Disturbo psico somatico e sua evoluzione

Salve e buon anno.

All'eta' di 21 anni un giorno, al pc ho avuto un giramento di testa, con annesso rapido spavento e nausea forte. Il giorno dopo idem nausea e sensazioni di sbandamento molto forte, specie a uscire di casa e cosi' via per un po' di giorni. Mi sono chiuso in casa un po' di gg con cattivi pensieri ma dopo pochi giorni la mia vita ha ripreso. Da quel momento, era la fine del 2005, ho continuato con di episodi mal di stomaco , a volte nausea, e sensaz di sbandamento. Non riuscivo piu' a stare alla scrivania al pc, provavo forte disagio.. e provavo disagio anche a sedermi e studiare.

Nell'arco del 2006 ho fatto varie visite specialistiche, tutte negative per fortuna, e sono stato in cura col prazene e il neruologo (questo a inizio 2007) mi ha messo in riga sugli orari di sveglia-coricamento (vado a letto molto tardi e mi alzo tardi)... dopo alti e bassi, passati due anni, la situazione era comunque quella di fine 2005. Ovviamente io ero convinto di avere qualcosa di brutto e che non si potesse curare. Nonostante tutto, ho sempre condotto una vita normale, studiando e lavorando.

Un anno fa, su consiglio del mio medico ho cominciato psicoterapia con questi risultati:

- dopo le prime settimane sono riuscito a prendere la decisione di eliminare le medicine dalla mia quotidianità (prendevo prazene + levopraid per il mal di stomaco)

- ho ripreso a usare il pc senza provare disagio

- i sintomi gastrici si sono ridotti di un buon 90% dopo circa 9 mesi (autunno 2008)

In terapia ho capito che uno dei miei disagi forti era quello di non avere la patente a 25 anni e non avere finito ancora l'universita' dopo 7 anni, dato che cmq lavoro da 3 anni e adoro il mio lavoro.

Arrivata la primavera 2008, credevo di avere capito tutti i miei problemi e poter uscire dal "tunnel"... ho preso la patente, acquistato un'auto e dato un'esame all'uni e per un paio di mesi sono stato molto bene fisicamente ma con una marea di pensieri in testa, se lasciare o meno l'uni, e soprattutto ero cmq molto insicuro per l'uso dell'auto, una forte paura e blocco ce l'ho ancora...

Giunto a fine 2008 situazioni e giornate dove mi arrovellano nel pensiero di come diventare piu' sicuro a usare l'auto e non sapere se continuare l'univ o lasciarla etc. L'autunno è andato avanti cosi' finchè un giorno mentre ero steso sul letto , a un certo punto mi sono sentito quasi una specie di infarto, mi mancava il respiro, avevo paura di morire, e ho cominciato a sudare. La sensazione è durata circa un minuto (o forse pochi sec.), ma poi lo spavento è andato avanti per un po' di minuti... Ed è finita li.

Dopo questo ultimo episodio (lieve ADP?) sono sorti dei sintomi diversi che mi han scoraggiato e mi fanno pensare che tutto il lavoro fatto sia stato vano.

Sono arrivato al mese di novembre con l'auto che ancora non so portarla decentemente e ho fatto anche un piccolo incidente (senza conseguenze fisiche) ma che mi ha stressato tantissimo... Da meta' novembre circa ho accusato svariate volte un lieve senso di soffocamento e mancanza di forza agli arti, dolori al petto, tremori nel corpo, degli spaventi prima di addormentarmi, un paio di volte lievi giramenti di testa ... i classici sintomi d'ansia.

Ma la cosa più fastidiosa è che ho sintomi molto simili a quello che ho letto chiamarsi "derealizzazione"... mi capita di sentirmi stordito come sotto effetto di alcool, a volte di piu', a volte meno. Dei giorni dura ore e ore, a volte dura tutto il giorno, altri giorni non si presenta per niente. Mi è anche capitato, di recente, che a volte la confusione, il caos (in metro, in piazza, in universita) mi desse fastidio, mi mettesse a disagio... come se mi sentissi estraneo.

Ho parlato con parenti e amici e mi dicono che sono troppo stressato per lavoro+studio+auto... quindi ho dato la "colpa" ora all'universita' ora all'auto, provando a capire se fossero queste le cause di stress che mi portano alla derealizzazione... Ma ho paura a eliminarle dalla mia vita, perchè temo di fare scelte che si riveleranno poco sagge, mi dico: e se non dipende da questo?... Non appena penso a vendere l'auto, sogno di guidarla e cmq mi sento molto a disagio quando mi devo fare scarrozzare dagli altri.

L'ultimo mese è stato veramente triste per me e non so dove ho trovato la forza... sto anche studiando per un'esame all'uni che avro' tra poche settimane. Ora sono ancora piu' triste perchè leggo su internet che potrebbe lo stordimento potrebbe essere dovuto a una depressione.

Nonostante cio' sto cercando di condurre normalmente la mia vita, anzi non vedo l'ora di uscire con gli amici per dimenticare questa brutta situazione, solo che ogni tanto capita l'attacco d'ansia ed è dura...

Riassumendo: la psicoterapia mi ha guarito i sintomi gastrici e gli sbandamenti ma ora sono esplosi diversi sintomi di ansia e questa sensazione di stordimento... che provo da quando affronto una delle cause di disagio precedente (il non avere la patente).

