Disturbo d'ansia

Salve gentili dottori,
Circa dieci mesi fa ho chiesto un consulto qui da voi, se ne avete piacere potete dare un’occhiata nella mia sezione consulti per capire la storia.
Sono da circa 4 mesi in cura presso uno specialista in neurologia per il mio disturbo d’ansia....
Tutto sommato potrei dire che le cose non stanno andando male, anzi, attacchi di panico niente, crisi d’ansia nemmeno, gli unici sintomi da somatizzazione che sto ancora accusando sono:
Sbandamenti/ vertigini
Acufeni
A volte testa confusa
Il mio neurologo dice che sto bene e che non devo dare peso a questi sintomi perché svaniranno da soli. Cosa ne pensate?
Attualmente sto assumendo 1cmp ezequa 60mg e 10 gocce di depas alla sera e nel caso di necessità mezza compressa di tavor oro(mi sta facendo ridurre la terapia)
Pensate che stia procedendo verso la strada giusta? O sia ancora presto per ridurre?
Potrebbe essere che i sintomi sopra elencati siano effetti indesiderati del farmaco?

Avevo un’altra domanda e poi concludo, ho sentito parlare di cannabis “legale” cioè senza THC o con dosi irrilevanti ma con il CBD acquistabile ormai legalmente dappertutto, potrebbe giovare alla mia ansia? O sarebbe meglio evitarne l’utilizzo? Ci sarebbero dei rischi con l’interazione del farmaco?

Ringraziandovi ancipatamente vi porgo i miei più gentili saluti.

[#1]
Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Premetto che se la terapia che sta seguendo non fosse sufficiente c'è un'ampia gamma di farmaci mirati e ben sperimentati, per cui è inutile pensare alla cannabis light.
A mio parere è il modo di pensare alla terapia che alla lunga le può dare problemi. Non c'è un farmaco per ogni sintomo, e in previsione se tutto va bene lei fra un anno o poco più potrà cavarsela da solo senza farmaci.
Se i sintomi si attenueranno come dice il suo neurologo (è possibile), tanto meglio, ma se continuano a disturbarla sarebbe utile una psicoterapia breve, magari di tipo cognitivo, colloqui mirati a contestualizzare le somatizzazioni, a interpretarle come segnali invece di tentare inutilmente di annullarle.

Franca Scapellato

[#2]
dopo
Utente
Utente
Innanzi tutto vorrei ringraziarla gentilissima dott.ssa per aver speso un po’ del suo tempo nel rispondermi, in che senso lei dice, che il modo di pensare alla terapia che può darmi problemi?
Non so se lei abbia letto il mio consulto precedente, ma fu proprio della cannabis illegale a scatenare il mio primo attacco di panico, quindi mi chiedevo se la cannabis light con irrilevanti percentuali di THC potesse “aiutarmi” nei momenti di maggiore stress, o se sarebbe meglio evitare a causa di qualche interazione con i farmaci che sto assumendo, oppure se potrebbe farmi lo stesso effetto di quella “illegale” cosa ne pensa?
Potrebbe cordialmente dirmi quale sia la gamma di farmaci mirati, così magari al prossimo controllo con il mio neurologo glielo faccio presente?
La ringrazio ancora dottoressa e la saluto cordialmente.
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
L'idea che a mio parere è disfunzionale è quella di cercare il farmaco "giusto" che risolva tutti i disturbi. Imparare a convivere con qualche disturbo, cioè non dare troppo peso alle somatizzazioni, è più utile che cercare di far scomparire qualunque disagio.
Avevo letto il post precedente. A volte il panico è scatenato da sostanze, a volte no, questo non cambia niente dal punto di vista del trattamento. Il principio dell'omeopatia è una colossale bufala, quindi usare una piccola dose di cannabis a scopi terapeutici non ha senso.
Per farmaci mirati sull'ansia intendo gli "antidepressivi" (la definizione è impropria perché agiscono sull'ansia cronica) come quello che sta assumendo con buoni risultati.
Di solito si cerca di utilizzare la dose minima efficace, come sta facendo il suo medico, in modo da permettere al paziente di restare "a galla" e di riprendere la vita normale.
[#4]
dopo
Utente
Utente
Si dott.ssa infatti l’obbiettivo del neurologo (specidficato da lui) e quello di darmi farmaci abbastanza leggeri affinché possa diciamo “farcela da solo” è ciò che mi dice sempre e di non pensare a una qualche patologia perché è solo un disturbo ansioso che prima manifestavo in un modo ed ora in un altro. Mi dice che tornerò meglio di prima e che tutto questo finirà. Sono fiducioso.
Che ne pensa?
La saluto ancora
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Dr.ssa Franca Scapellato Psichiatra, Psicoterapeuta 3.9k 197 21
Le ho già risposto: se i sintomi vanno via ok, se no c'è la psicoterapia.
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