccio, si crea una risonanza. Puoi iniziare a conoscerli proprio attraverso la lettura dei loro contributi. Difficile scegliere a freddo o solo per passaparola o per località geografica, perché magari uno psicologo che fa per te, non è raggiunto dal passaparola o non abita nella stessa città. E' importante anche che ci sia una risonanza, perché la relazione incide molto. Puoi iniziare dagli articoli di questo sito,leggere più punti di vista, per individuare quale ti risuona maggiormente.

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Utente
Utente
Dr.ssa,
La ringrazio per aver risposto e soprattutto per le belle parole che ha detto.
Vorrei poter dire che l’ aver passato anni a fare una cosa che non mi piace mi abbia portato qualche consapevolezza in più. Purtroppo non è così. E mi piacerebbe anche potermi rivedere nella descrizione che lei ha fatto di me e della mia “determinazione”, ma non è così. Se ho quasi finito il mio percorso è stato solo per paura di un fallimento ancora più grande. La verità è che sono da sempre una persona insicura ma l’università ha peggiorato questo mio aspetto e ormai da un po’ di tempo a questa parte mi sento incapace in qualsiasi cosa. Certe volte penso di essermi fissata così tanto su come sarebbe stata la mia vita se avessi fatto la facoltà che volevo che non sono stata in grado di apprezzare quella che ho fatto. E poi, nonostante io mi senta così incapace, so con certezza che avrei potuto fare di più in questi 5/6 anni. Lo so e non me lo perdono.
Mi scuso per la risposta così lunga ma sono così confusa, mi sembra di non conoscermi e ho una paura folle di essere infelice per tutta la vita.