Vorrei sapere cosa pensate di questa situazione e soprattutto dello stordimento, perchè non capisco se sia stress (tanti impegni, vita sedentaria, tante ore al pc e niente sport) o depressione. Aggiungo che non prendo farmaci da più di un anno, se non un po' di valeriana ogni tanto. Spesso il mio psicoterapeuta fa giri di parole quando pongo domande dirette sul mio stato.. forse lo fa perchè sono piuttosto ipocondriaco.

Grazie mille

[#1]
Dr.ssa Ilenia Sussarellu Psicologo, Psicoterapeuta 648 21 5
Gentile ragazzo
la tua storia sembra complessa.

La sensazione di stordimento che descrivi potrebbe acere a che fare con la "derealizzazione" di cui hai letto da qualche parte, che sarebbe un sintomo ansioso e non depressivo; hai parlato con la tua terapeuta di questo? Hai chiesto a lei (prima che a noi) cosa ne pensi al proposito? Le hai detto che hai l'impressione che faccia giri di parole?

Io non condivido che in un percorso psicoterapeutico ci siano tutti questi buchi neri, la salute è la tua ed anche i soldi che spendi e questo ti dà il diritto di esporre dubbi, chiedere chiarimenti ed avere delle risposte certe.

In bocca al lupo

Dr.ssa Ilenia Sussarellu, i.sussarellu@libero.it
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale, Psicologo Cilinico-Forense

[#2]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
ha ragione la Collega Sussarellu: se hai una terapeuta e nonostante tutto senti il bisogno di scrivere una lunghissima lettera anonima a noi, carica di emozioni, preoccupazioni e dubbi, forse qualcosa tra di voi non sta funzionando

Allora ti dò un piccolo suggerimento: stampa la mail che ci hai scritto, e anche se ti imbarazza un po' alla prossima seduta dille che vuoi leggerla e commentarla con lei

Non lasciare in giro questi "non detti" quando segui un percorso di psicoterapia, che tra l'altro presuppone la totale apertura del paziente nei confronti del terapeuta

Cordialmente

Daniel Bulla

dbulla@libero.it, Twitter _DanielBulla_

[#3]
dopo
Attivo dal 2009 al 2010
Ex utente
Gentilissimi,

grazie per le vostre risposte.

Quello che ho provato in queste ultime settimane non sono veri e propri attacchi di panico, ma sensazione di disagio (acustico piu' che altro) in luoghi molto affollati e rumorosi (ma mai in discoteca), una leggera ansia al respiro e un po' di tremori prendendo i mezzi pubblici, leggere fitte al petto e a volte sensazione di mancamento dell'aria, a cui si aggiunge spesso durante la giornata la sensazione di derealizzazione/stordimento. Certo, spesso mi spavento e temo che tutto cio' esploda in un vero ADP...

Ma continuo a fare tutto cio' che devo senza scoraggiarmi perchè voglio uscirne.

Lo psicoterapeuta mi consiglia di andare dallo psichiatra per affiancare una terapia farmacologica. Nel frattempo ho parlato dei miei sintomi con il medico di base e mi ha prescritto 7 gocce di alprazolam la sera prima di coricarmi e una dose identica "all'occorrenza", nonchè, ovviamente di proseguire con la psicoterapia.

Non ho ancora cominciato a prendere queste gocce perchè credo (o forse spero) che questo culmine di ansia sia dovuto a un'esame universitario che ho tra pochi giorni... che si aggiunge ai miei pensieri lavorativi quotidiani e al resto della situazione che ho dettagliatamente descritto all'inizio del thread...

In ogni caso vorrei un vostro parere sull'uso dell' alprazolam: so che la dose prescritta è molto bassa e ho anche letto in giro che le benzodiazepine non sono mai risolutive per l'ansia, quindi sono un po' scettico. Questo medicinale associato a psicoterapia potrebbe essere effettivamente utile nel caso i sintomi dovessero continuare?


Grazie mille




[#4]
Dr. Daniel Bulla Psicologo, Psicoterapeuta 3.6k 187 37
Gentile Utente,
come potrai leggere in https://www.medicitalia.it/minforma/psicologia/205-caro-psicologo-mi-sento-ansioso-i-disturbi-d-ansia-e-la-terapia-cognitivo-comportamentale.html

Per combattere i disturbi d'ansia la strategia migliore è quella di associare psicoterapia ad indirizzo cognitivo comportamentale e farmacoterapia

Ma quello che mi pare di vedere è ancora il solito atteggiamento di sospetto che abbiamo sottolineato nelle risposte precedenti: perchè se vai da un professionista (psichiatra) senti poi la necessità di avere conferme da altri? Se hai dei dubbi sulle benzodiazepine perchè non chiedi chiarimenti direttamente allo psichiatra?
[#5]
Dr.ssa Elisa Damiani Psicologo, Psicoterapeuta 3
Gentile Utente,
concordo con il collega la sensazione di diffidenza nei confronti delle prescrizioni dei Professionisti per i quali, evidentemente, nono rieci ad avere quella fiducia o alleanza indispensabile alla terapia.
Capisco che in un percorso di anni, in cui hai fatto sforzi e tentato cambiamenti tu possa essere un po scettico, ti consiglio, di portare fuori questi dubbi e paure (nel modo più semplice per te)con il tuo Psicoterapeuta in maniera da fermarsi un attimo, insieme, a guardarle.
Complimenti per la forza con cui cerchi di andare avanti con le tue scelte, nonostante i sintomi che descrivi, credo che tentare di dare spiegazioni legate all'esterno (esami..)non porti ad una risoluzione effettiva, quanto una buona elaborazione in psicoterapia, con un Professionista che senti vicino ed in grado di comprendere.

In bocca al lupo.

Dr.ssa Elisa Damiani

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