Matrimonio e cocaina

sono sposata da 9 mesi e separata da 2 e dopo un anno e mezzo di fidanzamento. anche prima del matrimonio mio marito aveva qualche stranezza (veniva a dormire tardi nonostante si alzasse presto, raffreddore perenne, ma io sapevo avesse problemi sin da piccolo, tardava o saltava il lavoro durante i turni pomeridiani). abbiamo iniziato ad andare per mia iniziativa da uno psicoterapeuta di coppia e dalla terapia mi sono iniziati a venire dubbi sul suo possibile uso di sostanze (io sapevo che lui aveva PROVATO in passato ma senza strascichi).
la situazione e degenerata quando lui ha iniziato a raccontare un sacco di balle (tipo sono al lavoro quando non c era) e ha iniziato a non dare soldi in casa (non avevamo ancora un conto assieme e quando ho chiesto il suo saldo per farlo è risultato molto inferiore a quanto lui doveva avere secondo il nostro stile di vita).
davanti alla richiesta di sottoporsi ad un analisi è scappato dalla madre e dalla nonna e quando sono arrivata io sono stata accusata di esse pazza e lui mi ha fatto investire nascondendosi dietro di loro. passano i giorni e lui per sistemare le cose mi confessa di aver avuto problemi di gioco in passato e attribuisce al pagamento di vecchi debiti gli ammanchi in banca ma nessun riferimento alle droghe.
passo quanche giorno e gli trovo nel portafoglio due banconote arrotolate di gusto amaro che mi addormentano la lingua, leggo e scopro che è cocaina. gli chiedo spiegazione ma nega l'evidenza e scappa di casa per andare dalla madre. si rifugia li dove si trova da due mesi e solo dopo giorni mi confessa via messaggio di aver fatto uso tre volte della sostanza negando però le banconote. lui attribuisce l'uso al fatto che da analisi fatte ha scoperto di avere oligospermia e non riuscivamo ad avere un figlio. preciso che mesi prima ha avuto una trombosi venosa alla quale non è stato possibile attribuire una causa.
passano i giorni, continuiamo lo psicologo (al quale non aveva detto nulla) e lo convinco ad andare al sert dove preso in cura viene sottoposto ad esame urine che risulta positivo. sempre per messaggio confessa di aver usato non tre volte ma tre mesi dopo la scoperta del suo problema spermatico.
dico ok fai esame del capello, dammi codici bancari, firmami accesso al sert e proviamo. di tutto questo non ha fatto nulla anzi da ragazzo dolce e sensibile, il piu innamorato è diventato una iena col quale è impossibile parlare. i rapporti con le famiglie si sono incrinati e io sono nella piu nera disperazione. persone affianco a me sostengono che a questo punto lui l'abbia sempre fatto e che i problemi di trombosi e spermatici sian causati da quello. lui dice no. persone del mestiere dicono che avrà un percorso lungo e lui sta anche saltando in continuo il lavoro mettendosi a rischio. io lo amo ma non voglio neppure rovinarmi la vita. avere una famiglia è il mio sogno piu grande ma ho paura che stando con lui non potro mai averla.lui invece di cercarmi mi scansa e mi tratta male. aiuto
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Dr.ssa Valeria Randone Psicologo, Sessuologo 17.4k 317 528
Gentile ragazza,
matrimonio e cocaina non sono sicuramente un connubio facile, così come cocaina e qualità di vita.

Oltre al controllo serrato e alle prove del capello, ed a tutte quelle strategie che si mettono in atto in questi casi, bisognerebbe effettuare una diagnosi di personalità, per stabilire quale protocollo terapeutico è più adatto per suo marito.

Nei casi di dipendenza da sostanza, come nel caso di dipendenza da cocaina, solitamente, c’è sempre una personalità dipendente alla base, ed è questa che va curata.
Auguri di cuore per tutto

Cordialmente.
Dr.ssa Valeria Randone,perfezionata in sessuologia clinica.
https://www.valeriarandone.it

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dopo
Utente
Utente
certo dottoressa, lui è in cura al sert ma io non ho idea di nulla perche sono stata esclusa da tutto da lui che si sente attaccato da me che l'ho scoperto e dalla madre. io al momento non conosco il suo quadro clinico e mi sento nel baratro di una decisione che non sono in grado di prendere. sono innamorata e cerco di farlo ragionare ma lui mi maltratta verbalmente... non si interessa a me, mi accusa di non volerlo aiutare e non capisce che non me ne da modo... allo stesso tempo non so se sia la scelta giusta dedicare la mia vita a lui... ho 33 anni, vorrei un figlio e una famiglia e al momento lui non è in grado di darmi, inoltre non so quanto sarà lungo il suo percorso e se evolverà in maniera positiva... non so prendere una decisione seppur in cura non voglio accettare che da ragazzo meraviglioso si sia trasformato in un diavolo...
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

si dice che la vera moglie è la sostanza.
Nel senso che il "dipendente" la difende con le unghie e con i denti
dato che è quella che "sostiene" la personalità fragile e dipendente.

Cosa fare in queste circostanze?
ogni scelta è personale.
C'è la compagna che lo segue in comunità,
quella che lo molla subito,
e chi più ne ha più ne metta.

Anche Lei doVrà fare una scelta, sembrerebbe,
considerato che tutti questi ritorni alla madre (all'utero materno incondizionatamente accettante, verrebbe da dire)
possono non indicare grande volontà di affrontare la situazione di dipendenza e dunque quella di coppia:
probabilmente Lei ora è percepita come "la nemica" che lo ha messo con le spalle al muro.
Parli con Lo/a Psicologo/a del SERT,
ma di SE' e delle Sue speranze
chiedendo a lui/lei se si tratta di illusioni.

Saluti cordiali.
Carlamaria Brunialti

Dr. Carla Maria BRUNIALTI
Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, Psicologa europea.
https://www.centrobrunialtipsy.it/

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dopo
Utente
Utente
il fatto è che io non so come affrontare una scelta. sembra che dopo tutto questo delirio sia lui a dire mi hai stufato tra noi è finita è andata cosi... e piu fa cosi e mi tratta male piu io mi dispero e lo cerco.. perche non accetto un cambiamento di questo tipo... non so piu chi ho sposato e questa cosa che lui ha tradito il nostro legame indissolubile mi distrugge. inoltre vivo nel dubbio del non sapere.. non so da quanto realmente lui usa, non so quanto ed il suo quadro clinico perche io son fuori da tutto, a maggior ragione dal sert
ed è proprio il non conoscere il suo quadro clinico che mi fa nascere dubbi continui alimentati anche dalle bugie raccontate in precedenza.
il fatto è che non riesco a valutare se con lui posso salvare qualcosa dato questa situazione di non sapere e non dire la verità. io vivo le mie giornate aspettando che lui mi cerchi e, dato che non lo fa, lo faccio io per poi sentirmi trattar male e piangere. ma non riesco neppure a dire basta
non so come affrontare tutto questo.
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Dr. Carla Maria Brunialti Psicologo, Psicoterapeuta, Sessuologo 17.7k 579 66
Gentile utente,

è proprio perchè Lei "..non conosco il suo quadro clinico che mi fa nascere dubbi continui .."
che La consigliavo di rivolgersi direttamente al SERT.

Ma comprendo che andare alla fonte
possa impaurire
o rendere più vicina la decisione che si cerca di dilazionare.

".. e piu fa cosi e mi tratta male piu io mi dispero e lo cerco.." e anche Lei sembra a rischio di dipendenza..: quella da LUI.

Carlamaria Brunialti