Il Sildenafil può danneggiare irreparabilmente la fertilità?

Sono un maschio di 30 anni, cui un anno e mezzo fa è stato prescritto, a seguito di un problema di ansia e blocco della performance sessuale, Sildenafil 50mg alla bisogna. Visti gli effetti più che soddisfacenti, ne ho fatto un uso quasi settimanale, in estate mi capitava persino di usarlo per due giorni di fila nel weekend.
Recentemente tuttavia ho letto un paio di pubblicazioni su pubmed, risalenti al 2010 e 2012, in particolare quello praticato in una clinica della fertilità Irlandese, nelle quali si afferma che il Sildenafil potrebbe arrecare danni irreparabili alla fertilità maschile, in particolare aumenterebbe sì la motilità degli spermatozoi, ma con l'effetto di scatenare reazioni acrosomiali precoci, con il 30% di fertilità in meno. Insomma renderebbe lo spermatozoo incapace di fecondare l'uovo. La ricerca terminava dicendo che le cliniche per la fertilità andrebbero messe dunque in guardia dall'incoraggiare l'uso del Sildenafil, perchè c'era persino il sospetto di mutazioni genetiche irreparabili a scapito degli spermatozoi.
Chiedo a voi esperti della pratica clinica, qual è la verità? Se il Sildenafil ha simili effetti sulla fertilità maschile, perchè nessuno ne parla?
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Le ditte farmaceutiche che producono quei farmaci sono 4: ognuna trova la maniera di dire male o far dire male dell altra in tema di fertilità. E poi dicono o fanno dire bene di se stesse. Pertanto non dia retta a quel branco di ignobili pallonari, più spesso impegnati a comperare dati che a cercare la verità. Quei farmaci non alterano in accidente. Piuttosto mi sembra giovanetto per tivorrrre s quelle sostanze: curi la malattia che le genera deficit erettivo e cominci un percorso di autonomia ed indipendente sessusle
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dopo
Utente
Utente
Gentile Dottore, la ringrazio per la chiarezza.
Approfitto di questa consulenza per chiedere parere su una situazione completamente diversa, dato che ho fatto una richiesta su questo sito ma nessuno ha risposto. Ho bruciore minzionale da oltre un mese, che va e viene, a fasi alterne. Tutto è iniziato con un rapporto (protetto) avuto dopo un lungo periodo di astinenza, culminato con una eiaculazione parecchio dolorosa (bruciore), a seguire febbre. Sono seguiti per un paio di settimane sintomi urinari tipo urgenza minzionale continua, bruciore durante la minzione, e costante senso di pesantezza prostatica.
Il medico di base mi ha dato inizialmente ciproxin, poi levofloxacina 500, che ho usato in due cicli di dieci giorni ognuno.
Ho accompagnato la terapia con un paio di eiaculazioni a settimana, ed in effetti la sintomatologia urinaria è completamente scomparsa e sto benissimo, ad oggi resta solo il senso di bruciore durante la minzione. A volte più evidente, soprattutto se qualche ora prima ho avuto una stimolazione sessuale, a volte meno. Nulla di insopportabile ma è comunque fastidioso. Questo tipo di sintomatologia con cosa potrebbe essere compatibile? La ringrazio in ogni caso.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
Li va esplorata la prostata e L uretra. A vedere quale delle due o tutte e due sono infiammate. Senta specialista
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dopo
Utente
Utente
Dottore mi perdoni, so naturalmente in cosa consiste l'esplorazione prostatica, ma come si esplora l'uretra? È un problema risolvibile?
Purtroppo ho letto consulenze non molto incoraggianti su questo sito, soprattutto per quanto riguarda le prostatiti. Intanto prenoto visita per la settimana prossima.
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Dr. Giorgio Cavallini Chirurgo generale, Andrologo, Urologo 27.3k 655 55
La prostata si esplora con esplorazione rettale, l' uretra si guarda dall' esterno. Quanto alle prostatiti i maschi si dividono in tre categorie: quelli che l' hanno avuta, quelli che ce lhanno e quelli che ce l' avranno. Ovviamente con questa diffusione qualche pecora nera esiste.

La prostata è la ghiandola dell'apparato genitale maschile responsabile della produzione di liquido seminale: funzioni, patologie, prevenzione della salute prostatica.

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